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Ezechiele - Capitolo 1
Introduzione
[1]Il cinque del quarto mese dell'anno trentesimo,
mentre mi trovavo fra i deportati sulle rive del canale Chebàr, i cieli si
aprirono ed ebbi visioni divine. [2]Il cinque del mese - era l'anno
quinto della deportazione del re Ioiachìn - [3]la parola del Signore fu
rivolta al sacerdote Ezechiele figlio di Buzì, nel paese dei Caldei, lungo il
canale Chebàr. Qui fu sopra di lui la mano del Signore.
Visione del carro del Signore
[4]Io guardavo ed ecco un uragano
avanzare dal settentrione, una grande nube e un turbinìo di fuoco, che splendeva
tutto intorno, e in mezzo si scorgeva come un balenare di elettro incandescente.
[5]Al centro apparve la figura di quattro esseri animati, dei quali
questo era l'aspetto: avevano sembianza umana [6]e avevano ciascuno
quattro facce e quattro ali. [7]Le loro gambe erano diritte e gli zoccoli
dei loro piedi erano come gli zoccoli dei piedi d'un vitello, splendenti come
lucido bronzo. [8]Sotto le ali, ai quattro lati, avevano mani d'uomo;
tutti e quattro avevano le medesime sembianze e le proprie ali, [9]e
queste ali erano unite l'una all'altra. Mentre avanzavano, non si volgevano
indietro, ma ciascuno andava diritto avanti a sé.
[10]Quanto alle loro fattezze, ognuno dei quattro aveva fattezze
d'uomo; poi fattezze di leone a destra, fattezze di toro a sinistra e, ognuno
dei quattro, fattezze d'aquila. [11]Le loro ali erano spiegate verso
l'alto; ciascuno aveva due ali che si toccavano e due che coprivano il corpo.
[12]Ciascuno si muoveva davanti a sé; andavano là dove lo spirito li
dirigeva e, muovendosi, non si voltavano indietro.
[13]Tra quegli esseri si vedevano come carboni ardenti simili a torce
che si muovevano in mezzo a loro. Il fuoco risplendeva e dal fuoco si
sprigionavano bagliori. [14]Gli esseri andavano e venivano come un
baleno. [15]Io guardavo quegli esseri ed ecco sul terreno una ruota al
loro fianco, di tutti e quattro.
[16]Le ruote avevano l'aspetto e la struttura come di topazio e tutt'e
quattro la medesima forma, il loro aspetto e la loro struttura era come di ruota
in mezzo a un'altra ruota. [17]Potevano muoversi in quattro direzioni,
senza aver bisogno di voltare nel muoversi. [18]La loro circonferenza era
assai grande e i cerchi di tutt'e quattro erano pieni di occhi tutt'intorno.
[19]Quando quegli esseri viventi si muovevano, anche le ruote si
muovevano accanto a loro e, quando gli esseri si alzavano da terra, anche le
ruote si alzavano. [20]Dovunque lo spirito le avesse spinte, le ruote
andavano e ugualmente si alzavano, perché lo spirito dell'essere vivente era
nelle ruote. [21]Quando essi si muovevano, esse si muovevano; quando essi
si fermavano, esse si fermavano e, quando essi si alzavano da terra, anche le
ruote ugualmente si alzavano, perché lo spirito dell'essere vivente era nelle
ruote.
[22]Al di sopra delle teste degli esseri viventi vi era una specie di
firmamento, simile ad un cristallo splendente, disteso sopra le loro teste,
[23]e sotto il firmamento vi erano le loro ali distese, l'una di contro
all'altra; ciascuno ne aveva due che gli coprivano il corpo. [24]Quando
essi si muovevano, io udivo il rombo delle ali, simile al rumore di grandi
acque, come il tuono dell'Onnipotente, come il fragore della tempesta, come il
tumulto d'un accampamento. Quando poi si fermavano, ripiegavano le ali.
[25]Ci fu un rumore al di sopra del firmamento che era sulle loro teste.
[26]Sopra il firmamento che era sulle loro teste apparve come una
pietra di zaffiro in forma di trono e su questa specie di trono, in alto, una
figura dalle sembianze umane. [27]Da ciò che sembrava essere dai fianchi
in su, mi apparve splendido come l'elettro e da ciò che sembrava dai fianchi in
giù, mi apparve come di fuoco. Era circondato da uno splendore [28]il cui
aspetto era simile a quello dell'arcobaleno nelle nubi in un giorno di pioggia.
Tale mi apparve l'aspetto della gloria del Signore. Quando la vidi, caddi con la
faccia a terra e udii la voce di uno che parlava.
Ezechiele - Capitolo 2
Visione del libro
[1]Mi disse: «Figlio dell'uomo, alzati, ti
voglio parlare». [2]Ciò detto, uno spirito entrò in me, mi fece alzare in
piedi e io ascoltai colui che mi parlava.
[3]Mi disse: «Figlio dell'uomo, io ti mando agli Israeliti, a un
popolo di ribelli, che si sono rivoltati contro di me. Essi e i loro padri hanno
peccato contro di me fino ad oggi. [4]Quelli ai quali ti mando sono figli
testardi e dal cuore indurito. Tu dirai loro: Dice il Signore Dio.
[5]Ascoltino o non ascoltino - perché sono una genìa di ribelli -
sapranno almeno che un profeta si trova in mezzo a loro.
[6]Ma tu, figlio dell'uomo non li temere, non aver paura delle loro
parole; saranno per te come cardi e spine e ti troverai in mezzo a scorpioni; ma
tu non temere le loro parole, non t'impressionino le loro facce, sono una genìa
di ribelli. [7]Tu riferirai loro le mie parole, ascoltino o no, perché
sono una genìa di ribelli.
[8]E tu, figlio dell'uomo, ascolta ciò che ti dico e non esser ribelle
come questa genìa di ribelli; apri la bocca e mangia ciò che io ti do».
[9]Io guardai ed ecco, una mano tesa verso di me teneva un rotolo. Lo
spiegò davanti a me; era scritto all'interno e all'esterno e vi erano scritti
lamenti, pianti e guai.
Ezechiele - Capitolo 3
[1]Mi disse: «Figlio dell'uomo, mangia ciò che hai davanti, mangia
questo rotolo, poi và e parla alla casa d'Israele». [2]Io aprii la bocca
ed egli mi fece mangiare quel rotolo, [3]dicendomi: «Figlio dell'uomo,
nutrisci il ventre e riempi le viscere con questo rotolo che ti porgo». Io lo
mangiai e fu per la mia bocca dolce come il miele. [4]Poi egli mi disse:
«Figlio dell'uomo, và, recati dagli Israeliti e riferisci loro le mie parole,
[5]poiché io non ti mando a un popolo dal linguaggio astruso e di lingua
barbara, ma agli Israeliti: [6]non a grandi popoli dal linguaggio astruso
e di lingua barbara, dei quali tu non comprendi le parole: se a loro ti avessi
inviato, ti avrebbero ascoltato; [7]ma gli Israeliti non vogliono
ascoltar te, perché non vogliono ascoltar me: tutti gli Israeliti sono di dura
cervice e di cuore ostinato. [8]Ecco io ti do una faccia tosta quanto la
loro e una fronte dura quanto la loro fronte. [9]Come diamante, più dura
della selce ho reso la tua fronte. Non li temere, non impaurirti davanti a loro;
sono una genìa di ribelli».
[10]Mi disse ancora: «Figlio dell'uomo, tutte le parole che ti dico
accoglile nel cuore e ascoltale con gli orecchi: [11]poi và, recati dai
deportati, dai figli del tuo popolo, e parla loro. Dirai: Così dice il Signore,
ascoltino o non ascoltino».
[12]Allora uno spirito mi sollevò e dietro a me udii un grande
fragore: «Benedetta la gloria del Signore dal luogo della sua dimora!».
[13]Era il rumore delle ali degli esseri viventi che le battevano l'una
contro l'altra e contemporaneamente il rumore delle ruote e il rumore di un
grande frastuono. [14]Uno spirito dunque mi sollevò e mi portò via; io
ritornai triste e con l'animo eccitato, mentre la mano del Signore pesava su di
me. [15]Giunsi dai deportati di Tel-Avìv, che abitano lungo il canale
Chebàr, dove hanno preso dimora, e rimasi in mezzo a loro sette giorni come
stordito.
Il profeta come sentinella
[16]Al termine di questi sette giorni
mi fu rivolta questa parola del Signore: «Figlio dell'uomo, ti ho posto per
sentinella alla casa d'Israele. [17]Quando sentirai dalla mia bocca una
parola, tu dovrai avvertirli da parte mia. [18]Se io dico al malvagio: Tu
morirai! e tu non lo avverti e non parli perché il malvagio desista dalla sua
condotta perversa e viva, egli, il malvagio, morirà per la sua iniquità, ma
della sua morte io domanderò conto a te. [19]Ma se tu ammonisci il
malvagio ed egli non si allontana dalla sua malvagità e dalla sua perversa
condotta, egli morirà per il suo peccato, ma tu ti sarai salvato.
[20]Così, se il giusto si allontana dalla sua giustizia e commette
l'iniquità, io porrò un ostacolo davanti a lui ed egli morirà; poiché tu non
l'avrai avvertito, morirà per il suo peccato e le opere giuste da lui compiute
non saranno più ricordate; ma della morte di lui domanderò conto a te.
[21]Se tu invece avrai avvertito il giusto di non peccare ed egli non
peccherà, egli vivrà, perché è stato avvertito e tu ti sarai salvato».
I. PRIMA DELL'ASSEDIO DI GERUSALEMME
Ezechiele privato della parola
[22]Anche là venne sopra di me la
mano del Signore ed egli mi disse: «Alzati e và nella valle; là ti voglio
parlare». [23]Mi alzai e andai nella valle; ed ecco la gloria del Signore
era là, simile alla gloria che avevo vista sul canale Chebàr, e caddi con la
faccia a terra. [24]Allora uno spirito entrò in me e mi fece alzare in
piedi ed egli mi disse: «Và e rinchiuditi in casa. [25]Ed ecco, figlio
dell'uomo, ti saranno messe addosso delle funi, sarai legato e non potrai più
uscire in mezzo a loro. [26]Ti farò aderire la lingua al palato e
resterai muto; così non sarai più per loro uno che li rimprovera, perché sono
una genìa di ribelli. [27]Ma quando poi ti parlerò, ti aprirò la bocca e
tu riferirai loro: Dice il Signore Dio: chi vuole ascoltare ascolti e chi non
vuole non ascolti; perché sono una genìa di ribelli».
Ezechiele - Capitolo 4
Annunzio dell'assedio di Gerusalemme
[1]«Tu, figlio dell'uomo,
prendi una tavoletta d'argilla, mettila dinanzi a te, disegnaci sopra una città,
Gerusalemme, [2]e disponi intorno ad essa l'assedio: rizza torri,
costruisci terrapieni, schiera gli accampamenti e colloca intorno gli arieti.
[3]Poi prendi una teglia di ferro e mettila come muro di ferro fra te e
la città, e tieni fisso lo sguardo su di essa, che sarà assediata, anzi tu la
assedierai! Questo sarà un segno per gli Israeliti.
[4]Mettiti poi a giacere sul fianco sinistro e sconta su di esso la
iniquità d'Israele. Per il numero di giorni in cui giacerai su di esso, espierai
le sue iniquità: [5]io ho computato a te gli anni della sua espiazione
come un numero di giorni. Per centonovanta giorni tu espierai le iniquità degli
Israeliti.
[6]Terminati questi, giacerai sul fianco destro e sconterai l'iniquità
di Giuda per quaranta giorni, computando un giorno per ogni anno.
[7]Terrai fisso lo sguardo contro il muro di Gerusalemme, terrai il
braccio disteso e profeterai contro di essa. Ecco ti ho cinto di catene,
[8]in modo che tu non potrai voltarti né da una parte né dall'altra
finché tu non abbia compiuto i giorni della tua reclusione.
[9]Prendi intanto grano, orzo, fave, lenticchie, miglio e spelta,
mettili in un recipiente e fattene del pane: ne mangerai durante tutti i giorni
che tu rimarrai disteso sul fianco, cioè per centonovanta giorni. [10]Il
cibo che ti prenderai sarà del peso di venti sicli al giorno: lo consumerai
nelle ventiquattr'ore. [11]Anche l'acqua che berrai sarà razionata: un
sesto di hin, nelle ventiquattro ore. [12]Mangerai questo cibo in
forma di una schiacciata d'orzo, che cuocerai sopra escrementi umani davanti ai
loro occhi. [13]In tal maniera, mi disse il Signore, mangeranno gli
Israeliti il loro pane impuro, in mezzo alle genti fra le quali li disperderò».
[14]Io esclamai: «Ah, Signore Dio, mai mi sono contaminato!
Dall'infanzia fino ad ora mai ho mangiato carne di bestia morta o sbranata, né
mai è entrato nella mia bocca cibo impuro». [15]Egli mi rispose: «Ebbene,
invece di escrementi umani ti concedo sterco di bue; lì sopra cuocerai il tuo
pane».
[16]Poi soggiunse: «Figlio dell'uomo, ecco io tolgo a Gerusalemme la
riserva del pane; mangeranno il pane a razione e con angoscia e berranno l'acqua
a misura in preda all'affanno; [17]così, mancando pane e acqua,
languiranno tutti insieme e si consumeranno nella loro iniquità.
Ezechiele - Capitolo 5
[1]E tu, figlio dell'uomo, prendi una spada affilata, usala come un
rasoio da barbiere e raditi i capelli e la barba; poi prendi una bilancia e
dividi i peli tagliati.
[2]Un terzo lo brucerai sul fuoco in mezzo alla città al termine dei
giorni dell'assedio; prenderai un altro terzo e lo taglierai con la spada
intorno alla città e l'altro terzo lo disperderai al vento, mentre io sguainerò
la spada dietro ad essi. [3]Di questi ne prenderai un piccolo numero e li
legherai al lembo del tuo mantello; [4]ne prenderai ancora una piccola
parte e li getterai sul fuoco e li brucerai e da essi si sprigionerà il fuoco. A
tutti gli Israeliti riferirai: [5]Così dice il Signore Dio: Questa è
Gerusalemme! Io l'avevo collocata in mezzo alle genti e circondata di paesi
stranieri. [6]Essa si è ribellata con empietà alle mie leggi più delle
genti e ai miei statuti più dei paesi che la circondano: hanno disprezzato i
miei decreti e non han camminato secondo i miei comandamenti. [7]Perciò,
dice il Signore Dio: Poiché voi siete più ribelli delle genti che vi circondano,
non avete seguito i miei comandamenti, non avete osservato i miei decreti e
neppure avete agito secondo i costumi delle genti che vi stanno intorno,
[8]ebbene, così dice il Signore Dio: Ecco anche me contro di te: farò in
mezzo a te giustizia di fronte alle genti. [9]Farò in mezzo a te quanto
non ho mai fatto e non farò mai più, a causa delle tue colpe abominevoli.
[10]Perciò in mezzo a te i padri divoreranno i figli e i figli
divoreranno i padri. Compirò in te i miei giudizi e disperderò ad ogni vento
quel che resterà di te. [11]Com'è vero ch'io vivo, dice il Signore Dio,
poiché tu hai profanato il mio santuario con tutte le tue nefandezze e con tutte
le tue cose abominevoli, anch'io raderò tutto, il mio occhio non s'impietosirà,
non avrò compassione. [12]Un terzo dei tuoi morirà di peste e perirà di
fame in mezzo a te; un terzo cadrà di spada nei tuoi dintorni e l'altro terzo lo
disperderò a tutti i venti e sguainerò la spada dietro di essi.
[13]Allora darò sfogo alla mia ira, sazierò su di loro il mio furore e mi
vendicherò; allora sapranno che io, il Signore, avevo parlato con sdegno, quando
sfogherò su di loro il mio furore. [14]Ti ridurrò a un deserto, a un
obbrobrio in mezzo alle nazioni che ti stanno all'intorno, sotto gli sguardi di
tutti i passanti. [15]Sarai un obbrobrio e un vituperio, un esempio e un
orrore per le genti che ti circondano, quando in mezzo a te farò giustizia, con
sdegno e furore, con terribile vendetta - io, il Signore, parlo -
[16]quando scoccherò contro di voi le terribili saette della fame, che
portano distruzione e che lancerò per distruggervi, e aumenterò la fame contro
di voi, togliendovi la riserva del pane. [17]Allora manderò contro di voi
la fame e le belve che ti distruggeranno i figli; in mezzo a te passeranno la
peste e la strage, mentre farò piombare sopra di te la spada. Io, il Signore, ho
parlato».
Ezechiele - Capitolo 6
Contro i monti di Israele
[1]Mi fu quindi rivolta questa parola
del Signore: [2]«Figlio dell'uomo, volgi la faccia verso i monti
d'Israele e profetizza contro di essi: [3]Monti d'Israele, udite la
parola del Signore Dio. Così dice il Signore Dio ai monti e alle colline, alle
gole e alle valli: Ecco, manderò sopra di voi la spada e distruggerò le vostre
alture; [4]i vostri altari saranno devastati e infranti i vostri altari
per l'incenso; getterò i vostri cadaveri davanti ai vostri idoli [5]e
disseminerò le vostre ossa intorno ai vostri altari. [6]Su tutto il
vostro suolo le vostre città saranno rovinate, le vostre alture demolite,
distrutte, e i vostri altari spariranno. Saranno frantumati e scompariranno i
vostri idoli, spezzati i vostri altari per l'incenso, periranno le vostre opere.
[7]Trafitti a morte cadranno in mezzo a voi e saprete che io sono il
Signore.
[8]Tuttavia lascerò alcuni di voi scampati alla spada in mezzo alle
genti, quando vi avrò dispersi nei vari paesi: [9]i vostri scampati si
ricorderanno di me fra le genti in mezzo alle quali saranno deportati; perché io
avrò spezzato il loro cuore infedele che si è allontanato da me e i loro occhi
che si sono prostituiti ai loro idoli; avranno orrore di se stessi per le
iniquità commesse e per tutte le loro nefandezze.
[10]Sapranno allora che io sono il Signore e che non invano ho
minacciato di infliggere loro questi mali.
I peccati di Israele
[11]Così dice il Signore Dio : Batti le
mani, pesta i piedi in terra e dì: Oh, per tutti i loro orribili abomini il
popolo d'Israele perirà di spada, di fame e di peste! [12]Chi è lontano
morirà di peste, chi è vicino cadrà di spada, chi è assediato morirà di fame:
sfogherò su di loro il mio sdegno.
[13]Saprete allora che io sono il Signore, quando i loro cadaveri
giaceranno fra i loro idoli, intorno ai loro altari, su ogni colle elevato, su
ogni cima di monte, sotto ogni albero verde e ogni quercia frondosa, dovunque
hanno bruciato profumi soavi ai loro idoli. [14]Stenderò la mano su di
loro e renderò la terra desolata e brulla dal deserto fino a Ribla, dovunque
dimorino; sapranno allora che io sono il Signore».
Ezechiele - Capitolo 7
La fine è prossima
[1]Questa parola del Signore mi fu rivolta:
[2]«Ora, figlio dell'uomo riferisci: Così dice il Signore Dio al paese
d'Israele: La fine! Giunge la fine per i quattro punti cardinali del paese.
[3]Ora che su di te pende la fine, io scaglio contro di te la mia ira per
giudicarti delle tue opere e per domandarti conto delle tue nefandezze.
[4]Non s'impietosirà per te il mio occhio e non avrò compassione, anzi ti
terrò responsabile della tua condotta e saranno palesi in mezzo a te le tue
nefandezze; saprete allora che io sono il Signore. [5]Così dice il
Signore Dio: Sventura su sventura, ecco, arriva. [6]Viene la fine, la
fine viene su di te; ecco, viene.
[7]Sopraggiunge il tuo destino, o abitante del paese: arriva il tempo,
è prossimo il giorno terribile e non di tripudio sui monti. [8]Ora, fra
breve, rovescerò il mio furore su di te e su di te darò sfogo alla mia ira. Ti
giudicherò secondo le tue opere e ti domanderò conto di tutte le tue nefandezze.
[9]Né s'impietosirà il mio occhio e non avrò compassione, ma ti terrò
responsabile della tua condotta e saranno palesi in mezzo a te le tue
nefandezze: saprete allora che sono io, il Signore, colui che colpisce.
[10]Ecco il giorno, eccolo che arriva. E' giunta la tua sorte.
L'ingiustizia fiorisce, germoglia l'orgoglio [11]e la violenza si leva a
scettro d'iniquità. [12]E' giunto il tempo, è vicino il giorno: chi ha
comprato non si allieti, chi ha venduto non rimpianga; perché l'ira pende su
tutti! [13]Chi ha venduto non tornerà in possesso di ciò che ha venduto
anche se rimarrà in vita, perché la condanna contro il loro fasto non sarà
revocata e nessuno nella sua perversità potrà preservare la sua esistenza.
[14]Si suona la tromba e tutto è pronto; ma nessuno muove a battaglia,
perché il mio furore è contro tutta quella moltitudine.
I peccati di Israele
[15]La spada all'esterno, la peste e la fame
di dentro: chi è per la campagna perirà di spada, chi è in città sarà divorato
dalla fame e dalla peste. [16]Chi di loro potrà fuggire e salvarsi sui
monti gemerà come le colombe delle valli, ognuno per la sua iniquità.
[17]Tutte le mani cadranno e tutte le ginocchia si scioglieranno
come acqua. [18]Vestiranno il sacco e lo spavento li avvolgerà.
Su tutti i volti sarà la vergogna e tutte le teste saranno rasate.
[19]Getteranno l'argento per le strade e il loro oro si cambierà
in immondizia, con esso non si sfameranno, non si riempiranno il ventre,
perché è stato per loro causa di peccato. [20]Della bellezza dei
loro gioielli fecero oggetto d'orgoglio e fabbricarono con essi le
abominevoli statue dei loro idoli: per questo li tratterò come immondizia,
[21]li darò in preda agli stranieri e in bottino alla feccia del
paese e lo profaneranno. [22]Rivolgerò da loro la mia faccia,
sarà profanato il mio tesoro, vi entreranno i ladri e lo profaneranno.
[23]Prepàrati una catena, poiché il paese è pieno di assassini
e la città è piena di violenza. [24]Io manderò i popoli più
feroci e s'impadroniranno delle loro case, abbatterò la superbia dei
potenti, i santuari saranno profanati. [25]Giungerà l'angoscia e
cercheranno pace, ma pace non vi sarà. [26]Sventura seguirà a
sventura, allarme seguirà ad allarme: ai profeti chiederanno responsi,
ai sacerdoti verrà meno la dottrina, agli anziani il consiglio.
[27]Il re sarà in lutto, il principe ammantato di desolazione,
tremeranno le mani del popolo del paese. Li tratterò secondo la loro
condotta, li giudicherò secondo i loro giudizi: così sapranno che io
sono il Signore».
Ezechiele - Capitolo 8
Visione dei peccati di Gerusalemme
[1]Al quinto giorno del sesto
mese dell'anno sesto, mentre mi trovavo in casa e dinanzi a me sedevano gli
anziani di Giuda, la mano del Signore Dio si posò su di me [2]e vidi
qualcosa dall'aspetto d'uomo: da ciò che sembravano i suoi fianchi in giù,
appariva come di fuoco e dai fianchi in su appariva come uno splendore simile
all'elettro. [3]Stese come una mano e mi afferrò per i capelli: uno
spirito mi sollevò fra terra e cielo e mi portò in visioni divine a Gerusalemme,
all'ingresso del cortile interno, che guarda a settentrione, dove era collocato
l'idolo della gelosia, che provocava la gelosia. [4]Ed ecco là era la
gloria del Dio d'Israele, simile a quella che avevo visto nella valle.
[5]Mi disse: «Figlio dell'uomo, alza gli occhi verso settentrione!». Ed
ecco a settentrione della porta dell'altare l'idolo della gelosia, proprio
all'ingresso. [6]Mi disse: «Figlio dell'uomo, vedi che fanno costoro?
Guarda i grandi abomini che la casa d'Israele commette qui per allontanarmi dal
mio santuario! Ne vedrai altri ancora peggiori». [7]Mi condusse allora
all'ingresso del cortile e vidi un foro nella parete. [8]Mi disse:
«Figlio dell'uomo, sfonda la parete». Sfondai la parete, ed ecco apparve una
porta. [9]Mi disse: «Entra e osserva gli abomini malvagi che commettono
costoro». [10]Io entrai e vidi ogni sorta di rettili e di animali
abominevoli e tutti gli idoli del popolo d'Israele raffigurati intorno alle
pareti [11]e settanta anziani della casa d'Israele, fra i quali Iazanià
figlio di Safàn, in piedi, davanti ad essi, ciascuno con il turibolo in mano,
mentre il profumo saliva in nubi d'incenso. [12]Mi disse: «Hai visto,
figlio dell'uomo, quello che fanno gli anziani del popolo d'Israele nelle
tenebre, ciascuno nella stanza recondita del proprio idolo? Vanno dicendo: Il
Signore non ci vede... il Signore ha abbandonato il paese...». [13]Poi mi
disse: «Hai visto, figlio dell'uomo? Vedrai che si commettono nefandezze
peggiori di queste». [14]Mi condusse all'ingresso del portico della casa
del Signore che guarda a settentrione e vidi donne sedute che piangevano Tammuz.
[15]Mi disse: «Hai visto, figlio dell'uomo? Vedrai abomini peggiori di
questi». [16]Mi condusse nell'atrio interno del tempio; ed ecco
all'ingresso del tempio, fra il vestibolo e l'altare, circa venticinque uomini,
con le spalle voltate al tempio e la faccia a oriente che, prostrati, adoravano
il sole. [17]Mi disse: «Hai visto, figlio dell'uomo? Come se fosse
piccola cosa per la casa di Giuda, commettere simili nefandezze in questo luogo,
hanno riempito il paese di violenze, per provocare la mia collera. Eccoli, vedi,
che si portano il ramoscello sacro alle narici. [18]Ebbene anch'io agirò
con furore. Il mio occhio non s'impietosirà; non avrò compassione: manderanno
alte grida ai miei orecchi, ma non li ascolterò».
Ezechiele - Capitolo 9
Il castigo
[1]Allora una voce potente gridò ai miei orecchi:
«Avvicinatevi, voi che dovete punire la città, ognuno con lo strumento di
sterminio in mano». [2]Ecco sei uomini giungere dalla direzione della
porta superiore che guarda a settentrione, ciascuno con lo strumento di
sterminio in mano. In mezzo a loro c'era un altro uomo, vestito di lino, con una
borsa da scriba al fianco. Appena giunti, si fermarono accanto all'altare di
bronzo. [3]La gloria del Dio di Israele, dal cherubino sul quale si
posava si alzò verso la soglia del tempio e chiamò l'uomo vestito di lino che
aveva al fianco la borsa da scriba. [4]Il Signore gli disse: «Passa in
mezzo alla città, in mezzo a Gerusalemme e segna un tau sulla fronte
degli uomini che sospirano e piangono per tutti gli abomini che vi si compiono».
[5]Agli altri disse, in modo che io sentissi: «Seguitelo attraverso la
città e colpite! Il vostro occhio non perdoni, non abbiate misericordia.
[6]Vecchi, giovani, ragazze, bambini e donne, ammazzate fino allo
sterminio: solo non toccate chi abbia il tau in fronte; cominciate dal
mio santuario!». Incominciarono dagli anziani che erano davanti al tempio.
[7]Disse loro: «Profanate pure il santuario, riempite di cadaveri i
cortili. Uscite!». Quelli uscirono e fecero strage nella città. [8]Mentre
essi facevano strage, io ero rimasto solo: mi gettai con la faccia a terra e
gridai: «Ah! Signore Dio, sterminerai tu quanto è rimasto di Israele,
rovesciando il tuo furore sopra Gerusalemme?».
[9]Mi disse: «L'iniquità di Israele e di Giuda è enorme, la terra è
coperta di sangue, la città è piena di violenza. Infatti vanno dicendo: Il
Signore ha abbandonato il paese: il Signore non vede. [10]Ebbene, neppure
il mio occhio avrà compassione e non userò misericordia: farò ricadere sul loro
capo le loro opere». [11]Ed ecco l'uomo vestito di lino, che aveva la
borsa al fianco, fece questo rapporto: «Ho fatto come tu mi hai comandato».
Ezechiele - Capitolo 10
[1]Io guardavo ed ecco sul firmamento che stava sopra il capo dei
cherubini vidi come una pietra di zaffìro e al di sopra appariva qualcosa che
aveva la forma di un trono. [2]Disse all'uomo vestito di lino: «Và fra le
ruote che sono sotto il cherubino e riempi il cavo delle mani dei carboni accesi
che sono fra i cherubini e spargili sulla città». Egli vi andò mentre io lo
seguivo con lo sguardo.
[3]Ora i cherubini erano fermi a destra del tempio, quando l'uomo vi
andò, e una nube riempiva il cortile interno. [4]La gloria del Signore si
alzò sopra il cherubino verso la soglia del tempio e il tempio fu riempito dalla
nube e il cortile fu pieno dello splendore della gloria del Signore.
[5]Il fragore delle ali dei cherubini giungeva fino al cortile esterno,
come la voce di Dio onnipotente quando parla.
[6]Appena ebbe dato all'uomo vestito di lino l'ordine di prendere il
fuoco fra le ruote in mezzo ai cherubini, egli avanzò e si fermò vicino alla
ruota. [7]Il cherubino tese la mano per prendere il fuoco che era fra i
cherubini; ne prese e lo mise nel cavo delle mani dell'uomo vestito di lino, il
quale lo prese e uscì. [8]Io stavo guardando: i cherubini avevano sotto
le ali la forma di una mano d'uomo. [9]Guardai ancora ed ecco che al
fianco dei cherubini vi erano quattro ruote, una ruota al fianco di ciascun
cherubino. Quelle ruote avevano l'aspetto del topazio. [10]Sembrava che
tutte e quattro fossero di una medesima forma, come se una ruota fosse in mezzo
all'altra. [11]Muovendosi, potevano andare nelle quattro direzioni senza
voltarsi, perché si muovevano verso il lato dove era rivolta la testa, senza
voltarsi durante il movimento.
[12]Tutto il loro corpo, il dorso, le mani, le ali e le ruote erano
pieni di occhi tutt'intorno; ognuno dei quattro aveva la propria ruota.
[13]Io sentii che le ruote venivano chiamate «Turbine». [14]Ogni
cherubino aveva quattro sembianze: la prima quella di cherubino, la seconda
quella di uomo, la terza quella di leone e la quarta quella di aquila.
[15]I cherubini si alzarono in alto: essi erano quegli esseri viventi che
avevo visti al canale Chebàr. [16]Quando i cherubini si muovevano, anche
le ruote avanzavano al loro fianco: quando i cherubini spiegavano le ali per
sollevarsi da terra, le ruote non si allontanavano dal loro fianco;
[17]quando si fermavano, anche le ruote si fermavano; quando si alzavano,
anche le ruote si alzavano con loro perché lo spirito di quegli esseri era in
loro.
La gloria del Signore abbandona il tempio
[18]La gloria del
Signore uscì dalla soglia del tempio e si fermò sui cherubini. [19]I
cherubini spiegarono le ali e si sollevarono da terra sotto i miei occhi; anche
le ruote si alzarono con loro e si fermarono all'ingresso della porta orientale
del tempio, mentre la gloria del Dio d'Israele era in alto su di loro.
[20]Erano i medesimi esseri che io avevo visti sotto il Dio d'Israele
lungo il canale Chebàr e riconobbi che erano cherubini. [21]Ciascuno
aveva quattro aspetti e ciascuno quattro ali e qualcosa simile a mani d'uomo
sotto le ali. [22]Il loro sembiante era il medesimo che avevo visto lungo
il canale Chebàr. Ciascuno di loro procedeva di fronte a sé.
Ezechiele - Capitolo 11
Seguito dei peccati di Gerusalemme
[1]Uno spirito mi sollevò e mi
trasportò alla porta orientale del tempio che guarda a oriente; ed ecco davanti
alla porta vi erano venticinque uomini e in mezzo a loro vidi Iazanià figlio
d'Azzùr, e Pelatìa figlio di Benaià, capi del popolo. [2]Il Signore mi
disse: «Figlio dell'uomo, questi sono gli uomini che tramano il male e danno
consigli cattivi in questa città; [3]sono coloro che dicono: Non in breve
tempo si costruiscon le case: questa città è la pentola e noi siamo la carne.
[4]Per questo profetizza contro di loro, profetizza, figlio dell'uomo».
[5]Lo spirito del Signore venne su di me e mi disse: «Parla, dice il
Signore: Così avete detto, o Israeliti, e io conosco ciò che vi passa per la
mente. [6]Voi avete moltiplicato i morti in questa città, avete riempito
di cadaveri le sue strade. [7]Per questo così dice il Signore Dio: I
cadaveri che avete gettati in mezzo a essa sono la carne, e la città è la
pentola. Ma io vi scaccerò. [8]Avete paura della spada e io manderò la
spada contro di voi, dice il Signore Dio! [9]Vi scaccerò dalla città e vi
metterò in mano agli stranieri e farò giustizia su di voi. [10]Cadrete di
spada: sulla frontiera d'Israele io vi giudicherò e saprete che io sono il
Signore. [11]La città non sarà per voi la pentola e voi non ne sarete la
carne! Sulla frontiera di Israele vi giudicherò: [12]allora saprete che
io sono il Signore, di cui non avete eseguito i comandi né osservate le leggi,
mentre avete agito secondo i costumi delle genti vicine».
[13]Non avevo finito di profetizzare quando Pelatìa figlio di Benaià
cadde morto. Io mi gettai con la faccia a terra e gridai con tutta la voce: «Ah!
Signore Dio, vuoi proprio distruggere quanto resta d'Israele?».
La nuova alleanza promessa agli esiliati
[14]Allora mi fu rivolta
questa parola del Signore: [15]«Figlio dell'uomo, ai tuoi fratelli, ai
deportati con te, a tutta la casa d'Israele gli abitanti di Gerusalemme vanno
dicendo: Voi andate pure lontano dal Signore: a noi è stata data in possesso
questa terra. [16]Dì loro dunque: Dice il Signore Dio: Se li ho mandati
lontano fra le genti, se li ho dispersi in terre straniere, sarò per loro un
santuario per poco tempo nelle terre dove hanno emigrato. [17]Riferisci:
Così dice il Signore Dio: Vi raccoglierò in mezzo alle genti e vi radunerò dalle
terre in cui siete stati dispersi e a voi darò il paese d'Israele.
[18]Essi vi entreranno e vi elimineranno tutti i suoi idoli e tutti i
suoi abomini. [19]Darò loro un cuore nuovo e uno spirito nuovo metterò
dentro di loro; toglierò dal loro petto il cuore di pietra e darò loro un cuore
di carne, [20]perché seguano i miei decreti e osservino le mie leggi e li
mettano in pratica; saranno il mio popolo e io sarò il loro Dio. [21]Ma
su coloro che seguono con il cuore i loro idoli e le loro nefandezze farò
ricadere le loro opere, dice il Signore Dio».
La gloria del Signore abbandona Gerusalemme
[22]I cherubini
allora alzarono le ali e le ruote si mossero insieme con loro mentre la gloria
del Dio d'Israele era in alto su di loro. [23]Quindi dal centro della
città la gloria del Signore si alzò e andò a fermarsi sul monte che è ad oriente
della città. [24]E uno spirito mi sollevò e mi portò in Caldea fra i
deportati, in visione, in spirito di Dio, e la visione che avevo visto disparve
davanti a me. [25]E io raccontai ai deportati quanto il Signore mi aveva
mostrato.
Ezechiele - Capitolo 12
L'imitazione dell'emigrante
[1]Questa parola del Signore mi fu
riferita: [2]«Figlio dell'uomo, tu abiti in mezzo a una genìa di ribelli,
che hanno occhi per vedere e non vedono, hanno orecchi per udire e non odono,
perché sono una genìa di ribelli.
[3]Tu, figlio dell'uomo, fà il tuo bagaglio da deportato e, di giorno
davanti ai loro occhi, prepàrati a emigrare; emigrerai dal luogo dove stai verso
un altro luogo, davanti ai loro occhi: forse comprenderanno che sono una genìa
di ribelli. [4]Prepara di giorno il tuo bagaglio, come il bagaglio d'un
esiliato, davanti ai loro occhi; uscirai però al tramonto, davanti a loro, come
partirebbe un esiliato. [5]Fà alla loro presenza un'apertura nel muro ed
esci di lì. [6]Mettiti alla loro presenza il bagaglio sulle spalle ed
esci nell'oscurità: ti coprirai la faccia in modo da non vedere il paese, perché
io ho fatto di te un simbolo per gli Israeliti».
[7]Io feci come mi era stato comandato: preparai di giorno il mio
bagaglio come il bagaglio d'un esiliato e sul tramonto feci un foro nel muro con
le mani, uscii nell'oscurità e mi misi il bagaglio sulle spalle sotto i loro
occhi.
[8]Al mattino mi fu rivolta questa parola del Signore:
[9]«Figlio dell'uomo, non t'ha chiesto il popolo d'Israele, quella genìa
di ribelli, che cosa stai facendo? [10]Rispondi loro: Così dice il
Signore Dio: Quest'oracolo è per il principe di Gerusalemme e per tutti gli
Israeliti che vi abitano.
[11]Tu dirai: Io sono un simbolo per voi; infatti quello che ho fatto
a te, sarà fatto a loro; saranno deportati e andranno in schiavitù.
[12]Il principe, che è in mezzo a loro si caricherà il bagaglio sulle
spalle, nell'oscurità, e uscirà per la breccia che verrà fatta nel muro per
farlo partire; si coprirà il viso, per non vedere con gli occhi il paese.
[13]Ma io tenderò la mia rete contro di lui ed egli rimarrà preso nei
miei lacci: lo condurrò in Babilonia, nel paese dei Caldei, ma egli non la vedrà
e là morirà. [14]Disperderò ad ogni vento quanti sono intorno a lui, le
sue guardie e tutte le sue truppe, e snuderò dietro a loro la spada.
[15]Allora sapranno che io sono il Signore, quando li avrò dispersi fra
le genti e li avrò disseminati in paesi stranieri. [16]Tuttavia ne
risparmierò alcuni, superstiti alla spada, alla fame e alla peste, perché
raccontino tutte le loro scelleratezze alle genti fra le quali andranno e
anch'esse sappiano che io sono il Signore».
[17]Mi fu rivolta ancora questa parola del Signore: [18]«Figlio
dell'uomo, mangia il pane con paura e bevi l'acqua con trepidazione e con
angoscia. [19]Al popolo del paese dirai: Così dice il Signore Dio agli
abitanti di Gerusalemme, al paese d'Israele: Mangeranno il loro pane
nell'angoscia e berranno la loro acqua nella desolazione, perché la loro terra
sarà spogliata della sua abbondanza per l'empietà di tutti i suoi abitanti.
[20]Le città popolose saranno distrutte e la campagna ridotta a un
deserto: saprete che io sono il Signore».
Proverbi popolari
[21]Mi fu ancora rivolta questa parola del
Signore: [22]«Figlio dell'uomo, che cos'è questo proverbio che si va
ripetendo nel paese di Israele: Passano i giorni e ogni visione svanisce?
[23]Ebbene, riferisci loro: Così dice il Signore Dio: Farò cessare questo
proverbio e non si sentirà più ripetere in Israele; anzi riferisci loro: Si
avvicinano i giorni in cui si avvererà ogni visione.
[24]Infatti non ci sarà più visione falsa, né predizione fallace in
mezzo agli Israeliti, [25]perché io, il Signore, parlerò e attuerò senza
indugio la parola che ho detta. Anzi, ai vostri giorni, o genìa di ribelli,
pronunzierò una parola e l'attuerò: parola del Signore Dio».
[26]Mi fu rivolta ancora questa parola del Signore: [27]«Figlio
dell'uomo, ecco, gli Israeliti van dicendo: La visione che costui vede è per i
giorni futuri; costui predice per i tempi lontani. [28]Ebbene, riferisci
loro: Dice il Signore Dio: Non sarà ritardata più a lungo ogni mia parola: la
parola che dirò l'eseguirò. Oracolo del Signore Dio».
Ezechiele - Capitolo 13
Contri i falsi profeti
[1]Mi fu rivolta ancora questa parola del
Signore: [2]«Figlio dell'uomo, profetizza contro i profeti d'Israele,
profetizza e dì a coloro che profetizzano secondo i propri desideri: Udite la
parola del Signore: [3]Così dice il Signore Dio:
Guai ai profeti stolti, che seguono il loro spirito senza avere avuto
visioni. [4]Come sciacalli fra le macerie, tali sono i tuoi profeti,
Israele. [5]Voi non siete saliti sulle brecce e non avete costruito alcun
baluardo in difesa degli Israeliti, perché potessero resistere al combattimento
nel giorno del Signore. [6]Hanno avuto visioni false, vaticini menzogneri
coloro che dicono: Oracolo del Signore, mentre il Signore non li ha inviati.
Eppure confidano che si avveri la loro parola! [7]Non avete forse avuto
una falsa visione e preannunziato vaticini bugiardi, quando dite: Parola del
Signore, mentre io non vi ho parlato? [8]Pertanto dice il Signore Dio:
Poiché voi avete detto il falso e avuto visioni bugiarde, eccomi dunque contro
di voi, dice il Signore Dio. [9]La mia mano sarà sopra i profeti dalle
false visioni e dai vaticini bugiardi; non avranno parte nell'assemblea del mio
popolo, non saranno scritti nel libro d'Israele e non entreranno nel paese
d'Israele: saprete che io sono il Signore Dio, [10]poiché ingannano il
mio popolo dicendo: Pace! e la pace non c'è; mentre egli costruisce un muro,
ecco essi lo intonacano di mota. [11]Dì a quegli intonacatori di mota:
Cadrà! Scenderà una pioggia torrenziale, una grandine grossa, si scatenerà un
uragano [12]ed ecco, il muro è abbattuto. Allora non vi sarà forse
domandato: Dov'è la calcina con cui lo avevate intonacato? [13]Perciò
dice il Signore Dio: Con ira scatenerò un uragano, per la mia collera cadrà una
pioggia torrenziale, nel mio furore per la distruzione cadrà grandine come
pietre; [14]demolirò il muro che avete intonacato di mota, lo atterrerò e
le sue fondamenta rimarranno scoperte; esso crollerà e voi perirete insieme con
esso e saprete che io sono il Signore.
[15]Quando avrò sfogato l'ira contro il muro e contro coloro che lo
intonacarono di mota, io vi dirò: Il muro non c'è più e neppure gli
intonacatori, [16]i profeti d'Israele che profetavano su Gerusalemme e
vedevano per essa una visione di pace, mentre non vi era pace. Oracolo del
Signore.
Le false profetesse
[17]Ora tu, figlio dell'uomo, rivolgiti alle
figlie del tuo popolo che profetizzano secondo i loro desideri e profetizza
contro di loro. [18]Dirai loro: Dice il Signore Dio: Guai a quelle che
cuciono nastri magici a ogni polso e preparano veli per le teste di ogni
grandezza per dar la caccia alle persone. Pretendete forse di dare la caccia
alla gente del mio popolo e salvare voi stesse? [19]Voi mi avete
disonorato presso il mio popolo per qualche manciata d'orzo e per un tozzo di
pane, facendo morire chi non doveva morire e facendo vivere chi non doveva
vivere, ingannando il mio popolo che crede alle menzogne.
[20]Perciò dice il Signore Dio: Eccomi contro i vostri nastri magici
con i quali voi date la caccia alla gente come a uccelli; li strapperò dalle
vostre braccia e libererò la gente che voi avete catturato come uccelli.
[21]Straccerò i vostri veli e libererò il mio popolo dalle vostre mani e
non sarà più una preda in mano vostra; saprete così che io sono il Signore.
[22]Voi infatti avete rattristato con menzogne il cuore del giusto,
mentre io non l'avevo rattristato e avete rafforzato il malvagio perché non
desistesse dalla sua vita malvagia e vivesse. [23]Per questo non avrete
più visioni false, né più spaccerete incantesimi: libererò il mio popolo dalle
vostre mani e saprete che io sono il Signore».
Ezechiele - Capitolo 14
Contro l'idolatria
[1]Vennero a trovarmi alcuni anziani d'Israele
e sedettero dinanzi a me. [2]Mi fu rivolta allora questa parola del
Signore: [3]«Figlio dell'uomo, questi uomini hanno posto idoli nel loro
cuore e tengono fisso lo sguardo all'occasione della loro iniquità appena si
mostri. Mi lascerò interrogare da loro? [4]Parla quindi e dì loro: Dice
il Signore Dio: Qualunque Israelita avrà innalzato i suoi idoli nel proprio
cuore e avrà rivolto lo sguardo all'occasione della propria iniquità e verrà dal
profeta, gli risponderò io, il Signore, riguardo alla moltitudine dei suoi
idoli, [5]per raggiungere al cuore gli Israeliti, che si sono allontanati
da me a causa di tutti i loro idoli. [6]Riferisci pertanto al popolo
d'Israele: Dice il Signore Dio: Convertitevi, abbandonate i vostri idoli e
distogliete la faccia da tutte le vostre immondezze, [7]poiché a
qualunque Israelita e a qualunque straniero abitante in Israele, che si
allontana da me e innalza nel suo cuore i suoi idoli e rivolge lo sguardo
all'occasione della propria iniquità e poi viene dal profeta a consultarmi,
risponderò io, il Signore, da me stesso. [8]Distoglierò la faccia da
costui e ne farò un esempio e un proverbio, e lo sterminerò dal mio popolo:
saprete così che io sono il Signore.
[9]Se un profeta si lascia sedurre e fa una profezia, io, il Signore,
ho sedotto quel profeta: stenderò la mano contro di lui e lo cancellerò dal mio
popolo Israele. [10]Ambedue porteranno la pena della loro iniquità. La
pena di chi consulta sarà uguale a quella del profeta, [11]perché gli
Israeliti non vadano più errando lontano da me, né più si contaminino con tutte
le loro prevaricazioni: essi saranno il mio popolo e io sarò il loro Dio. Parola
del Signore».
Responsabilità personale
[12]Mi fu rivolta questa parola del
Signore: [13]«Figlio dell'uomo, se un paese pecca contro di me e si rende
infedele, io stendo la mano sopra di lui e gli tolgo la riserva del pane e gli
mando contro la fame e stèrmino uomini e bestie; [14]anche se nel paese
vivessero questi tre uomini: Noè, Daniele e Giobbe, essi con la loro giustizia
salverebbero solo se stessi, dice il Signore Dio. [15]Oppure se io
infestassi quel paese di bestie feroci, che lo privassero dei suoi figli e ne
facessero un deserto che nessuno potesse attraversare a causa delle bestie
feroci, [16]anche se in mezzo a quella terra ci fossero questi tre
uomini, giuro com'è vero ch'io vivo, dice il Signore Dio: non salverebbero né
figli né figlie, soltanto loro si salverebbero, ma la terra sarebbe un deserto.
[17]Oppure, se io mandassi la spada contro quel paese e dicessi:
Spada, percorri quel paese; e sterminassi uomini e bestie, [18]anche se
in mezzo a quel paese ci fossero questi tre uomini, giuro com'è vero ch'io vivo,
dice il Signore: non salverebbero né figli né figlie, soltanto loro si
salverebbero.
[19]Oppure, se io mandassi la peste contro quella terra e sfogassi
nella strage lo sdegno e sterminassi uomini e bestie, [20]anche se in
mezzo a quella terra ci fossero Noè, Daniele e Giobbe, giuro com'è vero ch'io
vivo, dice il Signore Dio: non salverebbero né figli né figlie, soltanto essi si
salverebbero per la loro giustizia.
[21]Dice infatti il Signore Dio: Quando manderò contro Gerusalemme i
miei quattro tremendi castighi: la spada, la fame, le bestie feroci e la peste,
per estirpare da essa uomini e bestie, [22]ecco vi sarà in mezzo un
residuo che si metterà in salvo con i figli e le figlie. Essi verranno da voi
perché vediate la loro condotta e le loro opere e vi consoliate del male che ho
mandato contro Gerusalemme, di quanto ho mandato contro di lei. [23]Essi
vi consoleranno quando vedrete la loro condotta e le loro opere e saprete che
non invano ho fatto quello che ho fatto in mezzo a lei». Parola del Signore Dio.
Ezechiele - Capitolo 15
Parabola della vigna
[1]Mi fu rivolta questa parola del Signore:
[2]«Figlio dell'uomo, che pregi ha il legno della vite di fronte a tutti
gli altri legni della foresta?
[3]Si adopera forse quel legno per farne un oggetto? Ci si fa
forse un piolo per attaccarci qualcosa? [4]Ecco, lo si getta sul
fuoco a bruciare, il fuoco ne divora i due capi e anche il centro è
bruciacchiato. Potrà essere utile a qualche lavoro? [5]Anche
quand'era intatto, non serviva a niente: ora, dopo che il fuoco lo ha
divorato, l'ha bruciato, ci si ricaverà forse qualcosa?
[6]Perciò così dice il Signore Dio: Come il legno della vite
fra i legnami della foresta io l'ho messo sul fuoco a bruciare, così
tratterò gli abitanti di Gerusalemme. [7]Volgerò contro di loro la
faccia. Da un fuoco sono scampati, ma un fuoco li divorerà! Allora
saprete che io sono il Signore quando volgerò contro di loro la faccia
[8]e renderò il paese deserto, poiché sono stati infedeli»,
dice il Signore Dio.
Ezechiele - Capitolo 16
Storia simbolica di Israele
[1]Mi fu rivolta questa parola del
Signore: [2]«Figlio dell'uomo, fà conoscere a Gerusalemme tutti i suoi
abomini. [3]Dirai loro: Così dice il Signore Dio a Gerusalemme: Tu sei,
per origine e nascita, del paese dei Cananei; tuo padre era Amorreo e tua madre
Hittita. Alla tua nascita, quando fosti partorita, non ti fu tagliato l'ombelico
e non fosti lavata con l'acqua per purificarti; non ti fecero le frizioni di
sale, né fosti avvolta in fasce. [5]Occhio pietoso non si volse su di te
per farti una sola di queste cose e usarti compassione, ma come oggetto
ripugnante fosti gettata via in piena campagna, il giorno della tua nascita.
[6]Passai vicino a te e ti vidi mentre ti dibattevi nel sangue e ti
dissi: Vivi nel tuo sangue [7]e cresci come l'erba del campo. Crescesti e
ti facesti grande e giungesti al fiore della giovinezza: il tuo petto divenne
fiorente ed eri giunta ormai alla pubertà; ma eri nuda e scoperta.
[8]Passai vicino a te e ti vidi; ecco, la tua età era l'età
dell'amore; io stesi il lembo del mio mantello su di te e coprii la tua nudità;
giurai alleanza con te, dice il Signore Dio, e divenisti mia. [9]Ti lavai
con acqua, ti ripulii del sangue e ti unsi con olio; [10]ti vestii di
ricami, ti calzai di pelle di tasso, ti cinsi il capo di bisso e ti ricoprii di
seta; [11]ti adornai di gioielli: ti misi braccialetti ai polsi e una
collana al collo: [12]misi al tuo naso un anello, orecchini agli orecchi
e una splendida corona sul tuo capo. [13]Così fosti adorna d'oro e
d'argento; le tue vesti eran di bisso, di seta e ricami; fior di farina e miele
e olio furono il tuo cibo; diventasti sempre più bella e giungesti fino ad esser
regina. [14]La tua fama si diffuse fra le genti per la tua bellezza, che
era perfetta, per la gloria che io avevo posta in te, parola del Signore Dio.
[15]Tu però, infatuata per la tua bellezza e approfittando della tua
fama, ti sei prostituita concedendo i tuoi favori ad ogni passante.
[16]Prendesti i tuoi abiti per adornare a vari colori le alture su cui ti
prostituivi. [17]Con i tuoi splendidi gioielli d'oro e d'argento, che io
ti avevo dati, facesti immagini umane e te ne servisti per peccare;
[18]poi tu le adornasti con le tue vesti ricamate e davanti a quelle
immagini presentasti il mio olio e i miei profumi. [19]Il pane che io ti
avevo dato, il fior di farina, l'olio e il miele di cui ti nutrivo ponesti
davanti ad esse come offerta di soave odore. Oracolo del Signore Dio.
[20]Prendesti i figli e le figlie che mi avevi generati e li
sacrificasti loro in cibo. Erano forse poca cosa le tue infedeltà?
[21]Immolasti i miei figli e li offristi a loro, facendoli passare per il
fuoco. [22]Fra tutte le tue nefandezze e infedeltà non ti ricordasti del
tempo della tua giovinezza, quando eri nuda e ti dibattevi nel sangue!
[23]Ora, dopo tutta la tua perversione, guai, guai a te! Oracolo del
Signore Dio. [24]In ogni piazza ti sei fabbricata un tempietto e
costruita una altura; [25]ad ogni crocicchio ti sei fatta un altare,
disonorando la tua bellezza, offrendo il tuo corpo a ogni passante,
moltiplicando le tue prostituzioni. [26]Hai concesso i tuoi favori ai
figli d'Egitto, tuoi corpulenti vicini, e hai moltiplicato le tue infedeltà per
irritarmi. [27]Ed ecco io ho steso la mano su di te; ho ridotto il tuo
cibo e ti ho abbandonato in potere delle tue nemiche, le figlie dei Filistei,
che erano disgustate della tua condotta sfrontata.
[28]Non ancora sazia, hai concesso i tuoi favori agli Assiri; ma non
soddisfatta [29]hai moltiplicato le tue infedeltà nel paese di Canaan,
fino nella Caldea: e neppure allora ti sei saziata. [30]Come è stato
abbietto il tuo cuore - dice il Signore Dio - facendo tutte queste azioni degne
di una spudorata sgualdrina! [31]Quando ti costruivi un postribolo ad
ogni crocevia e ti facevi un'altura in ogni piazza, tu non eri come una
prostituta in cerca di guadagno, [32]ma come un'adultera che, invece del
marito, accoglie gli stranieri! [33]Ad ogni prostituta si dà un compenso,
ma tu hai dato il compenso a tutti i tuoi amanti e hai distruibuito loro doni
perché da ogni parte venissero da te per le tue prostituzioni. [34]Tu hai
fatto il contrario delle altre donne, quando ti prostituivi: nessuno è corso
dietro a te, mentre tu hai distribuito doni e non ne hai ricevuti, tanto eri
pervertita.
[35]Perciò, o prostituta, ascolta la parola del Signore.
[36]Così dice il Signore Dio: Per le tue ricchezze sperperate, per la tua
nudità scoperta nelle prostituzioni con i tuoi amanti e con tutti i tuoi idoli
abominevoli, per il sangue dei tuoi figli che hai offerto a loro,
[37]ecco, io adunerò da ogni parte tutti i tuoi amanti con i quali sei
stata compiacente, coloro che hai amati insieme con coloro che hai odiati, e
scoprirò di fronte a loro la tua nudità perché essi la vedano tutta.
[38]Ti infliggerò la condanna delle adultere e delle sanguinarie e
riverserò su di te furore e gelosia.
[39]Ti abbandonerò nelle loro mani e distruggeranno i tuoi postriboli,
demoliranno le tue alture; ti spoglieranno delle tue vesti e ti toglieranno i
tuoi splendidi ornamenti: ti lasceranno scoperta e nuda. [40]Poi
ecciteranno contro di te la folla, ti lapideranno e ti trafiggeranno con la
spada. [41]Incendieranno le tue case e sarà fatta giustizia di te sotto
gli occhi di numerose donne: ti farò smettere di prostituirti e non distribuirai
più doni. [42]Quando avrò saziato il mio sdegno su di te, la mia gelosia
si allontanerà da te; mi calmerò e non mi adirerò più. [43]Per il fatto
che tu non ti sei ricordata del tempo della tua giovinezza e mi hai provocato
all'ira con tutte queste cose, ecco anch'io farò ricadere sul tuo capo le tue
azioni, parola del Signore Dio; non accumulerai altre scelleratezze oltre tutti
gli altri tuoi abomini.
[44]Ecco, ogni esperto di proverbi dovrà dire questo proverbio a tuo
riguardo: Quale la madre, tale la figlia. [45]Tu sei la degna figlia di
tua madre, che ha abbandonato il marito e i suoi figli: tu sei sorella delle tue
sorelle, che hanno abbandonato il marito e i loro figli. Vostra madre era una
Hittita e vostro padre un Amorreo. [46]Tua sorella maggiore è Samaria,
che con le sue figlie abita alla tua sinistra; tua sorella più piccola è Sòdoma,
che con le sue figlie abita alla tua destra. [47]Tu non soltanto hai
seguito la loro condotta e agito secondo i loro costumi abominevoli, ma come se
ciò fosse stato troppo poco, ti sei comportata peggio di loro in tutta la tua
condotta. [48]Per la mia vita - dice il Signore Dio - tua sorella Sòdoma
e le sue figlie non fecero quanto hai fatto tu e le tue figlie! [49]Ecco,
questa fu l'iniquità di tua sorella Sòdoma: essa e le sue figlie avevano
superbia, ingordigia, ozio indolente, ma non stesero la mano al povero e
all'indigente: [50]insuperbirono e commisero ciò che è abominevole
dinanzi a me: io le vidi e le eliminai. [51]Samaria non ha peccato la
metà di quanto hai peccato tu. Tu hai moltiplicato le tue nefandezze più di
loro, le tue sorelle, tanto da farle apparire giuste, con tutte le nefandezze
che hai commesse.
[52]Devi portare anche tu la tua umiliazione, tu che hai giustificato
le tue sorelle. Per i tuoi peccati che superano i loro esse sono più giuste di
te: anche tu dunque devi essere svergognata e portare la tua umiliazione, perché
hai giustificato le tue sorelle. [53]Ma io cambierò le loro sorti:
cambierò le sorti di Sòdoma e delle città dipendenti, cambierò le sorti di
Samaria e delle città dipendenti; anche le tue sorti muterò in mezzo a loro,
[54]perché tu porti la tua umiliazione e tu senta vergogna di quanto hai
fatto per consolarle. [55]Tua sorella Sòdoma e le città dipendenti
torneranno al loro stato di prima; Samaria e le città dipendenti torneranno al
loro stato di prima e anche tu e le città dipendenti tornerete allo stato di
prima. [56]Eppure tua sorella Sòdoma non era forse sulla tua bocca al
tempo del tuo orgoglio, [57]prima che fosse scoperta la tua malvagità?
Perché ora tu sei disprezzata dalle figlie di Aram e da tutte le figlie dei
Filistei che sono intorno a te, le quali ti dileggiano da ogni parte?
[58]Tu stai scontando la tua scelleratezza e i tuoi abomini. Parola del
Signore. [59]Poiché, dice il Signore Dio: Io ho ricambiato a te quello
che hai fatto tu, che hai disprezzato il giuramento e violato l'alleanza.
[60]Anch'io mi ricorderò dell'alleanza conclusa con te al tempo della tua
giovinezza e stabilirò con te un'alleanza eterna. [61]Allora ti
ricorderai della tua condotta e ne sarai confusa, quando riceverai le tue
sorelle maggiori insieme a quelle più piccole e io le darò a te per figlie, ma
non in forza della tua alleanza; [62]io ratificherò la mia alleanza con
te e tu saprai che io sono il Signore, [63]perché te ne ricordi e ti
vergogni e, nella tua confusione, tu non apra più bocca, quando ti avrò
perdonato quello che hai fatto. Parola del Signore Dio».
Ezechiele - Capitolo 17
Allegoria dell'aquila
[1]Mi fu rivolta ancora questa parola del
Signore: [2]«Figlio dell'uomo, proponi un enigma e racconta una parabola
agli Israeliti. [3]Tu dirai: Dice il Signore Dio:
Un'aquila grande dalle grandi ali e dalle lunghe penne, folta di
piume dal colore variopinto, venne sul Libano e portò via la cima
del cedro; [4]stroncò il ramo più alto e lo portò in un paese di
mercanti, lo depose in una città di negozianti. [5]Scelse un
germoglio del paese e lo depose in un campo da seme; lungo il corso di
grandi acque, lo piantò come un salice, [6]perché germogliasse
e diventasse una vite estesa, poco elevata, che verso l'aquila
volgesse i rami e le radici crescessero sotto di essa. Divenne una vite,
che fece crescere i tralci e distese i rami. [7]Ma c'era
un'altra aquila grande, larga di ali, folta di penne. Ed ecco quella
vite rivolse verso di lei le radici e tese verso di lei i suoi tralci,
perché la irrigasse dall'aiuola dove era piantata. [8]In un
campo fertile, lungo il corso di grandi acque, essa era piantata,
per metter rami e dar frutto e diventare una vite magnifica.
[9]Riferisci loro: Dice il Signore Dio: Riuscirà a prosperare?
O non svellerà forse l'aquila le sue radici e vendemmierà il suo frutto
e seccheranno tutti i tralci che ha messo? Non ci vorrà un grande sforzo
o molta gente per svellerla dalle radici. [10]Ecco, essa è
piantata: riuscirà a prosperare? O non seccherà del tutto non appena
l'avrà sfiorata il vento d'oriente? Proprio nell'aiuola dove è germogliata,
seccherà!».
[11]Mi fu rivolta ancora questa parola del Signore: [12]«Parla
dunque a quella genìa di ribelli: Non sapete che cosa significa questo? Dì
ancora: Ecco, il re di Babilonia è giunto a Gerusalemme, ha preso il re e i
prìncipi e li ha trasportati con sé in Babilonia. [13]Si è scelto uno di
stirpe reale e ha fatto un patto con lui, obbligandolo con giuramento. Ha
deportato i potenti del paese, [14]perché il regno fosse debole e non
potesse innalzarsi ed egli osservasse e mantenesse l'alleanza con lui.
[15]Ma questi gli si è ribellato e ha mandato messaggeri in Egitto,
perché gli fossero dati cavalli e molti soldati. Potrà prosperare, potrà
scampare chi ha agito così? Chi ha infranto un patto potrà uscirne senza danno?
[16]Per la mia vita, dice il Signore Dio, proprio nel paese del re che
gli aveva dato il trono, di cui ha disprezzato il giuramento e infranto
l'alleanza, presso di lui, morirà, in Babilonia. [17]Il faraone con le
sue grandi forze e il suo ingente esercito non gli sarà di valido aiuto in
guerra, quando si eleveranno terrapieni e si costruiranno baluardi per
distruggere tante vite umane. [18]Ha disprezzato un giuramento, ha
infranto un'alleanza: ecco, aveva dato la mano e poi ha agito in tal modo. Non
potrà trovare scampo.
[19]Perciò così dice il Signore Dio: Com'è vero ch'io vivo, il mio
giuramento che egli ha disprezzato, la mia alleanza che ha infranta li farò
ricadere sopra il suo capo. [20]Stenderò su di lui la mia rete e rimarrà
preso nel mio laccio. Lo porterò in Babilonia e là lo giudicherò per l'infedeltà
commessa contro di me. [21]Tutti i migliori delle sue schiere cadranno di
spada e i superstiti saranno dispersi a tutti i venti: così saprete che io, il
Signore, ho parlato.
[22]Dice il Signore Dio: Anch'io prenderò dalla cima del cedro,
dalle punte dei suoi rami coglierò un ramoscello e lo pianterò sopra un
monte alto, massiccio; [23]lo pianterò sul monte alto d'Israele.
Metterà rami e farà frutti e diventerà un cedro magnifico. Sotto di
lui tutti gli uccelli dimoreranno, ogni volatile all'ombra dei suoi rami
riposerà. [24]Sapranno tutti gli alberi della foresta che io sono
il Signore, che umilio l'albero alto e innalzo l'albero basso; faccio
seccare l'albero verde e germogliare l'albero secco. Io, il Signore, ho
parlato e lo farò».
Ezechiele - Capitolo 18
La responsabilità personale
[1]Mi fu rivolta questa parola del
Signore: [2]«Perché andate ripetendo questo proverbio sul paese
d'Israele:
I padri han mangiato l'uva acerba e i denti dei figli si sono allegati?
[3]Com'è vero ch'io vivo, dice il Signore Dio, voi non ripeterete più
questo proverbio in Israele. [4]Ecco, tutte le vite sono mie: la vita del
padre e quella del figlio è mia; chi pecca morirà.
[5]Se uno è giusto e osserva il diritto e la giustizia, [6]se
non mangia sulle alture e non alza gli occhi agli idoli della casa d'Israele, se
non disonora la moglie del suo prossimo e non si accosta a una donna durante il
suo stato di impurità, [7]se non opprime alcuno, restituisce il pegno al
debitore, non commette rapina, divide il pane con l'affamato e copre di vesti
l'ignudo, [8]se non presta a usura e non esige interesse, desiste
dall'iniquità e pronunzia retto giudizio fra un uomo e un altro, [9]se
cammina nei miei decreti e osserva le mie leggi agendo con fedeltà, egli è
giusto ed egli vivrà, parola del Signore Dio. [10]Ma se uno ha generato
un figlio violento e sanguinario che commette qualcuna di tali azioni,
[11]mentre egli non le commette, e questo figlio mangia sulle alture,
disonora la donna del prossimo, [12]opprime il povero e l'indigente,
commette rapine, non restituisce il pegno, volge gli occhi agli idoli, compie
azioni abominevoli, [13]presta a usura ed esige gli interessi, egli non
vivrà; poiché ha commesso queste azioni abominevoli, costui morirà e dovrà a se
stesso la propria morte. [14]Ma, se uno ha generato un figlio che vedendo
tutti i peccati commessi dal padre, sebbene li veda, non li commette,
[15]non mangia sulle alture, non volge gli occhi agli idoli di Israele,
non disonora la donna del prossimo, [16]non opprime alcuno, non trattiene
il pegno, non commette rapina, dà il pane all'affamato e copre di vesti
l'ignudo, [17]desiste dall'iniquità, non presta a usura né a interesse,
osserva i miei decreti, cammina secondo le mie leggi, costui non morirà per
l'iniquità di suo padre, ma certo vivrà. [18]Suo padre invece, che ha
oppresso e derubato il suo prossimo, che non ha agito bene in mezzo al popolo,
morirà per la sua iniquità.
[19]Voi dite: Perché il figlio non sconta l'iniquità del padre? Perché
il figlio ha agito secondo giustizia e rettitudine, ha osservato tutti i miei
comandamenti e li ha messi in pratica, perciò egli vivrà.
[20]Colui che ha peccato e non altri deve morire; il figlio non sconta
l'iniquità del padre, né il padre l'iniquità del figlio. Al giusto sarà
accreditata la sua giustizia e al malvagio la sua malvagità.
[21]Ma se il malvagio si ritrae da tutti i peccati che ha commessi e
osserva tutti i miei decreti e agisce con giustizia e rettitudine, egli vivrà,
non morirà. [22]Nessuna delle colpe commesse sarà ricordata, ma vivrà per
la giustizia che ha praticata.
[23]Forse che io ho piacere della morte del malvagio - dice il Signore
Dio - o non piuttosto che desista dalla sua condotta e viva?
[24]Ma se il giusto si allontana dalla giustizia e commette l'iniquità
e agisce secondo tutti gli abomini che l'empio commette, potrà egli vivere?
Tutte le opere giuste da lui fatte saranno dimenticate; a causa della
prevaricazione in cui è caduto e del peccato che ha commesso, egli morirà.
[25]Voi dite: Non è retto il modo di agire del Signore.
Ascolta dunque, popolo d'Israele: Non è retta la mia condotta o piuttosto non
è retta la vostra? [26]Se il giusto si allontana dalla giustizia per
commettere l'iniquità e a causa di questa muore, egli muore appunto per
l'iniquità che ha commessa. [27]E se l'ingiusto desiste dall'ingiustizia
che ha commessa e agisce con giustizia e rettitudine, egli fa vivere se stesso.
[28]Ha riflettuto, si è allontanato da tutte le colpe commesse: egli
certo vivrà e non morirà. [29]Eppure gli Israeliti van dicendo: Non è
retta la via del Signore. O popolo d'Israele, non sono rette le mie vie o
piuttosto non sono rette le vostre?
[30]Perciò, o Israeliti, io giudicherò ognuno di voi secondo la sua
condotta. Oracolo del Signore Dio. Convertitevi e desistete da tutte le vostre
iniquità, e l'iniquità non sarà più causa della vostra rovina.
[31]Liberatevi da tutte le iniquità commesse e formatevi un cuore nuovo e
uno spirito nuovo. Perché volete morire, o Israeliti? [32]Io non godo
della morte di chi muore. Parola del Signore Dio. Convertitevi e vivrete».
Ezechiele - Capitolo 19
Lamento sui capi d'Israele
[1]Intona ora un lamento sui capi
d'Israele [2]dicendo:
«Che cos'era tua madre? Una leonessa fra leoni. Accovacciata in mezzo
ai leoni allevava i suoi cuccioli. [3]Essa innalzò uno dei
cuccioli che divenne leone, imparò a sbranare la preda, a divorare
gli uomini. [4]Ma contro di lui le genti fecero lega, restò preso
nella loro fossa e in catene fu condotto in Egitto. [5]Quando
essa vide che era lunga l'attesa e delusa la sua speranza, prese un
altro cucciolo e ne fece un leoncino. [6]Egli se ne andava e
veniva fra i leoni, divenuto leoncello, e imparò a sbranare la preda,
a divorare gli uomini. [7]Penetrò nei loro palazzi, devastò
le loro città. Il paese e i suoi abitanti sbigottivano al rumore del suo
ruggito. [8]Lo assalirono le genti, le contrade all'intorno;
tesero un laccio contro di lui e restò preso nella loro fossa.
[9]Lo chiusero in una gabbia, lo condussero in catene al re di
Babilonia e lo misero in una prigione, perché non se ne sentisse la voce
sui monti d'Israele. [10]Tua madre era come una vite piantata
vicino alle acque. Era rigogliosa e frondosa per l'abbondanza
dell'acqua; [11]ebbe rami robusti buoni per scettri regali;
il suo fusto si elevò in mezzo agli arbusti mirabile per la sua
altezza e per l'abbondanza dei suoi rami. [12]Ma essa fu
sradicata con furore e gettata a terra; il vento d'oriente la disseccò,
disseccò i suoi frutti; il suo ramo robusto inaridì e il fuoco lo
divorò. [13]Ora è trapiantata nel deserto, in una terra secca e
riarsa; [14]un fuoco uscì da un suo ramo, divorò tralci e frutti
ed essa non ha più alcun ramo robusto, uno scettro per dominare».
Questo è un lamento e come lamento è passato nell'uso.
Ezechiele - Capitolo 20
Storia delle infedeltà di Israele
[1]Il dieci del quinto mese,
anno settimo, alcuni anziani d'Israele vennero a consultare il Signore e
sedettero davanti a me. [2]Mi fu rivolta questa parola del Signore:
[3]«Figlio dell'uomo, parla agli anziani d'Israele e dì loro: Dice il
Signore Dio: Venite voi per consultarmi? Com'è vero ch'io vivo, non mi lascerò
consultare da voi. Oracolo del Signore Dio. [4]Vuoi giudicarli? Li vuoi
giudicare, figlio dell'uomo? Mostra loro gli abomini dei loro padri.
[5]Dì loro: Dice il Signore Dio: Quando io scelsi Israele e alzai la mano
e giurai per la stirpe della casa di Giacobbe, apparvi loro nel paese d'Egitto e
giurai per loro dicendo: Io, il Signore, sono vostro Dio. [6]Allora alzai
la mano e giurai di farli uscire dal paese d'Egitto e condurli in una terra
scelta per loro, stillante latte e miele, che è la più bella fra tutte le terre.
[7]Dissi loro: Ognuno getti via gli abomini dei propri occhi e non vi
contaminate con gl'idoli d'Egitto: sono io il vostro Dio.
[8]Ma essi mi si ribellarono e non mi vollero ascoltare: non gettarono
via gli abomini dei propri occhi e non abbandonarono gli idoli d'Egitto. Allora
io decisi di riversare sopra di loro il mio furore e di sfogare contro di loro
la mia ira, in mezzo al paese d'Egitto. [9]Ma feci diversamente per
riguardo al mio nome, perché non fosse profanato agli occhi delle genti in mezzo
alle quali si trovavano, poiché avevo dichiarato che li avrei fatti uscire dal
paese d'Egitto sotto i loro occhi. [10]Così li feci uscire dall'Egitto e
li condussi nel deserto; [11]diedi loro i miei statuti e feci loro
conoscere le mie leggi, perché colui che le osserva viva per esse.
[12]Diedi loro anche i miei sabati come un segno fra me e loro, perché
sapessero che sono io, il Signore, che li santifico.
[13]Ma gli Israeliti si ribellarono contro di me nel deserto: essi non
camminarono secondo i miei decreti, disprezzarono le mie leggi, che bisogna
osservare perché l'uomo viva, e violarono sempre i miei sabati. Allora io decisi
di riversare su di loro il mio sdegno nel deserto e di sterminarli.
[14]Ma agii diversamente per il mio nome, perché non fosse profanato
agli occhi delle genti di fronte alle quali io li avevo fatti uscire.
[15]Avevo giurato su di loro nel deserto che non li avrei più condotti
nella terra che io avevo loro assegnato, terra stillante latte e miele, la più
bella fra tutte le terre, [16]perché avevano disprezzato i miei
comandamenti, non avevano seguito i miei statuti e avevano profanato i miei
sabati, mentre il loro cuore si era attaccato ai loro idoli. [17]Tuttavia
il mio occhio ebbe pietà di loro e non li distrussi, non li sterminai tutti nel
deserto.
[18]Dissi ai loro figli nel deserto: Non seguite le regole dei vostri
padri, non osservate le loro leggi, non vi contaminate con i loro idoli:
[19]sono io, il Signore, il vostro Dio. Camminate secondo i miei decreti,
osservate le mie leggi e mettetele in pratica. [20]Santificate i miei
sabati e siano un segno fra me e voi, perché si sappia che sono io, il Signore
vostro Dio.
[21]Ma anche i figli mi si ribellarono, non camminarono secondo i miei
decreti, non osservarono e non misero in pratica le mie leggi, che danno la vita
a chi le osserva; profanarono i miei sabati. Allora io decisi di riversare il
mio sdegno su di loro e di sfogare contro di essi l'ira nel deserto.
[22]Ma ritirai la mano e feci diversamente per riguardo al mio nome,
perché non fosse profanato agli occhi delle genti, alla cui presenza io li avevo
fatti uscire. [23]E nel deserto giurai loro, alzando la mia mano, che li
avrei dispersi fra le genti e disseminati in paesi stranieri, [24]perché
non avevano praticato le mie leggi, anzi, avevano disprezzato i miei decreti,
profanato i miei sabati e i loro occhi erano sempre rivolti agli idoli dei loro
padri.
[25]Allora io diedi loro perfino statuti non buoni e leggi per le
quali non potevano vivere. [26]Feci sì che si contaminassero nelle loro
offerte facendo passare per il fuoco ogni loro primogenito, per atterrirli,
perché riconoscessero che io sono il Signore. [27]Parla dunque agli
Israeliti, figlio dell'uomo, e dì loro: Dice il Signore Dio: Ancora in questo mi
offesero i vostri padri agendo con infedeltà verso di me: [28]dopo che io
li ebbi introdotti nel paese che, levando la mia mano, avevo giurato di dare
loro, essi guardarono ogni colle elevato, ogni albero verde e là fecero i
sacrifici e portarono le loro offerte provocatrici: là depositarono i loro
profumi soavi e versarono le loro libazioni. [29]Io dissi loro: Che cos'è
quest'altura alla quale voi andate? Il nome altura è rimasto fino ai nostri
giorni.
[30]Ebbene, dì agli Israeliti: Così dice il Signore Dio: Vi
contaminate secondo il costume dei vostri padri, vi prostituite secondo i loro
abomini, [31]vi contaminate con tutti i vostri idoli fino ad oggi,
facendo le vostre offerte e facendo passare per il fuoco i vostri figli e io mi
dovrei lasciare consultare da voi, uomini d'Israele? Com'è vero ch'io vivo -
parola del Signore Dio - non mi lascerò consultare da voi. [32]E ciò che
v'immaginate in cuor vostro non avverrà, mentre voi andate dicendo: Saremo come
le genti, come le tribù degli altri paesi che prestano culto al legno e alla
pietra. [33]Com'è vero ch'io vivo - parola del Signore Dio - io regnerò
su di voi con mano forte, con braccio possente e rovesciando la mia ira.
[34]Poi vi farò uscire di mezzo ai popoli e vi radunerò da quei territori
dove foste dispersi con mano forte, con braccio possente e con la mia ira
traboccante [35]e vi condurrò nel deserto dei popoli e lì a faccia a
faccia vi giudicherò. [36]Come giudicai i vostri padri nel deserto del
paese di Egitto così giudicherò voi, dice il Signore Dio. [37]Vi farò
passare sotto il mio bastone e vi condurrò sotto il giogo dell'alleanza.
[38]Separerò da voi i ribelli e quelli che si sono staccati da me; li
farò uscire dal paese in cui dimorano, ma non entreranno nel paese d'Israele:
così saprete che io sono il Signore. [39]A voi, uomini d'Israele, così
dice il Signore Dio: Andate, servite pure ognuno i vostri idoli, ma infine mi
ascolterete e il mio santo nome non profanerete più con le vostre offerte, con i
vostri idoli; [40]poiché sul mio monte santo, sull'alto monte d'Israele -
oracolo del Signore Dio - mi servirà tutta la casa d'Israele, tutta riunita in
quel paese; là mi saranno graditi e là richiederò le vostre offerte, le primizie
dei vostri doni in qualunque forma me li consacrerete. [41]Io vi
accetterò come soave profumo, quando vi avrò liberati dai popoli e vi avrò
radunati dai paesi nei quali foste dispersi: mi mostrerò santo in voi agli occhi
delle genti.
[42]Allora voi saprete che io sono il Signore, quando vi condurrò nel
paese d'Israele, nel paese che alzando la mia mano giurai di dare ai vostri
padri. [43]Là vi ricorderete della vostra condotta, di tutti i misfatti
dei quali vi siete macchiati, e proverete disgusto di voi stessi, per tutte le
malvagità che avete commesse. [44]Allora saprete che io sono il Signore,
quando agirò con voi per l'onore del mio nome e non secondo la vostra malvagia
condotta e i vostri costumi corrotti, uomini d'Israele». Parola del Signore Dio.
Ezechiele - Capitolo 21
La spada del Signore
[1]Mi fu rivolta questa parola del Signore:
[2]«Figlio dell'uomo, volgi la faccia verso il mezzogiorno, parla alla
regione australe e predici contro la selva del mezzogiorno. [3]Dirai alla
selva del mezzogiorno: Ascolta la parola del Signore: Dice il Signore Dio: Ecco,
io accenderò in te un fuoco che divorerà in te ogni albero verde e ogni albero
secco: la fiamma ardente non si spegnerà e ogni sembiante sarà bruciato dal
mezzogiorno al settentrione. [4]Ogni vivente vedrà che io, il Signore,
l'ho incendiato e non si spegnerà».
[5]Io dissi: «Ah! Signore Dio, essi vanno dicendo di me: Non è forse
costui uno che racconta delle favole?».
[6]Mi fu rivolta questa parola del Signore: [7]«Figlio
dell'uomo, volgi la faccia verso Gerusalemme e parla contro i suoi santuari,
predici contro il paese d'Israele. [8]Tu riferirai al paese d'Israele:
Così dice il Signore Dio: Eccomi contro di te. Sguainerò la spada e ucciderò in
te il giusto e il peccatore. [9]Se ucciderò in te il giusto e il
peccatore, significa che la spada sguainata sarà contro ogni carne, dal
mezzogiorno al settentrione. [10]Così ogni vivente saprà che io, il
Signore, ho sguainato la spada ed essa non rientrerà nel fodero. [11]Tu,
figlio dell'uomo, piangi: piangi davanti a loro con il cuore infranto e pieno
d'amarezza. [12]Quando ti domanderanno: Perché piangi?, risponderai:
Perché è giunta la notizia che il cuore verrà meno, le mani s'indeboliranno, lo
spirito sarà costernato, le ginocchia vacilleranno. Ecco è giunta e si compie».
Parola del Signore Dio. [13]Mi fu rivolta questa parola del Signore:
[14]«Figlio dell'uomo, profetizza e dì loro: Così dice il Signore Dio:
Spada, spada aguzza e affilata, [15]aguzza per scannare, affilata
per lampeggiare! [16]L'ha fatta affilare perché la si impugni,
l'ha aguzzata e affilata per darla in mano al massacratore!
[17]Grida e lamèntati, o figlio dell'uomo, perché essa pesa sul
mio popolo, su tutti i prìncipi d'Israele: essi cadranno di spada
insieme con il mio popolo. Perciò battiti il fianco, [18]perché è
una prova: che cosa accadrebbe se nemmeno un bastone sprezzante ci fosse
Parola del Signore Dio. [19]Tu, o figlio dell'uomo, predici e
batti le mani: la spada si raddoppi e si triplichi, è la spada dei
massacri, la grande spada del massacro che li circonda.
[20]Perché i cuori si struggano e si moltiplichino le vittime,
ho messo ad ogni porta la punta della spada, fatta per lampeggiare,
affilata per il massacro. [21]Volgiti a destra, volgiti a sinistra,
ovunque si diriga la tua lama. [22]Anch'io batterò le mani e
sazierò la mia ira. Io, il Signore, ho parlato».
Il re di Babilonia all'incrocio delle strade
[23]Mi fu rivolta
questa parola del Signore:
[24]«Figlio dell'uomo, traccia due strade per il passaggio della spada
del re di Babilonia; proverranno tutte e due dallo stesso paese; tu metti un
segnale a capo della strada che conduce nella città. [25]Traccia la
strada per cui la spada giunga a Rabbà degli Ammoniti e in Giuda, a Gerusalemme
nella città fortificata. [26]Infatti il re di Babilonia è fermo al bivio,
all'inizio delle due strade, per interrogare le sorti: agita le frecce,
interroga gli dei domestici, osserva il fegato. [27]Nella sua destra è
uscito il responso: Gerusalemme, per porre contro di essa gli arieti, per farle
udire l'ordine del massacro, echeggiare grida di guerra, disporre gli arieti
contro le sue porte, innalzare terrapieni, costruire trincee.
[28]Ma questo non è che un vano presagio agli occhi di quelli che
hanno fatto loro solenni giuramenti. Egli però ricorda loro l'iniquità per cui
saranno catturati». [29]Perciò dice il Signore: «Poiché voi avete fatto
ricordare le vostre iniquità, rendendo manifeste le vostre trasgressioni e
palesi i vostri peccati in tutto il vostro modo di agire, poiché ve ne vantate,
voi resterete presi al laccio. [30]A te, sconsacrato, empio principe
d'Israele, di cui è giunto il giorno con il tempo della tua iniquità finale,
[31]così dice il Signore Dio: Deponi il turbante e togliti la corona:
tutto sarà cambiato: ciò che è basso sarà elevato e ciò che è alto sarà
abbassato. [32]In rovina, in rovina, in rovina la ridurrò e non si
rialzerà più finché non giunga colui al quale appartiene di diritto e al quale
io la darò».
Castigo di Ammon
[33]Tu, figlio dell'uomo, profetizza e annunzia:
«Così dice il Signore Dio agli Ammoniti e riguardo ai loro insulti. Dì dunque:
La spada, la spada è sguainata per la strage, è affilata per sterminare, per
lampeggiare, [34]mentre tu hai false visioni e ti si predicono sorti
bugiarde, la spada sarà messa alla gola degli empi perversi, il cui giorno è
venuto, al colmo della loro malvagità.
[35]Rimettila nel fodero. Nel luogo stesso in cui tu fosti creato,
nella terra stessa in cui sei nato, io ti giudicherò; [36]rovescerò su di
te il mio sdegno, contro di te soffierò nel fuoco della mia ira e ti abbandonerò
in mano di uomini violenti, portatori di distruzione. [37]Sarai preda del
fuoco, del tuo sangue sarà intrisa la terra, non ti si ricorderà più perché io,
il Signore, ho parlato».
Ezechiele - Capitolo 22
I delitti di Gerusalemme
[1]Mi fu rivolta questa parola del
Signore: [2]«Tu, figlio dell'uomo, forse non giudicherai, non giudicherai
tu la città sanguinaria? Mostrale tutti i suoi abomini. [3]Tu riferirai:
Dice il Signore Dio: O città che sparge il sangue in mezzo a se stessa, perché
giunga il suo tempo, e fabbrica a suo danno idoli con cui contaminarsi!
[4]Per il sangue che hai sparso, ti sei resa colpevole e ti sei
contaminata con gli idoli che hai fabbricato: hai affrettato il tuo giorno, sei
giunta al termine dei tuoi anni. Ti renderò perciò l'obbrobrio dei popoli e lo
scherno di tutta la terra. [5]I vicini e i lontani si faran beffe di te o
città infamata e piena di disordini. [6]Ecco in te i prìncipi d'Israele,
ognuno secondo il suo potere, intenti a spargere sangue. [7]In te si
disprezza il padre e la madre, in te si maltratta il forestiero, in te si
opprime l'orfano e la vedova. [8]Hai disprezzato i miei santuari, hai
profanato i miei sabati. [9]Vi sono in te calunniatori che versano il
sangue. C'è in te chi banchetta sui monti e chi commette scelleratezze.
[10]In te si hanno rapporti col proprio padre, in te si giace con la
donna in stato di mestruazione. [11]Uno reca oltraggio alla donna del
prossimo, l'altro contamina con incesto la nuora, altri viola la sorella, figlia
del padre. [12]In te si ricevono doni per spargere il sangue, tu presti a
interesse e a usura, spogli con la violenza il tuo prossimo e di me ti
dimentichi. Oracolo del Signore Dio.
[13]Ecco, io batto le mani per le frodi che hai commesse e per il
sangue che è versato in mezzo a te. [14]Reggerà il tuo cuore e saranno
forti le mani per i giorni che io ti preparo? Io, il Signore, l'ho detto e lo
farò; [15]ti disperderò fra le nazioni e ti disseminerò in paesi
stranieri; ti purificherò della tua immondezza, [16]poi ti riprenderò in
eredità davanti alle nazioni e tu saprai che io sono il Signore».
[17]Mi fu rivolta questa parola del Signore: [18]«Figlio
dell'uomo, gli Israeliti si son cambiati in scoria per me; sono tutti rame,
stagno, ferro e piombo dentro un crogiuolo: sono scoria di argento.
[19]Perciò così dice il Signore: Poiché vi siete tutti cambiati in
scoria, io vi radunerò dentro Gerusalemme. [20]Come si mette insieme
argento, rame, ferro, piombo, stagno dentro un crogiuolo e si soffia nel fuoco
per fonderli, così io, con ira e con sdegno, vi metterò tutti insieme e vi farò
fondere; [21]vi radunerò, contro di voi soffierò nel fuoco del mio sdegno
e vi fonderò in mezzo alla città. [22]Come si fonde l'argento nel
crogiuolo, così sarete fusi in mezzo ad essa: saprete che io, il Signore, ho
riversato il mio sdegno contro di voi».
[23]Mi fu rivolta questa parola del Signore: [24]«Figlio
dell'uomo, dì a Gerusalemme: Tu sei una terra non purificata, non lavata da
pioggia in un giorno di tempesta. [25]Dentro di essa i suoi prìncipi,
come un leone ruggente che sbrana la preda, divorano la gente, s'impadroniscono
di tesori e ricchezze, moltiplicano le vedove in mezzo ad essa. [26]I
suoi sacerdoti violano la mia legge, profanano le cose sante. Non fanno
distinzione fra il sacro e il profano, non insegnano a distinguere fra puro e
impuro, non osservano i miei sabati e io sono disonorato in mezzo a loro.
[27]I suoi capi in mezzo ad essa sono come lupi che dilaniano la preda,
versano il sangue, fanno perire la gente per turpi guadagni. [28]I suoi
profeti hanno come intonacato tutti questi delitti con false visioni e oracoli
fallaci e vanno dicendo: Così parla il Signore Dio, mentre invece il Signore non
ha parlato. [29]Gli abitanti della campagna commettono violenze e si
danno alla rapina, calpestano il povero e il bisognoso, maltrattano il
forestiero, contro ogni diritto. [30]Io ho cercato fra loro un uomo che
costruisse un muro e si ergesse sulla breccia di fronte a me, per difendere il
paese perché io non lo devastassi, ma non l'ho trovato. [31]Io rovescerò
su di essi il mio sdegno: li consumerò con il fuoco della mia collera: la loro
condotta farò ricadere sulle loro teste». Oracolo del Signore Dio.
Ezechiele - Capitolo 23
Storia simbolica di Gerusalemme e di Samaria
[1]Mi fu rivolta
questa parola del Signore: [2]«Figlio dell'uomo, vi erano due donne,
figlie della stessa madre, [3]le quali si erano prostituite in Egitto fin
dalla loro giovinezza, dove venne profanato il loro petto e oppresso il loro
seno verginale. [4]Esse si chiamano Oolà la maggiore e Oolibà la più
piccola, sua sorella. L'una e l'altra divennero mie e partorirono figli e
figlie. Oolà è Samaria e Oolibà è Gerusalemme. [5]Oolà mentre era mia si
dimostrò infedele: arse d'amore per i suoi spasimanti, gli Assiri suoi vicini,
[6]vestiti di porpora, prìncipi e governatori, tutti giovani attraenti,
cavalieri montati su cavalli. [7]Concesse loro i suoi favori, al fiore
degli Assiri, e si contaminò con gli idoli di coloro dei quali si era
innamorata. [8]Non rinunciò alle sue relazioni amorose con gli Egiziani,
i quali avevano abusato di lei nella sua giovinezza, avevano profanato il suo
seno verginale, sfogando su di lei la loro libidine. [9]Per questo l'ho
data in mano ai suoi amanti, in mano agli Assiri, dei quali si era innamorata.
[10]Essi scoprirono la sua nudità, presero i suoi figli e le sue figlie e
la uccisero di spada. Divenne così come un monito fra le donne, per la condanna
esemplare che essi avevano eseguita su di lei.
[11]Sua sorella Oolibà la vide e si corruppe più di lei nei suoi
amoreggiamenti; con le sue infedeltà superò la sorella. [12]Spasimò per
gli Assiri suoi vicini, prìncipi e capi, vestiti di porpora, cavalieri montati
su cavalli, tutti giovani attraenti. [13]Io vidi che si era contaminata e
che tutt'e due seguivano la stessa via. [14]Ma essa moltiplicò le
prostituzioni. Vide uomini effigiati su una parete, figure di Caldei, disegnati
con il minio, [15]con cinture ai fianchi, ampi turbanti in capo,
dall'aspetto di grandi capi, rappresentanti i figli di Babilonia, originari di
Caldea: [16]essa se ne innamorò non appena li vide e inviò loro
messaggeri in Caldea. [17]I figli di Babilonia andarono da lei al letto
degli amori e la contaminarono con le loro fornicazioni ed essa si contaminò con
loro finché ne fu nauseata. [18]Poiché aveva messo in pubblico le sue
tresche e scoperto la sua nudità, anch'io mi allontanai da lei come mi ero
allontanato dalla sorella. [19]Ma essa continuò a moltiplicare
prostituzioni, ricordando il tempo della sua gioventù, quando si prostituiva in
Egitto. [20]Arse di libidine per quegli amanti lussuriosi come asini,
libidinosi come stalloni, [21]e così rinnovò l'infamia della sua
giovinezza, quando in Egitto veniva profanato il suo petto, oppresso il suo seno
verginale. [22]Per questo, Oolibà, così dice il Signore Dio: Ecco, io
suscito contro di te gli amanti di cui mi sono disgustato e li condurrò contro
di te da ogni parte, [23]i figli di Babilonia e di tutti i Caldei, quelli
di Pekòd, di Soa e di Koa e con loro tutti gli Assiri, tutti i giovani
attraenti, prìncipi e capi, tutti capitani e cavalieri famosi;
[24]verranno contro di te dal settentrione con cocchi e carri e con una
moltitudine di popolo e si schiereranno contro di te da ogni parte con scudi
grandi e piccoli ed elmi. A loro ho rimesso il giudizio e ti giudicheranno
secondo le loro leggi. [25]Scatenerò la mia gelosia contro di te e ti
tratteranno con furore: ti taglieranno il naso e gli orecchi e i superstiti
cadranno di spada; deporteranno i tuoi figli e le tue figlie e ciò che rimarrà
di te sarà preda del fuoco. [26]Ti spoglieranno delle tue vesti e
s'impadroniranno dei tuoi gioielli. [27]Metterò fine alle tue
scelleratezze e alle tue prostituzioni commesse in Egitto: non alzerai più gli
occhi verso di loro, non ricorderai più l'Egitto.
[28]Perché così dice il Signore Dio: Ecco, io ti consegno in mano a
coloro che tu odii, in mano a coloro di cui sei nauseata. [29]Ti
tratteranno con odio e si impadroniranno di tutti i tuoi beni, lasciandoti nuda
e scoperta; sarà svelata la turpitudine delle tue scelleratezze, la tua libidine
e la tua disonestà. [30]Così sarai trattata perché tu mi hai tradito con
le genti, perché ti sei contaminata con i loro idoli. [31]Hai seguito la
via di tua sorella, la sua coppa porrò nelle tue mani».
[32]Dice il Signore Dio:
«Berrai la coppa di tua sorella, profonda e larga, sarai oggetto di
derisione e di scherno; la coppa sarà di grande capacità. [33]Tu
sarai colma d'ubriachezza e d'affanno, coppa di desolazione e di sterminio
era la coppa di tua sorella Samaria. [34]Anche tu la berrai, la
vuoterai, ne succhierai i cocci, ti lacererai il seno, poiché io ho
parlato». Parola del Signore.
[35]Perciò dice il Signore Dio: «Poiché tu mi hai dimenticato e mi hai
voltato le spalle, sconterai dunque la tua disonestà e le tue dissolutezze!».
[36]Il Signore mi disse: «Figlio dell'uomo, non giudicherai tu Oolà e
Oolibà? Non mostrerai ad esse i loro abomini? [37]Sono state adultere e
le loro mani sono lorde di sangue, hanno commesso adulterio con i loro idoli;
perfino i figli che mi avevano partorito, li hanno fatti passare per il fuoco in
loro pasto. [38]Ancor questo mi hanno fatto: in quello stesso giorno
hanno contaminato il mio santuario e profanato i miei sabati; [39]dopo
avere immolato i loro figli ai loro idoli, sono venute in quel medesimo giorno
al mio santuario per profanarlo: ecco quello che hanno fatto dentro la mia casa!
[40]Si rivolsero anche a uomini di paesi lontani, invitandoli per
mezzo di messaggeri, ed essi giunsero. Per loro ti sei lavata, ti sei dipinta
gli occhi, ti sei adornata dei tuoi vestiti preziosi, [41]ti sei stesa su
un magnifico divano davanti ad una tavola imbandita, su cui hai posto il mio
olio, i miei profumi. [42]Si udiva lo strepito di una moltitudine
festante di uomini venuti dal deserto, i quali avevano messo braccialetti ai
polsi e una corona di gloria sul loro capo. [43]Io pensavo di costei,
abituata agli adultèri: Ora costoro si faranno complici delle sue prostituzioni.
[44]Infatti entrarono da lei, come si entra da una prostituta: così
entrarono da Oolà e da Oolibà, donne di malaffare. [45]Ma uomini retti le
giudicheranno come si giudicano le adultere e le assassine. Le loro mani sono
lorde di sangue».
[46]Dice infatti il Signore Dio: «Si farà venire contro di loro una
folla ed esse saranno abbandonate alle malversazioni e al saccheggio.
[47]La folla le lapiderà e le farà a pezzi con le spade; ne ucciderà i
figli e le figlie e darà alle fiamme le case. [48]Eliminerò così
un'infamia dalla terra e tutte le donne impareranno a non commettere infamie
simili. [49]Faranno ricadere la vostra infamia su di voi e sconterete i
vostri peccati di idolatria: saprete così che io sono il Signore Dio».
Ezechiele - Capitolo 24
Annunzio dell'assedio di Gerusalemme
[1]Il dieci del decimo mese,
dell'anno nono, mi fu rivolta questa parola del Signore: [2]«Figlio
dell'uomo, metti per iscritto la data di oggi, di questo giorno, perché proprio
oggi il re di Babilonia punta contro Gerusalemme. [3]Proponi una parabola
a questa genìa di ribelli dicendo loro: Così dice il Signore Dio:
Metti su la pentola, mettila e versavi acqua. [4]Mettici
dentro i pezzi di carne, tutti i pezzi buoni, la coscia e la spalla, e
riempila di ossi scelti; [5]prendi il meglio del gregge. Mettici
sotto la legna e falla bollire molto, sì che si cuociano dentro anche gli
ossi. [6]Poiché dice il Signore Dio: Guai alla città sanguinaria,
alla pentola arrugginita, da cui non si stacca la ruggine! Vuotala
pezzo per pezzo, senza fare le parti, [7]poiché il suo sangue è
dentro, lo ha versato sulla nuda roccia, non l'ha sparso in terra per
ricoprirlo di polvere. [8]Per provocare la mia collera, per farne
vendetta, ha posto il suo sangue sulla nuda roccia, senza ricoprirlo.
[9]Perciò dice il Signore Dio: Guai alla città sanguinaria!
Anch'io farò grande il rogo. [10]Ammassa la legna, fà
divampare il fuoco, fà consumare la carne, riducila in poltiglia e
le ossa siano riarse. [11]Vuota la pentola sulla brace, perché si
riscaldi e il rame si arroventi; si distrugga la sozzura che c'è dentro
e si consumi la sua ruggine. [12]Quanta fatica! Ma
l'abbondante sua ruggine non si stacca, non scompare da essa neppure con il
fuoco.
[13]La tua immondezza è esecrabile: ho cercato di purificarti, ma tu
non ti sei lasciata purificare. Perciò dalla tua immondezza non sarai purificata
finché non avrò sfogato su di te la mia collera. [14]Io, il Signore, ho
parlato! Questo avverrà, lo compirò senza revoca; non avrò né pietà, né
compassione. Ti giudicherò secondo la tua condotta e i tuoi misfatti». Oracolo
del Signore Dio.
Prove personali del profeta
[15]Mi fu rivolta questa parola del
Signore: [16]«Figlio dell'uomo ecco, io ti tolgo all'improvviso colei che
è la delizia dei tuoi occhi: ma tu non fare il lamento, non piangere, non
versare una lacrima. [17]Sospira in silenzio e non fare il lutto dei
morti: avvolgiti il capo con il turbante, mettiti i sandali ai piedi, non ti
velare fino alla bocca, non mangiare il pane del lutto».
[18]La mattina avevo parlato al popolo e la sera mia moglie morì. La
mattina dopo feci come mi era stato comandato [19]e la gente mi
domandava: «Non vuoi spiegarci che cosa significa quello che tu fai?».
[20]Io risposi: «Il Signore mi ha parlato: [21]Annunzia agli
Israeliti: Così dice il Signore Dio: Ecco, io faccio profanare il mio santuario,
orgoglio della vostra forza, delizia dei vostri occhi e amore delle vostre
anime. I figli e le figlie che avete lasciato cadranno di spada. [22]Voi
farete come ho fatto io: non vi velerete fino alla bocca, non mangerete il pane
del lutto. [23]Avrete i vostri turbanti in capo e i sandali ai piedi: non
farete il lamento e non piangerete: ma vi consumerete per le vostre iniquità e
gemerete l'uno con l'altro. [24]Ezechiele sarà per voi un segno: quando
ciò avverrà, voi farete in tutto come ha fatto lui e saprete che io sono il
Signore. [25]Tu, figlio dell'uomo, il giorno in cui toglierò loro la loro
fortezza, la gioia della loro gloria, l'amore dei loro occhi, la brama delle
loro anime, i loro figli e le loro figlie, [26]allora verrà a te un
profugo per dartene notizia. [27]In quel giorno la tua bocca si aprirà
per parlare con il profugo, parlerai e non sarai più muto e sarai per loro un
segno: essi sapranno che io sono il Signore».
Ezechiele - Capitolo 25
II. ORACOLI CONTRO LE NAZIONI
Contro gli Ammoniti
[1]Mi fu rivolta questa parola del Signore:
[2]«Figlio dell'uomo, rivolgiti agli Ammoniti e predici contro di loro.
[3]Annunzierai agli Ammoniti: Udite la parola del Signore Dio. Dice il
Signore Dio: Poiché tu hai esclamato: Ah! Ah! riguardo al mio santuario poiché è
stato profanato, riguardo al paese di Israele perché è stato devastato, e
riguardo alla casa di Giuda perché condotta in esilio, [4]per questo:
Ecco, io ti do in mano ai figli d'oriente. Metteranno in te i loro
accampamenti, e in mezzo a te pianteranno le loro tende: mangeranno i
tuoi frutti e berranno il tuo latte. [5]Farò di Rabbà una stalla da
cammelli e delle città di Ammòn un ovile per pecore. Allora saprete che
io sono il Signore». [6]Perché dice il Signore Dio: «Siccome hai
battuto le mani, hai pestato i piedi in terra e hai gioito in cuor tuo
con pieno disprezzo per il paese d'Israele, [7]per questo,
eccomi: Io stendo la mano su di te e ti darò in preda alle genti; ti
sterminerò dai popoli e ti cancellerò dal numero delle nazioni. Ti
annienterò e allora saprai che io sono il Signore».
Contro Moab
[8]Dice il Signore Dio: «Poiché Moab e Seir hanno
detto: Ecco, la casa di Giuda è come tutti gli altri popoli,
[9]ebbene, io apro il fianco di Moab, in tutto il suo territorio
anniento le sue città, decoro del paese, Bet-Iesimòt, Baal-Meòn,
Kiriatàim, [10]e le do in possesso ai figli d'oriente, come diedi
loro gli Ammoniti, perché non siano più ricordati fra i popoli.
[11]Così farò giustizia di Moab e sapranno che io sono il
Signore».
Contro Edom
[12]Dice il Signore Dio: «Poiché Edom ha sfogato
crudelmente la sua vendetta contro la casa di Giuda e s'è reso colpevole
vendicandosi su di essa, [13]per questo, così dice il Signore Dio:
Anch'io stenderò la mano su Edom, sterminerò in esso uomini e bestie
e lo ridurrò a un deserto. Da Teman fino a Dedan cadranno di spada.
[14]La mia vendetta su Edom la compirò per mezzo del mio popolo,
Israele, che tratterà Edom secondo la mia ira e il mio sdegno. Si
conoscerà così la mia vendetta». Oracolo del Signore Dio.
Contro i Filistei
[15]Dice il Signore Dio: «Poiché i Filistei si
son vendicati con animo pieno di odio e si son dati a sterminare, mossi da
antico rancore, [16]per questo, così dice il Signore Dio:
Ecco, io stendo la mano sui Filistei, sterminerò i Cretei e annienterò
il resto degli abitanti sul mare. [17]Farò su di loro terribili
vendette, castighi furiosi, e sapranno che io sono il Signore,
quando eseguirò su di loro la vendetta».
Ezechiele - Capitolo 26
Contro Tiro
[1]Il primo giorno del mese, dell'anno undecimo, mi
fu rivolta questa parola del Signore:
[2]«Figlio dell'uomo, poiché Tiro ha detto di Gerusalemme: Ah,
Ah! eccola infranta la porta delle nazioni; verso di me essa si volge, la
sua ricchezza è devastata. [3]Ebbene, così dice il Signore Dio:
Eccomi contro di te, Tiro. Manderò contro di te molti popoli, come
il mare solleva le onde, [4]e distruggeranno le mura di Tiro, e
demoliranno le sue torri: spazzerò via da essa anche la polvere e la
ridurrò a un arido scoglio. [5]Essa diverrà, in mezzo al mare, un
luogo dove stendere le reti, poiché io ho parlato - oracolo del Signore.
Essa sarà data in preda ai popoli [6]e le sue figlie in piena
campagna saranno uccise di spada; allora sapranno che io sono il
Signore. [7]Perché dice il Signore Dio: Io mando da settentrione
contro Tiro Nabucodònosor re di Babilonia, il re dei re, con cavalli,
carri e cavalieri e una folla, un popolo immenso. [8]Le tue
figlie, in terra ferma, ucciderà di spada, contro di te costruirà bastioni,
alzerà terrapieni, disporrà un tetto di scudi. [9]Con gli arieti
colpirà le tue mura, demolirà le tue torri con i suoi ordigni.
[10]La moltitudine dei suoi cavalli sarà tale che ti coprirà con
la sua polvere, per lo strepito dei cavalieri, delle ruote e dei carri
tremeranno le tue mura, quando entrerà dalle tue porte come si entra
in una città espugnata. [11]Con gli zoccoli dei suoi cavalli
calpesterà tutte le tue strade, passerà il tuo popolo a fil di spada,
abbatterà le tue colonne protettrici. [12]Saccheggeranno le tue
ricchezze, faran bottino delle tue mercanzie. Abbatteranno le tue mura,
demoliranno i tuoi splendidi palazzi: getteranno in mezzo al mare le
tue pietre, i tuoi legnami e la tua polvere. [13]Farò cessare lo
strepito delle tue canzoni e non si udrà più il suono delle tue cetre.
[14]Ti renderò simile a un arido scoglio, a un luogo dove
stendere le reti; tu non sarai più ricostruita, poiché io, il Signore,
ho parlato». Oracolo del Signore Dio.
Lamento su Tiro
[15]Così dice a Tiro il Signore Dio: «Al fragore
della tua caduta, al gemito dei feriti, quando la strage infierirà in mezzo a
te, le isole forse non tremeranno? [16]Tutti i prìncipi del mare
scenderanno dai loro troni, deporranno i loro manti, si spoglieranno delle vesti
ricamate, si vestiranno a lutto e seduti per terra tremeranno ad ogni istante,
spaventati per te.
[17]Su di te alzeranno un lamento e diranno:
Perché sei scomparsa dai mari, città famosa, potente sui mari? Essa e
i suoi abitanti, che incutevano terrore su tutta la terraferma.
[18]Ora le isole tremano, nel giorno della tua caduta, le
isole del mare sono spaventate per la tua fine».
[19]Poiché dice il Signore Dio: «Quando avrò fatto di te una città
deserta, come sono le città disabitate, e avrò fatto salire su di te l'abisso e
le grandi acque ti avranno ricoperto, [20]allora ti farò scendere nella
fossa, verso le generazioni del passato, e ti farò abitare nelle regioni
sotterranee, in luoghi desolati da secoli, con quelli che sono scesi nella
fossa, perché tu non sia più abitata: allora io darò splendore alla terra dei
viventi.
[21]Ti renderò oggetto di spavento e più non sarai, ti si cercherà ma
né ora né mai sarai ritrovata». Oracolo del Signore Dio.
Ezechiele - Capitolo 27
Secondo lamento sulla caduta di Tiro
[1]Mi fu rivolta questa
parola del Signore: [2]«Orsù, figlio dell'uomo, intona un lamento su
Tiro. [3]Dì a Tiro, alla città situata all'approdo del mare, che
commercia con i popoli e con le molte isole:
Così dice il Signore Dio: Tiro, tu dicevi: Io sono una nave di perfetta
bellezza. [4]In mezzo ai mari è il tuo dominio. I tuoi
costruttori ti hanno reso bellissima: [5]con cipressi del Senìr
hanno costruito tutte le tue fiancate, hanno preso il cedro del Libano
per farti l'albero maestro; [6]i tuoi remi li hanno fatti con le
querce di Basan; il ponte te lo hanno fatto d'avorio, intarsiato nel
bòssolo delle isole di Chittim. [7]Di lino ricamato d'Egitto era
la tua vela che ti servisse d'insegna; di giacinto scarlatto delle isole di
Elisà era il tuo padiglione. [8]Gli abitanti di Sidòne e d'Arvad
erano i tuoi rematori, gli esperti di Semer erano in te, come tuoi piloti.
[9]Gli anziani di Biblos e i suoi esperti erano in te per
riparare le tue falle. Tutte le navi del mare e i loro marinai erano in
te per scambiare merci. [10]Guerrieri di Persia, di Lud e di Put
erano nelle tue schiere, appendevano in te lo scudo e l'elmo, ti
davano splendore. [11]I figli di Arvad e il loro esercito erano
intorno alle tue mura vigilando sui tuoi bastioni, tutti appendevano
intorno alle tue mura gli scudi, coronando la tua bellezza.
[12]Tarsìs commerciava con te, per le tue ricchezze d'ogni specie,
scambiando le tue merci con argento, ferro, stagno e piombo. [13]Anche la
Grecia, Tubal e Mesech commerciavano con te e scambiavan le tue merci con
schiavi e oggetti di bronzo. [14]Quelli di Togarmà ti fornivano in cambio
cavalli da tiro, da corsa e muli. [15]Gli abitanti di Dedan trafficavano
con te; il commercio delle molte isole era nelle tue mani: ti davano in
pagamento corni d'avorio ed ebano. [16]Aram commerciava con te per la
moltitudine dei tuoi prodotti e pagava le tue merci con pietre preziose,
porpora, ricami, bisso, coralli e rubini. [17]Con te commerciavano Giuda
e il paese d'Israele. Ti davano in cambio grano di Minnìt, profumo, miele, olio
e balsamo. [18]Damasco trafficava con te per i tuoi numerosi prodotti,
per i tuoi beni di ogni specie scambiando vino di Chelbòn e lana di Zacar.
[19]Vedàn e Iavàn da Uzàl ti rifornivano ferro lavorato, cassia e canna
aromatica in cambio dei tuoi prodotti. [20]Dedan trafficava con te in
coperte di cavalli. [21]L'Arabia e tutti i prìncipi di Kedàr
mercanteggiavano con te: trafficavano con te agnelli, montoni e capri.
[22]I mercanti di Saba e di Raemà trafficavano con te, scambiando le tue
merci con i più squisiti aromi, con ogni sorta di pietre preziose e con oro.
[23]Carran, Cannè, Eden, i mercanti di Saba, Assur, Kilmàd
commerciavano con te. [24]Scambiavano con te vesti di lusso, mantelli di
porpora e di broccato, tappeti tessuti a vari colori, funi ritorte e robuste,
sul tuo mercato. [25]Le navi di Tarsìs viaggiavano, portando le tue
mercanzie.
Così divenisti ricca e gloriosa in mezzo ai mari. [26]In alto
mare ti condussero i tuoi rematori, ma il vento d'oriente ti ha travolto
in mezzo ai mari. [27]Le tue ricchezze, i tuoi beni e il tuo
traffico, i tuoi marinai e i tuoi piloti, i riparatori delle tue avarie
i trafficanti delle tue merci, tutti i guerrieri che sono in te e
tutta la turba che è in mezzo a te piomberanno nel fondo dei mari, il
giorno della tua caduta. [28]All'udire il grido dei tuoi nocchieri
tremeranno le spiagge. [29]Scenderanno dalle loro navi quanti
maneggiano il remo: i marinai, e tutti i piloti del mare resteranno a
terra. [30]Faranno sentire il lamento su di te e grideranno
amaramente, si getteranno sulla testa la polvere, si rotoleranno nella
cenere; [31]si raderanno i capelli per te e vestiranno di sacco;
per te piangeranno nell'amarezza dell'anima con amaro cordoglio.
[32]Nel loro pianto intoneranno su di te un lamento, su di te
comporranno elegie: Chi era come Tiro, ora distrutta in mezzo al mare?
[33]Quando dai mari uscivano le tue mercanzie, saziavi tanti
popoli; con l'abbondanza delle tue ricchezze e del tuo commercio
arricchivi i re della terra. [34]Ora tu giaci travolta dai flutti
nelle profondità delle acque: il tuo carico e tutto il tuo equipaggio
sono affondati con te. [35]Tutti gli abitanti delle isole
sono rimasti spaventati per te e i loro re, colpiti dal terrore,
hanno il viso sconvolto. [36]I mercanti dei popoli fischiano su
di te, tu sei divenuta oggetto di spavento, finita per sempre».
Ezechiele - Capitolo 28
Contro il re di Tiro
[1]Mi fu rivolta questa parola del Signore:
[2]«Figlio dell'uomo, parla al principe di Tiro: Dice il Signore Dio:
Poiché il tuo cuore si è insuperbito e hai detto: Io sono un dio,
siedo su un seggio divino in mezzo ai mari, mentre tu sei un uomo e non
un dio, hai uguagliato la tua mente a quella di Dio, [3]ecco, tu
sei più saggio di Daniele, nessun segreto ti è nascosto. [4]Con
la tua saggezza e il tuo accorgimento hai creato la tua potenza e
ammassato oro e argento nei tuoi scrigni; [5]con la tua grande
accortezza e i tuoi traffici hai accresciuto le tue ricchezze e per le
tue ricchezze si è inorgoglito il tuo cuore. [6]Perciò così dice il
Signore Dio: Poiché hai uguagliato la tua mente a quella di Dio,
[7]ecco, io manderò contro di te i più feroci popoli stranieri;
snuderanno le spade contro la tua bella saggezza, profaneranno il tuo
splendore. [8]Ti precipiteranno nella fossa e morirai della morte
degli uccisi in mezzo ai mari. [9]Ripeterai ancora: «Io sono un dio»,
di fronte ai tuo uccisori? Ma sei un uomo e non un dio in balìa di
chi ti uccide. [10]Della morte dei non circoncisi morirai per
mano di stranieri, perché io l'ho detto». Oracolo del Signore Dio.
La caduta del re di Tiro
[11]Mi fu rivolta questa parola del
Signore: [12]«Figlio dell'uomo, intona un lamento sul principe di Tiro e
digli: Così dice il Signore Dio:
Tu eri un modello di perfezione, pieno di sapienza, perfetto in
bellezza; [13]in Eden, giardino di Dio, tu eri coperto d'ogni
pietra preziosa: rubini, topazi, diamanti, crisòliti, ònici e diaspri,
zaffìri, carbonchi e smeraldi; e d'oro era il lavoro dei tuoi castoni e
delle tue legature, preparato nel giorno in cui fosti creato.
[14]Eri come un cherubino ad ali spiegate a difesa; io ti posi
sul monte santo di Dio e camminavi in mezzo a pietre di fuoco.
[15]Perfetto tu eri nella tua condotta, da quando sei stato
creato, finché fu trovata in te l'iniquità. [16]Crescendo i tuoi
commerci ti sei riempito di violenza e di peccati; io ti ho scacciato
dal monte di Dio e ti ho fatto perire, cherubino protettore, in mezzo
alle pietre di fuoco. [17]Il tuo cuore si era inorgoglito per la tua
bellezza, la tua saggezza si era corrotta a causa del tuo splendore:
ti ho gettato a terra e ti ho posto davanti ai re che ti vedano.
[18]Con la gravità dei tuoi delitti, con la disonestà del tuo
commercio hai profanato i tuoi santuari; perciò in mezzo a te ho fatto
sprigionare un fuoco per divorarti. Ti ho ridotto in cenere sulla terra
sotto gli occhi di quanti ti guardano. [19]Quanti fra i popoli ti
hanno conosciuto sono rimasti attoniti per te, sei divenuto oggetto di
terrore, finito per sempre».
Contro Sidone
[20]Mi fu rivolta questa parola del Signore:
[21]«Figlio dell'uomo, volgiti verso Sidòne e profetizza contro di essa:
[22]Annunziale: Dice il Signore Dio:
Eccomi contro di te, Sidòne, e mostrerò la mia gloria in mezzo a te.
Si saprà che io sono il Signore quando farò giustizia di te e
manifesterò la mia santità. [23]Manderò contro di essa la peste e
il sangue scorrerà per le sue vie: cadranno in essa i trafitti di spada
e questa da ogni parte graverà; e sapranno che io sono il Signore.
Israele liberato dalle nazioni
[24]Non ci sarà più per gli
Israeliti un aculeo pungente, una spina dolorosa tra tutti i suoi vicini che la
disprezzano: sapranno che io sono il Signore».
[25]Così dice il Signore Dio; «Quando avrò radunato gli Israeliti di
mezzo ai popoli fra i quali sono dispersi, io manifesterò in essi la mia santità
davanti alle genti: abiteranno il paese che diedi al mio servo Giacobbe,
[26]vi abiteranno tranquilli, costruiranno case e pianteranno vigne; vi
abiteranno tranquilli, quando avrò eseguito i miei giudizi su tutti coloro che
intorno li disprezzano: e sapranno che io sono il Signore loro Dio».
Ezechiele - Capitolo 29
Contro l'Egitto
[1]Il dodici del decimo mese, anno decimo, mi fu
rivolta questa parola del Signore: [2]«Figlio dell'uomo, rivolgiti contro
il faraone re d'Egitto e profetizza contro di lui e contro tutto l'Egitto.
[3]Parla dunque dicendo: Così dice il Signore Dio:
Eccomi contro di te, faraone re d'Egitto; grande coccodrillo, sdraiato in
mezzo al fiume, hai detto: Il fiume è mio, è mia creatura.
[4]Metterò ganci alle tue mascelle e farò sì che i pesci dei tuoi
fiumi ti si attacchino alle squame e ti farò uscire dalle tue acque
insieme con tutti i pesci dei tuoi fiumi attaccati alle squame;
[5]getterò nel deserto te e tutti i pesci dei tuoi fiumi e
andrai a cadere in mezzo alla campagna e non sarai né raccolto né sepolto:
ti darò in pasto alle bestie selvatiche e agli uccelli del cielo.
[6]Tutti gli abitanti dell'Egitto sapranno che io sono il
Signore, poiché tu sei stato un sostegno di canna per gli Israeliti.
[7]Quando questi ti vollero afferrare ti rompesti lacerando loro
tutta la spalla e quando si appoggiarono a te, ti spezzasti facendo
vacillare loro tutti i fianchi».
[8]Perciò dice il Signore Dio: «Ecco, io manderò contro di te una
spada ed eliminerò da te uomini e bestie. [9]L'Egitto diventerà un luogo
desolato e deserto e sapranno che io sono il Signore. Perché egli ha detto: Il
fiume è mio, è mia creatura. [10]Ebbene eccomi contro di te e contro il
tuo fiume. Io farò dell'Egitto, da Migdòl ad Assuan, fino alla frontiera
d'Etiopia, una terra deserta e desolata. [11]Piede d'uomo o d'animale non
vi transiterà e rimarrà deserto per quarant'anni. [12]Ridurrò l'Egitto
una terra desolata fra le terre assolate e le sue città saranno distrutte,
rimarranno una desolazione per quarant'anni e disperderò gli Egiziani fra le
genti e li disseminerò fra altre regioni».
[13]Perché dice il Signore Dio: «Al termine dei quarant'anni io
radunerò gli Egiziani dai popoli in mezzo ai quali li avevo dispersi:
[14]muterò la loro sorte e li ricondurrò nel paese di Patròs, nella loro
terra d'origine, e lì formeranno un piccolo regno; [15]sarà il più
modesto fra gli altri regni e non si ergerà più sugli altri popoli: li renderò
piccoli e non domineranno più le altre nazioni. [16]Non costituiranno più
una speranza per gli Israeliti, anzi ricorderanno loro l'iniquità di quando si
rivolgevano ad essi: sapranno allora che io sono il Signore Dio».
[17]Ora, il primo giorno del primo mese dell'anno ventisettesimo, mi
fu rivolta questa parola del Signore: [18]«Figlio dell'uomo,
Nabucodònosor re di Babilonia ha fatto compiere al suo esercito una grave
impresa contro Tiro: ogni testa è diventata calva e ogni spalla è piagata, ma il
re e il suo esercito non hanno ricevuto da Tiro il compenso per l'impresa
compiuta contro di essa. [19]Perciò così dice il Signore Dio: Ecco, io
consegno a Nabucodònosor re di Babilonia il territorio d'Egitto; porterà via le
sue ricchezze, si impadronirà delle sue spoglie, lo saccheggerà; questa sarà la
mercede per il suo esercito. [20]Per l'impresa compiuta contro Tiro io
gli consegno l'Egitto, poiché l'ha compiuta per me. Oracolo del Signore Dio.
[21]In quel giorno io farò spuntare un potente per la casa d'Israele e
a te farò aprire la bocca in mezzo a loro: sapranno che io sono il Signore».
Ezechiele - Capitolo 30
Il giorno del Signore contro l'Egitto
[1]Mi fu rivolta questa
parola del Signore: [2]«Figlio dell'uomo, predici dicendo: Dice il
Signore Dio:
Gemete: Ah, quel giorno! [3]Perché il giorno è vicino, vicino
è il giorno del Signore, giorno di nubi sarà il giorno delle nazioni.
[4]La spada verrà sull'Egitto e ci sarà l'angoscia in Etiopia,
quando cadranno in Egitto i trafitti, le sue ricchezze saranno asportate
e le sue fondamenta disfatte. [5]Etiopia, Put e Lud e stranieri
d'ogni specie e Cub e i figli del paese dell'alleanza cadranno con loro
di spada. [6]Dice il Signore: Cadranno gli alleati dell'Egitto e
sarà abbattuto l'orgoglio della sua forza: da Migdòl fino ad Assuan cadranno
di spada. Parola del Signore Dio. [7]Sarà un deserto fra terre
devastate e le sue città fra città desolate. [8]Sapranno che io
sono il Signore quando darò fuoco all'Egitto e tutti i suoi sostenitori
saranno schiacciati.
[9]In quel giorno partiranno da me messaggeri su navi a spargere il
terrore in Etiopia che si crede sicura, e in essa vi sarà spavento nel giorno
dell'Egitto, poiché ecco gia viene». [10]Così dice il Signore Dio: «Farò
cessare il tumultuare dell'Egitto per mezzo di Nabucodònosor re di Babilonia.
[11]Egli e il suo popolo, il più violento dei popoli, saranno inviati a
devastare il paese e sguaineranno la loro spada contro l'Egitto e riempiranno il
terreno di cadaveri. [12]Farò seccare i fiumi e darò il paese in mano a
genti barbare, devasterò il territorio e ciò che contiene, per mezzo di
stranieri: io, il Signore, l'ho detto».
[13]Dice il Signore Dio: «Distruggerò gli idoli e farò sparire gli
dei da Menfi. Non ci sarà più principe nel paese d'Egitto, vi spanderò
il terrore, [14]devasterò Patròs, darò fuoco a Tanis, farò
giustizia su Tebe.
[15]Scatenerò l'ira su Sin, la roccaforte d'Egitto, sterminerò la
moltitudine di Tebe. [16]Metterò a fuoco l'Egitto: Sin si torcerà dal
dolore, Tebe sarà squassata, Menfi sarà smantellata dai nemici in pieno giorno.
[17]I giovani di Eliòpoli e di Bubàste cadranno di spada e queste città
andranno in schiavitù. [18]In Tafni si oscurerà il giorno, quando vi
spezzerò i gioghi imposti dall'Egitto e verrà meno in lei l'orgoglio della sua
potenza; una nube la coprirà e le sue figlie saranno condotte schiave.
[19]Farò giustizia dell'Egitto e si saprà che io sono il Signore».
[20]Al settimo giorno del primo mese dell'undecimo anno, mi fu rivolta
questa parola del Signore: [21]«Figlio dell'uomo, ho spezzato il braccio
del faraone re d'Egitto; egli non è stato curato con medicamenti né fasciato con
bende per fargli riprender forza e maneggiare la spada». [22]Perciò dice
il Signore Dio: «Eccomi contro il faraone re d'Egitto: gli spezzerò il braccio
ancora valido e gli farò cadere la spada di mano. [23]Disperderò gli
Egiziani fra le genti e li disperderò in altre regioni. [24]Invece
rafforzerò le braccia del re di Babilonia e nella sua mano porrò la mia spada:
spezzerò le braccia del faraone che gemerà davanti a lui come geme uno ferito a
morte. [25]Fortificherò le braccia del re di Babilonia, mentre le braccia
del faraone cadranno. Si saprà che io sono il Signore, quando porrò la mia spada
nella mano del re di Babilonia ed egli la stenderà sulla terra d'Egitto.
[26]Disperderò gli Egiziani fra le genti e li disperderò in altre
regioni: si saprà che io sono il Signore».
Ezechiele - Capitolo 31
Il cedro
[1]Il primo giorno del terzo mese dell'undecimo anno, mi
fu rivolta questa parola del Signore: [2]«Figlio dell'uomo, dì al faraone
re d'Egitto e alla moltitudine dei suoi sudditi:
A chi credi di essere simile nella tua grandezza? [3]Ecco,
l'Assiria era un cedro del Libano, bello di rami e folto di fronde, alto di
tronco; fra le nubi era la sua cima. [4]Le acque lo avevano
nutrito, l'abisso lo aveva fatto innalzare inviando i suoi fiumi
attorno al suolo dov'era piantato e mandando i suoi ruscelli anche a
tutti gli alberi dei campi. [5]Per questo aveva superato in altezza
tutti gli alberi dei campi: i suoi rami si erano moltiplicati, le
sue fronde si erano distese per l'abbondanza delle acque, durante la sua
crescita. [6]Fra i suoi rami fecero il nido tutti gli uccelli del
cielo, sotto le sue fronde partorirono tutte le bestie selvatiche,
alla sua ombra sedettero tutte le grandi nazioni. [7]Era
bello nella sua altezza e nell'ampiezza dei suoi rami, poiché la sua
radice era presso grandi acque. [8]I cedri non l'uguagliavano nel
giardino di Dio, i cipressi non gli assomigliavano con le loro fronde, i
platani non erano neppure come uno dei suoi rami: nessun albero nel
giardino di Dio lo pareggiava in magnificenza. [9]Bello lo aveva
fatto nella moltitudine dei suoi rami, perciò lo invidiavano tutti gli
alberi dell'Eden nel giardino di Dio».
[10]Perciò dice il Signore Dio: «Poiché si era elevato in altezza e
aveva messo la cima fra le nubi e il suo cuore si era inorgoglito per la sua
grandezza, [11]io lo diedi in balìa di un principe di popoli; lo rigettai
a causa della sua empietà. [12]Popoli stranieri, fra i più barbari, lo
tagliarono e lo distesero sui monti. Per ogni valle caddero i suoi rami e su
ogni pendice della terra furono spezzate le sue fronde. Tutti i popoli del paese
si allontanarono dalla sua ombra e lo abbandonarono.
[13]Sui suoi resti si posano tutti gli uccelli del cielo e fra
i suoi rami ogni bestia selvatica,
[14]perché nessun albero irrigato dalle acque si esalti nella sua
altezza ed elevi la cima fra le nubi, né per la propria altezza confidi in sé
nessun albero che beve le acque. Poichè
tutti sono destinati alla morte, alla regione sotterranea, in mezzo
ai figli dell'uomo, fra coloro che scendono nella fossa».
[15]Così dice il Signore Dio: «Quando scese negli inferi io feci far
lutto: coprii per lui l'abisso, arrestai i suoi fiumi e le grandi acque si
fermarono; per lui feci vestire il Libano a lutto e tutti gli alberi del campo
si seccarono per lui. [16]Al rumore della sua caduta feci tremare le
nazioni, quando lo feci scendere negli inferi con quelli che scendono nella
fossa. Si consolarono nella regione sotterranea tutti gli alberi dell'Eden, la
parte più scelta e più bella del Libano, tutti quelli abbeverati dalle acque.
[17]Anch'essi con lui erano scesi negli inferi fra i trafitti di spada,
quelli che in mezzo alle nazioni erano il suo braccio e dimoravano alla sua
ombra.
[18]A chi credi di essere simile per gloria e per grandezza fra gli
alberi dell'Eden? Anche tu sarai precipitato insieme con gli alberi dell'Eden
nella regione sotterranea; giacerai fra i non circoncisi insieme con i trafitti
di spada. Tale sarà il faraone e tutta la sua moltitudine». Parola del Signore
Dio.
Ezechiele - Capitolo 32
Il coccodrillo
[1]Il primo giorno del dodicesimo mese dell'anno
decimosecondo, mi fu rivolta questa parola del Signore: [2]«Figlio
dell'uomo, intona un lamento sul faraone re d'Egitto dicendo:
Leone fra le genti eri considerato; ma eri come un coccodrillo nelle
acque, erompevi nei tuoi fiumi e agitavi le acque con le tue zampe,
intorbidandone i corsi». [3]Dice il Signore Dio: «Tenderò
contro di te la mia rete con una grande assemblea di popoli e ti
tireranno su con la mia rete. [4]Ti getterò sulla terraferma e ti
abbandonerò al suolo. Farò posare su di te tutti gli uccelli del cielo e
sazierò di te tutte le bestie della terra. [5]Spargerò per i monti la
tua carne e riempirò le valli della tua carogna. [6]Farò bere
alla terra il tuo scolo, il tuo sangue, fino ai monti, e i burroni
saranno pieni di te. [7]Quando cadrai estinto, coprirò il cielo e
oscurerò le sue stelle, velerò il sole di nubi e la luna non brillerà.
[8]Oscurerò tutti gli astri del cielo su di te e stenderò sulla
tua terra le tenebre. Parola del Signore Dio.
[9]Sgomenterò il cuore di molti popoli, quando farò giungere la
notizia della tua rovina alle genti, in regioni a te sconosciute. [10]Per
te farò stupire molti popoli e tremeranno i loro re a causa tua, quando
sguainerò la spada davanti a loro. Ognuno tremerà ad ogni istante per la sua
vita, nel giorno della tua rovina». [11]Poiché dice il Signore Dio: «La
spada del re di Babilonia ti raggiungerà.
[12]Abbatterò la tua moltitudine con la spada dei prodi, dei
popoli più feroci; abbatteranno l'orgoglio dell'Egitto e tutta la sua
moltitudine sarà sterminata. [13]Farò perire tutto il suo bestiame
sulle rive delle grandi acque, che non saranno più turbate da piede
d'uomo, né unghia d'animale le intorbiderà. [14]Allora farò
ritornare tranquille le loro acque e farò scorrere i loro canali come olio.
Parola del Signore Dio. [15]Quando avrò fatto dell'Egitto una
terra desolata, tutta priva di quanto contiene, quando avrò percosso
tutti i suoi abitanti, allora si saprà che io sono il Signore.
[16]Questo è un lamento e lo si canterà. Lo canteranno le figlie delle
genti, lo canteranno sull'Egitto e su tutta la sua moltitudine». Oracolo del
Signore Dio.
Discesa del faraone nello Sheol
[17]Ai quindici del primo mese,
dell'anno decimosecondo, mi fu rivolta questa parola del Signore:
[18]«Figlio dell'uomo, intona un canto funebre sugli abitanti
dell'Egitto. Falli scendere insieme con le figlie di nazioni potenti, nella
regione sotterranea, con quelli che scendono nella fossa.
[19]Di chi tu sei più bello? Scendi e giaci con i non circoncisi.
[20]Cadranno fra gli uccisi di spada; la spada è gia consegnata.
Colpite a morte l'Egitto e tutta la sua gente. [21]I più potenti eroi si
rivolgeranno a lui e ai suoi ausiliari e dagli inferi diranno: Vieni, giaci con
i non circoncisi, con i trafitti di spada. [22]Là è Assur e tutta la sua
gente, intorno al suo sepolcro, uccisi, tutti trafitti di spada;
[23]poiché le loro sepolture sono poste nel fondo della fossa e la sua
gente è intorno alla sua tomba: uccisi, tutti, trafitti di spada, essi che
seminavano il terrore nella terra dei viventi.
[24]Là è Elam e tutto il suo esercito, intorno al suo sepolcro.
Uccisi, tutti, trafitti di spada, scesi non circoncisi nella regione
sotterranea, essi che seminavano il terrore nella terra dei viventi. Ora portano
la loro ignominia con quelli che scendono nella fossa. [25]In mezzo ai
trafitti posero il suo giaciglio e tutta la sua gente intorno al suo sepolcro,
tutti non circoncisi, trafitti di spada; perché avevano sparso il terrore nella
terra dei viventi, portano la loro ignominia con quelli che scendono nella
fossa; sono stati collocati in mezzo ai trafitti di spada.
[26]Là è Mesech, Tubal e tutta la sua gente, intorno al suo sepolcro:
tutti non circoncisi, trafitti di spada, perché incutevano il terrore nella
terra dei viventi. [27]Non giaceranno al fianco degli eroi caduti da
secoli, che scesero negli inferi con le armi di guerra, con le spade disposte
sotto il loro capo e con gli scudi sulle loro ossa, perché tali eroi erano un
terrore nella terra dei viventi. [28]Così tu giacerai fra i non
circoncisi e con i trafitti di spada.
[29]Là è Edom, i suoi re e tutti i suoi prìncipi che, nonostante il
loro valore, sono posti con i trafitti di spada: giacciono con i non circoncisi
e con quelli che scendono nella fossa. [30]Là sono tutti i prìncipi del
settentrione, tutti quelli di Sidòne, che scesero con i trafitti, nonostante il
terrore sparso dalla loro potenza; giacciono i non circoncisi con i trafitti di
spada e portano la loro ignominia con quelli che scendono nella fossa.
[31]Il faraone li vedrà e si consolerà alla vista di tutta questa
moltitudine; il faraone e tutto il suo esercito saranno trafitti di spada.
Oracolo del Signore Dio. [32]Perchè aveva sparso il terrore nella terra
dei viventi, ecco giace in mezzo ai non circoncisi, con i trafitti di spada,
egli il faraone e tutta la sua moltitudine». Parola del Signore Dio.
Ezechiele - Capitolo 33
III. DURANTE E DOPO L'ASSEDIO DI GERUSALEMME
Il profeta come sentinella
[1]Mi fu rivolta questa parola del
Signore: [2]«Figlio dell'uomo, parla ai figli del tuo popolo e dì loro:
Se mando la spada contro un paese e il popolo di quella terra prende un uomo del
suo territorio e lo pone quale sentinella, [3]e questa, vedendo
sopraggiungere la spada sul paese, suona la tromba e dà l'allarme al popolo:
[4]se colui che ben sente il suono della tromba non ci bada e la spada
giunge e lo sorprende, egli dovrà a se stesso la propria rovina. [5]Aveva
udito il suono della tromba, ma non ci ha badato: sarà responsabile della sua
rovina; se ci avesse badato, si sarebbe salvato. [6]Se invece la
sentinella vede giunger la spada e non suona la tromba e il popolo non è
avvertito e la spada giunge e sorprende qualcuno, questi sarà sorpreso per la
sua iniquità: ma della sua morte domanderò conto alla sentinella. [7]O
figlio dell'uomo, io ti ho costituito sentinella per gli Israeliti; ascolterai
una parola dalla mia bocca e tu li avvertirai da parte mia. [8]Se io dico
all'empio: Empio tu morirai, e tu non parli per distoglier l'empio dalla sua
condotta, egli, l'empio, morirà per la sua iniquità; ma della sua morte chiederò
conto a te.
[9]Ma se tu avrai ammonito l'empio della sua condotta perché si
converta ed egli non si converte, egli morirà per la sua iniquità. Tu invece
sarai salvo.
Conversione e perversione
[10]Tu, figlio dell'uomo, annunzia agli
Israeliti: Voi dite: I nostri delitti e i nostri peccati sono sopra di noi e in
essi noi ci consumiamo! In che modo potremo vivere? [11]Dì loro: Com'è
vero ch'io vivo - oracolo del Signore Dio - io non godo della morte dell'empio,
ma che l'empio desista dalla sua condotta e viva. Convertitevi dalla vostra
condotta perversa! Perché volete perire, o Israeliti?
[12]Figlio dell'uomo, dì ancora ai figli del tuo popolo: La giustizia
del giusto non lo salva se pecca, e l'empio non cade per la sua iniquità se
desiste dall'iniquità, come il giusto non potrà vivere per la sua giustizia se
pecca. [13]Se io dico al giusto: Vivrai, ed egli, confidando sulla sua
giustizia commette l'iniquità, nessuna delle sue azioni buone sarà più ricordata
e morirà nella malvagità che egli ha commesso. [14]Se dico all'empio:
Morirai, ed egli desiste dalla sua iniquità e compie ciò che è retto e giusto,
[15]rende il pegno, restituisce ciò che ha rubato, osserva le leggi della
vita, senza commettere il male, egli vivrà e non morirà; [16]nessuno dei
peccati che ha commessi sarà più ricordato: egli ha praticato ciò che è retto e
giusto e certamente vivrà.
[17]Eppure, i figli del tuo popolo vanno dicendo: Il modo di agire del
Signore non è retto. E' invece il loro modo di agire che non è retto!
[18]Se il giusto desiste dalla giustizia e fa il male, per questo certo
morirà. [19]Se l'empio desiste dall'empietà e compie ciò che è retto e
giusto, per questo vivrà. [20]Voi andate dicendo: Non è retto il modo di
agire del Signore. Giudicherò ciascuno di voi secondo il suo modo di agire,
Israeliti».
La presa della città
[21]Il cinque del decimo mese dell'anno
decimosecondo della nostra deportazione arrivò da me un fuggiasco da Gerusalemme
per dirmi: La città è presa. [22]La sera prima dell'arrivo del fuggiasco,
la mano del Signore fu su di me e al mattino, quando il fuggiasco giunse, il
Signore mi aprì la bocca. La mia bocca dunque si aprì e io non fui più muto.
La devastazione del paese
[23]Mi fu rivolta questa parola del
Signore: [24]«Figlio dell'uomo, gli abitanti di quelle rovine, nel paese
d'Israele, vanno dicendo: Abramo era uno solo ed ebbe in possesso il paese e noi
siamo molti: a noi dunque è stato dato in possesso il paese!
[25]Perciò dirai loro: Così dice il Signore Dio: Voi mangiate la carne
con il sangue, sollevate gli occhi ai vostri idoli, versate il sangue, e
vorreste avere in possesso il paese? [26]Voi vi appoggiate sulle vostre
spade, compite cose nefande, ognuno di voi disonora la donna del suo prossimo e
vorreste avere in possesso il paese? [27]Annunzierai loro: Dice il
Signore Dio: Com'è vero ch'io vivo, quelli che stanno fra le rovine periranno di
spada; darò in pasto alle belve quelli che sono per la campagna e quelli che
sono nelle fortezze e dentro le caverne moriranno di peste. [28]Ridurrò
il paese ad una solitudine e a un deserto e l'orgoglio della sua forza cesserà.
I monti d'Israele saranno devastati, non ci passerà più nessuno.
[29]Sapranno che io sono il Signore quando farò del loro paese una
solitudine e un deserto, a causa di tutti gli abomini che hanno commessi.
Risultati della predicazione
[30]Figlio dell'uomo, i figli del
tuo popolo parlano di te lungo le mura e sulle porte delle case e si dicono l'un
l'altro: Andiamo a sentire qual è la parola che viene dal Signore. [31]In
folla vengono da te, si mettono a sedere davanti a te e ascoltano le tue parole,
ma poi non le mettono in pratica, perché si compiacciono di parole, mentre il
loro cuore va dietro al guadagno. [32]Ecco, tu sei per loro come una
canzone d'amore: bella è la voce e piacevole l'accompagnamento musicale. Essi
ascoltano le tue parole, ma non le mettono in pratica. [33]Ma quando ciò
avverrà ed ecco avviene, sapranno che c'è un profeta in mezzo a loro».
Ezechiele - Capitolo 34
I pastori di Israele
[1]Mi fu rivolta questa parola del Signore:
[2]«Figlio dell'uomo, profetizza contro i pastori d'Israele, predici e
riferisci ai pastori: Dice il Signore Dio: Guai ai pastori d'Israele, che
pascono se stessi! I pastori non dovrebbero forse pascere il gregge?
[3]Vi nutrite di latte, vi rivestite di lana, ammazzate le pecore più
grasse, ma non pascolate il gregge. [4]Non avete reso la forza alle
pecore deboli, non avete curato le inferme, non avete fasciato quelle ferite,
non avete riportato le disperse. Non siete andati in cerca delle smarrite, ma le
avete guidate con crudeltà e violenza. [5]Per colpa del pastore si sono
disperse e son preda di tutte le bestie selvatiche: sono sbandate.
[6]Vanno errando tutte le mie pecore in tutto il paese e nessuno va in
cerca di loro e se ne cura. [7]Perciò, pastori, ascoltate la parola del
Signore: [8]Com'è vero ch'io vivo, - parla il Signore Dio - poiché il mio
gregge è diventato una preda e le mie pecore il pasto d'ogni bestia selvatica
per colpa del pastore e poiché i miei pastori non sono andati in cerca del mio
gregge - hanno pasciuto se stessi senza aver cura del mio gregge -
[9]udite quindi, pastori, la parola del Signore: [10]Dice il
Signore Dio: Eccomi contro i pastori: chiederò loro conto del mio gregge e non
li lascerò più pascolare il mio gregge, così i pastori non pasceranno più se
stessi, ma strapperò loro di bocca le mie pecore e non saranno più il loro
pasto. [11]Perché dice il Signore Dio: Ecco, io stesso cercherò le mie
pecore e ne avrò cura. [12]Come un pastore passa in rassegna il suo
gregge quando si trova in mezzo alle sue pecore che erano state disperse, così
io passerò in rassegna le mie pecore e le radunerò da tutti i luoghi dove erano
disperse nei giorni nuvolosi e di caligine. [13]Le ritirerò dai popoli e
le radunerò da tutte le regioni. Le ricondurrò nella loro terra e le farò
pascolare sui monti d'Israele, nelle valli e in tutte le praterie della regione.
[14]Le condurrò in ottime pasture e il loro ovile sarà sui monti alti
d'Israele; là riposeranno in un buon ovile e avranno rigogliosi pascoli sui
monti d'Israele. [15]Io stesso condurrò le mie pecore al pascolo e io le
farò riposare. Oracolo del Signore Dio. [16]Andrò in cerca della pecora
perduta e ricondurrò all'ovile quella smarrita; fascerò quella ferita e curerò
quella malata, avrò cura della grassa e della forte; le pascerò con giustizia.
[17]A te, mio gregge, dice il Signore Dio: Ecco, io giudicherò fra
pecora e pecora, fra montoni e capri. [18]Non vi basta pascolare in buone
pasture, volete calpestare con i piedi il resto della vostra pastura; non vi
basta bere acqua chiara, volete intorbidare con i piedi quella che resta.
[19]Le mie pecore devono brucare ciò che i vostri piedi hanno calpestato
e bere ciò che i vostri piedi hanno intorbidato. [20]Perciò dice il
Signore Dio a loro riguardo: Ecco, io giudicherò fra pecora grassa e pecora
magra. [21]Poiché voi avete spinto con il fianco e con le spalle e
cozzato con le corna le più deboli fino a cacciarle e disperderle, [22]io
salverò le mie pecore e non saranno più oggetto di preda: farò giustizia fra
pecora e pecora.
[23]Susciterò per loro un pastore che le pascerà, Davide mio servo.
Egli le condurrà al pascolo, sarà il loro pastore; [24]io, il Signore,
sarò il loro Dio e Davide mio servo sarà principe in mezzo a loro: io, il
Signore, ho parlato. [25]Stringerò con esse un'alleanza di pace e farò
sparire dal paese le bestie nocive, cosicché potranno dimorare tranquille anche
nel deserto e riposare nelle selve.
[26]Farò di loro e delle regioni attorno al mio colle una benedizione:
manderò la pioggia a tempo opportuno e sarà pioggia di benedizione.
[27]Gli alberi del campo daranno i loro frutti e la terra i suoi
prodotti; essi abiteranno in piena sicurezza nella loro terra. Sapranno che io
sono il Signore, quando avrò spezzato le spranghe del loro giogo e li avrò
liberati dalle mani di coloro che li tiranneggiano. [28]Non saranno più
preda delle genti, né li divoreranno le fiere selvatiche, ma saranno al sicuro e
nessuno li spaventerà.
[29]Farò germogliare per loro una florida vegetazione; non saranno più
consumati dalla fame nel paese e non soffriranno più il disprezzo delle genti.
[30]Sapranno che io, il Signore, sono il loro Dio e loro, la gente
d'Israele, sono il mio popolo. Parola del Signore Dio.
[31]Voi, mie pecore, siete il gregge del mio pascolo e io sono il
vostro Dio». Oracolo del Signore Dio.
Ezechiele - Capitolo 35
Contro i monti di Edom
[1]Mi fu rivolta questa parola del
Signore: [2]«Figlio dell'uomo, volgiti verso il monte Seir e profetizza
contro di esso. [3]Annunzierai: Dice il Signore Dio:
Eccomi a te, monte Seir, anche su di te stenderò il mio braccio e
farò di te una solitudine, un luogo desolato. [4]Ridurrò le tue città
in macerie, e tu diventerai un deserto; così saprai che io sono il
Signore.
[5]Tu hai mantenuto un odio secolare contro gli Israeliti e li hai
consegnati alla spada nel giorno della loro sventura, quando ho posto fine alla
loro iniquità; [6]per questo, com'è vero ch'io vivo - dice il Signore Dio
- ti abbandonerò al sangue e il sangue ti perseguiterà; tu hai odiato il sangue
e il sangue ti perseguiterà. [7]Farò del monte Seir una solitudine e un
deserto e vi eliminerò chiunque su di esso va e viene. [8]Riempirò di
cadaveri i tuoi monti; sulle tue alture, per le tue pendici, in tutte le tue
valli cadranno i trafitti di spada. [9]In solitudine perenne ti ridurrò e
le tue città non saranno più abitate: saprete che io sono il Signore.
[10]Poiché hai detto: Questi due popoli, questi due territori saranno
miei, noi li possiederemo, anche se là è il Signore. [11]Per questo,
com'è vero ch'io vivo - oracolo del Signore Dio - io agirò secondo quell'ira e
quel furore che tu hai dimostrato nell'odio contro di loro e mi rivelerò in
mezzo a loro quando farò giustizia di te: [12]saprai allora che io sono
il Signore. Ho udito tutti gli insulti che tu hai proferiti contro i monti
d'Israele: Sono deserti; son dati a noi perché vi pascoliamo. [13]Contro
di me avete fatto discorsi insolenti, contro di me avete moltiplicato le parole:
ho udito tutto. [14]Così dice il Signore Dio: Poiché tutto il paese ha
gioito, farò di te una solitudine: [15]poiché tu hai gioito per l'eredità
della casa d'Israele che era devastata, così io tratterò te: sarai ridotto a una
solitudine, o monte Seir, e tu Edom, tutto intero; si saprà che io sono il
Signore».
Ezechiele - Capitolo 36
Oracolo sui monti di Israele
[1]«Ora, figlio dell'uomo,
profetizza ai monti d'Israele e dì: Monti d'Israele, udite la parola del
Signore. [2]Così dice il Signore Dio: Poiché il nemico ha detto di voi:
Ah! Ah! I colli eterni son diventati il nostro possesso, [3]ebbene,
profetizza e annunzia: Dice il Signore Dio: Poiché siete stati devastati e
perseguitati dai vicini per renderci possesso delle altre nazioni e poiché siete
stati fatti oggetto di maldicenza e d'insulto della gente, [4]ebbene,
monti d'Israele, udite la parola del Signore Dio: Dice il Signore Dio ai monti,
alle colline, alle pendici e alle valli, alle rovine desolate e alle città
deserte che furono preda e scherno dei popoli vicini: [5]ebbene, così
dice il Signore Dio: Sì, con gelosia ardente io parlo contro gli altri popoli e
contro tutto Edom, che con la gioia del cuore, con il disprezzo dell'anima,
hanno fatto del mio paese il loro possesso per saccheggiarlo. [6]Per
questo profetizza al paese d'Israele e annunzia ai monti, alle colline, alle
pendici e alle valli: Dice il Signore Dio: Ecco, io parlo con gelosia e con
furore: Poiché voi avete portato l'obbrobrio delle genti, [7]ebbene, dice
il Signore Dio, io alzo la mano e giuro: anche le genti che vi stanno d'intorno
subiranno il loro vituperio.
[8]E voi, monti d'Israele, mettete rami e producete frutti per il mio
popolo d'Israele perché sta per tornare. [9]Ecco infatti a voi, a voi io
mi volgo; sarete ancora lavorati e sarete seminati. [10]Moltiplicherò
sopra di voi gli uomini, tutta la gente d'Israele, e le città saranno ripopolate
e le rovine ricostruite.
[11]Moltiplicherò su di voi gli uomini e gli armenti e cresceranno e
saranno fecondi: farò sì che siate popolati come prima e vi elargirò i miei
benefici più che per il passato e saprete che io sono il Signore.
[12]Ricondurrò su di voi degli uomini, il mio popolo Israele: essi vi
possederanno e sarete la loro eredità e non li priverete più dei loro figli.
[13]Così parla il Signore Dio: Poiché si va dicendo di te: Tu divori
gli uomini, tu hai privato di figli il tuo popolo, [14]ebbene, tu non
divorerai più gli uomini, non priverai più di figli la nazione. Oracolo del
Signore Dio. [15]Non ti farò più sentire gli insulti delle nazioni e non
ti farò più subire lo scherno dei popoli; non priverai più di figli la tua
gente». Parola del Signore Dio.
[16]Mi fu rivolta questa parola del Signore: [17]«Figlio
dell'uomo, la casa d'Israele, quando abitava il suo paese, lo rese impuro con la
sua condotta e le sue azioni. Come l'impurità di una donna nel suo tempo è stata
la loro condotta davanti a me. [18]Perciò ho riversato su di loro la mia
ira per il sangue che avevano sparso nel paese e per gli idoli con i quali
l'avevano contaminato. [19]Li ho dispersi fra le genti e sono stati
dispersi in altri territori: li ho giudicati secondo la loro condotta e le loro
azioni. [20]Giunsero fra le nazioni dove erano spinti e disonorarono il
mio nome santo, perché di loro si diceva: Costoro sono il popolo del Signore e
tuttavia sono stati scacciati dal suo paese. [21]Ma io ho avuto riguardo
del mio nome santo, che gli Israeliti avevano disonorato fra le genti presso le
quali sono andati. [22]Annunzia alla casa d'Israele: Così dice il Signore
Dio: Io agisco non per riguardo a voi, gente d'Israele, ma per amore del mio
nome santo, che voi avete disonorato fra le genti presso le quali siete andati.
[23]Santificherò il mio nome grande, disonorato fra le genti, profanato
da voi in mezzo a loro. Allora le genti sapranno che io sono il Signore - parola
del Signore Dio - quando mostrerò la mia santità in voi davanti ai loro occhi.
[24]Vi prenderò dalle genti, vi radunerò da ogni terra e vi condurrò sul
vostro suolo. [25]Vi aspergerò con acqua pura e sarete purificati; io vi
purificherò da tutte le vostre sozzure e da tutti i vostri idoli; [26]vi
darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo, toglierò da voi il
cuore di pietra e vi darò un cuore di carne. [27]Porrò il mio spirito
dentro di voi e vi farò vivere secondo i miei statuti e vi farò osservare e
mettere in pratica le mie leggi. [28]Abiterete nella terra che io diedi
ai vostri padri; voi sarete il mio popolo e io sarò il vostro Dio. [29]Vi
libererò da tutte le vostre impurità: chiamerò il grano e lo moltiplicherò e non
vi manderò più la carestia. [30]Moltiplicherò i frutti degli alberi e il
prodotto dei campi, perché non soffriate più la vergogna della fame fra le
genti. [31]Vi ricorderete della vostra cattiva condotta e delle vostre
azioni che non erano buone e proverete disgusto di voi stessi per le vostre
iniquità e le vostre nefandezze. [32]Non per riguardo a voi, io agisco -
dice il Signore Dio - sappiatelo bene. Vergognatevi e arrossite della vostra
condotta, o Israeliti». [33]Così dice il Signore Dio: «Quando vi avrò
purificati da tutte le vostre iniquità, vi farò riabitare le vostre città e le
vostre rovine saranno ricostruite. [34]Quella terra desolata, che agli
occhi di ogni viandante appariva un deserto, sarà ricoltivata [35]e si
dirà: La terra, che era desolata, è diventata ora come il giardino dell'Eden, le
città rovinate, desolate e sconvolte, ora sono fortificate e abitate.
[36]I popoli che saranno rimasti attorno a voi sapranno che io, il
Signore, ho ricostruito ciò che era distrutto e ricoltivato la terra che era un
deserto. Io, il Signore, l'ho detto e lo farò».
[37]Dice il Signore Dio: «Permetterò ancora che la gente d'Israele mi
preghi di intervenire in suo favore. Io moltiplicherò gli uomini come greggi,
[38]come greggi consacrati, come un gregge di Gerusalemme nelle sue
solennità. Allora le città rovinate saran ripiene di greggi di uomini e sapranno
che io sono il Signore».
Ezechiele - Capitolo 37
Le ossa aride
[1]La mano del Signore fu sopra di me e il Signore
mi portò fuori in spirito e mi depose nella pianura che era piena di ossa;
[2]mi fece passare tutt'intorno accanto ad esse. Vidi che erano in
grandissima quantità sulla distesa della valle e tutte inaridite. [3]Mi
disse: «Figlio dell'uomo, potranno queste ossa rivivere?». Io risposi: «Signore
Dio, tu lo sai». [4]Egli mi replicò: «Profetizza su queste ossa e
annunzia loro: Ossa inaridite, udite la parola del Signore. [5]Dice il
Signore Dio a queste ossa: Ecco, io faccio entrare in voi lo spirito e
rivivrete. [6]Metterò su di voi i nervi e farò crescere su di voi la
carne, su di voi stenderò la pelle e infonderò in voi lo spirito e rivivrete:
Saprete che io sono il Signore». [7]Io profetizzai come mi era stato
ordinato; mentre io profetizzavo, sentii un rumore e vidi un movimento fra le
ossa, che si accostavano l'uno all'altro, ciascuno al suo corrispondente.
[8]Guardai ed ecco sopra di esse i nervi, la carne cresceva e la pelle le
ricopriva, ma non c'era spirito in loro. [9]Egli aggiunse: «Profetizza
allo spirito, profetizza figlio dell'uomo e annunzia allo spirito: Dice il
Signore Dio: Spirito, vieni dai quattro venti e soffia su questi morti, perché
rivivano». [10]Io profetizzai come mi aveva comandato e lo spirito entrò
in essi e ritornarono in vita e si alzarono in piedi; erano un esercito grande,
sterminato.
[11]Mi disse: «Figlio dell'uomo, queste ossa sono tutta la gente
d'Israele. Ecco, essi vanno dicendo: Le nostre ossa sono inaridite, la nostra
speranza è svanita, noi siamo perduti. [12]Perciò profetizza e annunzia
loro: Dice il Signore Dio: Ecco, io apro i vostri sepolcri, vi risuscito dalle
vostre tombe, o popolo mio, e vi riconduco nel paese d'Israele.
[13]Riconoscerete che io sono il Signore, quando aprirò le vostre tombe e
vi risusciterò dai vostri sepolcri, o popolo mio. [14]Farò entrare in voi
il mio spirito e rivivrete; vi farò riposare nel vostro paese; saprete che io
sono il Signore. L'ho detto e lo farò». Oracolo del Signore Dio.
Giuda e Israele in un solo regno
[15]Mi fu rivolta questa parola
del Signore: [16]«Figlio dell'uomo, prendi un legno e scrivici sopra:
Giuda e gli Israeliti uniti a lui, poi prendi un altro legno e scrivici sopra:
Giuseppe, legno di Efraim e tutta la casa d'Israele unita a lui, [17]e
accostali l'uno all'altro in modo da fare un legno solo, che formino una cosa
sola nella tua mano. [18]Quando i figli del tuo popolo ti diranno: Ci
vuoi spiegare che significa questo per te?, [19]tu dirai loro: Dice il
Signore Dio: Ecco, io prendo il legno di Giuseppe, che è in mano àEfraim e le
tribù d'Israele unite a lui, e lo metto sul legno di Giuda per farne un legno
solo; diventeranno una cosa sola in mano mia.
[20]Tieni in mano sotto i loro occhi i legni sui quali hai scritto e
[21]dì loro: Così dice il Signore Dio: Ecco, io prenderò gli Israeliti
dalle genti fra le quali sono andati e li radunerò da ogni parte e li ricondurrò
nel loro paese: [22]farò di loro un solo popolo nella mia terra, sui
monti d'Israele; un solo re regnerà su tutti loro e non saranno più due popoli,
né più saranno divisi in due regni. [23]Non si contamineranno più con i
loro idoli, con i loro abomini e con tutte le loro iniquità; li libererò da
tutte le ribellioni con cui hanno peccato; li purificherò e saranno il mio
popolo e io sarò il loro Dio. [24]Il mio servo Davide sarà su di loro e
non vi sarà che un unico pastore per tutti; seguiranno i miei comandamenti,
osserveranno le mie leggi e le metteranno in pratica. [25]Abiteranno
nella terra che ho dato al mio servo Giacobbe. In quella terra su cui abitarono
i loro padri, abiteranno essi, i loro figli e i figli dei loro figli, attraverso
i secoli; Davide mio servo sarà loro re per sempre. [26]Farò con loro
un'alleanza di pace, che sarà con loro un'alleanza eterna. Li stabilirò e li
moltiplicherò e porrò il mio santuario in mezzo a loro per sempre. [27]In
mezzo a loro sarà la mia dimora: io sarò il loro Dio ed essi saranno il mio
popolo. [28]Le genti sapranno che io sono il Signore che santifico
Israele quando il mio santuario sarà in mezzo a loro per sempre».
Ezechiele - Capitolo 38
Contro Gog, re di Magog
[1]Mi fu rivolta questa parola del
Signore: [2]«Figlio dell'uomo, volgiti verso Gog nel paese di Magòg,
principe capo di Mesech e Tubal, e profetizza contro di lui.
Annunzierai: [3]Dice il Signore Dio: Eccomi contro di te Gog, principe
capo di Mesech e Tubal, [4]io ti aggirerò, ti metterò ganci alle mascelle
e ti farò uscire con tutto il tuo esercito, cavalli e cavalieri tutti ben
equipaggiati, truppa immensa con scudi grandi e piccoli, e tutti muniti di
spada. [5]La Persia, l'Etiopia e Put sono con loro, tutti con scudi ed
elmi. [6]Gomer e tutte le sue schiere, la gente di Togarmà, le estreme
regioni del settentrione e tutte le loro forze, popoli numerosi sono con te.
[7]Stà pronto, fà i preparativi insieme con tutta la moltitudine che
si è radunata intorno a te: sii a mia disposizione. [8]Dopo molto tempo
ti sarà dato l'ordine: sul finire degli anni tu andrai contro una nazione che è
sfuggita alla spada, che in mezzo a molti popoli si è radunata sui monti
d'Israele, rimasti lungamente deserti. Essa rimpatriò dalle genti e tutti
abitano tranquilli. [9]Tu vi salirai, vi giungerai come un uragano: sarai
come un nembo che avvolge la terra, tu con tutte le tue schiere e con i popoli
numerosi che sono con te. [10]Dice il Signore Dio: In quel giorno ti
verranno in mente dei pensieri e concepirai progetti malvagi. [11]Tu
dirai: Andrò contro una terra indifesa, assalirò genti tranquille che si tengono
sicure, che abitano tutte in luoghi senza mura, che non hanno né sbarre né
porte, [12]per depredare, saccheggiare, metter la mano su rovine ora
ripopolate e sopra un popolo che si è riunito dalle nazioni, dedito agli armenti
e ai propri affari, che abita al centro della terra.
[13]Saba, Dedan, i commercianti di Tarsis e tutti i suoi leoncelli ti
domanderanno: Vieni per saccheggiare? Hai radunato la tua gente per venir a
depredare e portar via argento e oro, per rapire armenti e averi e per fare
grosso bottino? [14]Perciò predici, figlio dell'uomo, e annunzia a Gog:
Così dice il Signore Dio: In quel giorno, quando il mio popolo Israele dimorerà
del tutto sicuro, tu ti leverai, [15]verrai dalla tua dimora, dagli
estremi confini del settentrione, tu e i popoli numerosi che sono con te, tutti
su cavalli, una turba grande, un esercito potente. [16]Verrai contro il
mio popolo Israele, come un nembo per coprire la terra. Sul finire dei giorni io
ti manderò sulla mia terra perché le genti mi conoscano quando per mezzo tuo, o
Gog, manifesterò la mia santità davanti ai loro occhi. [17]Così dice il
Signore Dio: Non sei tu quegli di cui parlai nei tempi antichi per mezzo dei
miei servi, i profeti d'Israele, i quali, in quei tempi e per molti anni,
profetizzarono che io ti avrei mandato contro di loro? [18]Ma, quando Gog
giungerà nel paese d'Israele - parola del Signore Dio - divamperà la mia
collera. [19]Nella mia gelosia e nel mio furore ardente io vi dichiaro:
In quel giorno ci sarà un gran terremoto nel paese di Israele:
[20]davanti a me tremeranno i pesci del mare, gli uccelli del cielo, gli
animali selvatici, tutti i rettili che strisciano sul terreno e ogni uomo che è
sulla terra: i monti franeranno, le rocce cadranno e ogni muro rovinerà al
suolo.
[21]Contro di lui, per tutti i monti d'Israele, chiamerò la spada.
Parola del Signore Dio. La spada di ognuno di essi sarà contro il proprio
fratello. [22]Farò giustizia di lui con la peste e con il sangue: farò
piovere su di lui e le sue schiere, sopra i popoli numerosi che sono con lui,
torrenti di pioggia e grandine, fuoco e zolfo. [23]Io mostrerò la mia
potenza e la mia santità e mi rivelerò davanti a genti numerose e sapranno che
io sono il Signore».
Ezechiele - Capitolo 39
[1]«E tu, figlio dell'uomo, profetizza contro Gog e annunzia: Così
dice il Signore Dio: Eccomi contro di te, Gog, principe capo di Mesech e di
Tubal. [2]Io ti sospingerò e ti condurrò e dagli estremi confini del
settentrione ti farò salire e ti condurrò sui monti d'Israele.
[3]Spezzerò l'arco nella tua mano sinistra e farò cadere le frecce dalla
tua mano destra. [4]Tu cadrai sui monti d'Israele con tutte le tue
schiere e i popoli che sono con te: ti ho destinato in pasto agli uccelli rapaci
d'ogni specie e alle bestie selvatiche. [5]Tu sarai abbattuto in aperta
campagna, perché io l'ho detto. Oracolo del Signore Dio.
[6]Manderò un fuoco su Magòg e sopra quelli che abitano tranquilli le
isole: sapranno che io sono il Signore. [7]Farò conoscere il mio nome
santo in mezzo al mio popolo Israele, e non permetterò che il mio santo nome sia
profanato; le genti sapranno che io sono il Signore, santo in Israele.
[8]Ecco, questo avviene e si compie - parola del Signore Dio -: è questo
il giorno di cui ho parlato. [9]Gli abitanti delle città d'Israele
usciranno e per accendere il fuoco bruceranno armi, scudi grandi e piccoli e
archi e frecce e mazze e giavellotti e con quelle alimenteranno il fuoco per
sette anni. [10]Non andranno a prendere la legna nei campi e neppure a
tagliarla nei boschi perché faranno il fuoco con le armi: spoglieranno coloro
che li avevano spogliati e deprederanno coloro che li avevano saccheggiati.
Parola del Signore Dio.
[11]In quel giorno assegnerò a Gog come sepolcro un luogo famoso in
Israele, la valle di Abarìm, a oriente del mare: essa chiude il passo ai
viandanti. Lì sarà sepolto Gog e tutta la sua moltitudine e quel luogo si
chiamerà Valle della moltitudine di Gog. [12]La casa di Israele darà loro
sepoltura per sette mesi per purificare il paese. [13]Lì seppellirà tutto
il popolo del paese e sarà per loro glorioso il giorno in cui manifesterò la mia
gloria. Parola del Signore Dio. [14]Saranno scelti uomini che
percorreranno di continuo il paese per seppellire con l'aiuto dei viandanti
quelli che son rimasti a fior di terra, per renderla pura; cominceranno le
ricerche alla fine del settimo mese. [15]Quando percorrendo il paese
vedranno ossa umane, vi porranno un segnale, finché i becchini non le
seppelliscano nella valle della moltitudine di Gog: [16]Hamonà sarà
chiamata la città. Così purificheranno il paese. [17]A te, figlio
dell'uomo, dice il Signore Dio: Annunzia agli uccelli d'ogni specie e a tutte le
bestie selvatiche: Radunatevi, venite; raccoglietevi da ogni parte sul
sacrificio che offro a voi, sacrificio grande, sui monti d'Israele. Mangerete
carne e berrete sangue; [18]mangerete carne d'eroi, berrete sangue di
prìncipi del paese: montoni, agnelli, capri e tori grassi di Basàn, tutti.
[19]Mangerete grasso a sazietà e berrete fino all'ebbrezza il sangue del
sacrificio che preparo per voi. [20]Alla mia tavola vi sazierete di
cavalli e cavalieri, di eroi e di guerrieri d'ogni razza. Parola del Signore
Dio.
Conclusione
[21]Fra le genti manifesterò la mia gloria e tutte le
genti vedranno la giustizia che avrò fatta e la mano che avrò posta su di voi.
[22]La casa d'Israele da quel giorno in poi saprà che io, il Signore,
sono il loro Dio. [23]Le genti sapranno che la casa d'Israele per la sua
iniquità era stata condotta in schiavitù, perché si era ribellata a me e io
avevo nascosto loro il mio volto e li avevo dati in mano ai loro nemici, perché
tutti cadessero di spada. [24]Secondo le loro nefandezze e i loro peccati
io li trattai e nascosi loro la faccia.
[25]Perciò così dice il Signore Dio: Ora io ristabilirò la sorte di
Giacobbe, avrò compassione di tutta la casa d'Israele e sarò geloso del mio
santo nome. [26]Quando essi abiteranno nella loro terra tranquilli, senza
che alcuno li spaventi, si vergogneranno di tutte le ribellioni che hanno
commesse contro di me.
[27]Quando io li avrò ricondotti dalle genti e li avrò radunati dalle
terre dei loro nemici e avrò mostrato in loro la mia santità, davanti a numerosi
popoli, [28]allora sapranno che io, il Signore, sono il loro Dio, poiché
dopo averli condotti in schiavitù fra le genti, li ho radunati nel loro paese e
non ne ho lasciato fuori neppure uno. [29]Allora non nasconderò più loro
il mio volto, perché diffonderò il mio spirito sulla casa d'Israele». Parola del
Signore Dio.
Ezechiele - Capitolo 40
IV. LA "TORAH" DI EZECHIELE
Il tempio futuro
[1]Al principio dell'anno venticinquesimo della
nostra deportazione, il dieci del mese, quattordici anni da quando era stata
presa la città, in quel medesimo giorno, la mano del Signore fu sopra di me ed
egli mi condusse là. [2]In visione divina mi condusse nella terra
d'Israele e mi pose sopra un monte altissimo sul quale sembrava costruita una
città, dal lato di mezzogiorno. [3]Egli mi condusse là: ed ecco un uomo,
il cui aspetto era come di bronzo, in piedi sulla porta, con una cordicella di
lino in mano e una canna per misurare. [4]Quell'uomo mi disse: «Figlio
dell'uomo: osserva e ascolta attentamente e fà attenzione a quanto io sto per
mostrarti, perché tu sei stato condotto qui perché io te lo mostri e tu
manifesti alla casa d'Israele quello che avrai visto».
Il muro esterno
[5]Ed ecco il tempio era tutto recinto da un
muro. La canna per misurare che l'uomo teneva in mano era di sei cubiti, d'un
cubito e un palmo ciascuno. Egli misurò lo spessore del muro: era una canna, e
l'altezza una canna.
Il portico orientale
[6]Poi andò alla porta che guarda a oriente,
salì i gradini e misurò la soglia della porta; era una canna di larghezza.
[7]Ogni stanza misurava una canna di lunghezza e una di larghezza, da una
stanza all'altra vi erano cinque cubiti: anche la soglia del portico dal lato
dell'atrio della porta stessa, verso l'interno, era di una canna.
[8]Misurò l'atrio della porta: era di otto cubiti; [9]i pilastri
di due cubiti. L'atrio della porta era verso l'interno.
[10]Le stanze della porta a oriente erano tre da una parte e tre
dall'altra, tutt'e tre della stessa grandezza, come di una stessa misura erano i
pilastri da una parte e dall'altra. [11]Misurò la larghezza dell'apertura
del portico: era di dieci cubiti; l'ampiezza della porta era di tredici cubiti.
[12]Davanti alle stanze vi era un parapetto di un cubito, da un lato e
dall'altro; ogni stanza misurava sei cubiti per lato. [13]Misurò poi il
portico dal tetto di una stanza al suo opposto; la larghezza era di venticinque
cubiti; da un'apertura all'altra; [14]i pilastri li calcolò alti sessanta
cubiti, dai pilastri cominciava il cortile che circondava la porta.
[15]Dalla facciata della porta d'ingresso alla facciata dell'atrio della
porta interna vi era uno spazio di cinquanta cubiti. [16]Le stanze e i
pilastri avevano finestre con grate verso l'interno, intorno alla porta, come
anche vi erano finestre intorno che davano sull'interno dell'atrio. Sui pilastri
erano disegnate palme.
Il cortile esterno
[17]Poi mi condusse nel cortile esterno e vidi
delle stanze e un lastricato costruito intorno al cortile; trenta erano le
stanze lungo il lastricato. [18]Il lastricato si estendeva ai lati delle
porte per una estensione uguale alla larghezza delle porte stesse: era il
lastricato inferiore. [19]Misurò lo spazio dalla facciata della porta
inferiore da oriente a settentrione alla facciata della porta interna, erano
cento cubiti.
Il portico settentrionale
[20]Poi misurò la lunghezza e la
larghezza della porta che guarda a settentrione e conduce al cortile esterno.
[21]Le sue stanze, tre da una parte e tre dall'altra, i pilastri, l'atrio
avevano le stesse dimensioni della prima porta: cinquanta cubiti di lunghezza
per venticinque di larghezza. [22]Le finestre, l'atrio e le palme avevano
le stesse dimensioni di quelle della porta che guarda a oriente. Vi si accedeva
per sette scalini: l'atrio era davanti. [23]Di fronte al portico di
settentrione vi era la porta, come di fronte a quello di oriente; misurò la
distanza fra portico e portico: vi erano cento cubiti.
Il portico meridionale
[24]Mi condusse poi verso mezzogiorno:
ecco un portico rivolto a mezzogiorno. Ne misurò i pilastri e l'atrio; avevano
le stesse dimensioni. [25]Intorno al portico, come intorno all'atrio, vi
erano finestre uguali alle altre finestre. Esso misurava cinquanta cubiti di
lunghezza per venticinque di larghezza. [26]Vi si accedeva per sette
gradini: il vestibolo stava verso l'interno. Sui pilastri, da una parte e
dall'altra, vi erano ornamenti di palme. [27]Il cortile interno aveva un
portico verso mezzogiorno; egli misurò la distanza fra porta e porta in
direzione del mezzogiorno; erano cento cubiti.
Atrio interno. Portico meridionale
[28]Allora mi introdusse
nell'atrio interno, per il portico meridionale, e misurò questo portico; aveva
le stesse dimensioni. [29]Le stanze, i pilastri e l'atrio avevano le
medesime misure. Intorno al portico, come intorno all'atrio, vi erano finestre.
Esso misurava cinquanta cubiti di lunghezza per venticinque di larghezza.
[30]Intorno vi erano vestiboli di venticinque cubiti di lunghezza per
cinque di larghezza.
[31]Il suo vestibolo era rivolto verso l'atrio esterno; sui pilastri
c'erano ornamenti di palme; i gradini per i quali si accedeva erano otto.
Il portico orientale
[32]Poi mi condusse al portico dell'atrio
interno che guarda a oriente e lo misurò: aveva le solite dimensioni.
[33]Le stanze, i pilastri e l'atrio avevano le stesse dimensioni. Intorno
al portico, come intorno all'atrio, vi erano finestre. Esso misurava cinquanta
cubiti di lunghezza per venticinque di larghezza. [34]Il suo vestibolo
dava sull'atrio esterno: sui pilastri, da una parte e dall'altra vi erano
ornamenti di palme: i gradini per i quali si accedeva erano otto. Il portico
settentrionale
[35]Poi mi condusse al portico settentrionale e lo misurò: aveva
le solite dimensioni, [36]come le stanze, i pilastri e l'atrio. Intorno
vi erano finestre. Esso misurava cinquanta cubiti di lunghezza per venticinque
di larghezza. [37]Il suo vestibolo dava sull'atrio esterno; sui pilastri,
da una parte e dall'altra, c'erano ornamenti di palme: i gradini per cui vi si
accedeva erano otto.
Annessi ai portici
[38]C'era anche una stanza con la porta vicino
ai pilastri dei portici; là venivano lavati gli olocausti. [39]Nell'atrio
del portico vi erano due tavole da una parte e due dall'altra, sulle quali
venivano sgozzati gli olocausti e i sacrifici espiatori e di riparazione.
[40]Altre due tavole erano sul lato esterno, a settentrione di chi entra
nel portico, e due tavole all'altro lato presso l'atrio del portico.
[41]Così a ciascun lato del portico c'erano quattro tavole da una parte e
quattro tavole dall'altra: otto tavole in tutto. Su di esse si sgozzavano le
vittime. [42]C'erano poi altre quattro tavole di pietre squadrate, per
gli olocausti, lunghe un cubito e mezzo, larghe un cubito e mezzo e alte un
cubito: su di esse venivano deposti gli strumenti con i quali si immolavano gli
olocausti e gli altri sacrifici. [43]Uncini d'un palmo erano attaccati
all'interno tutt'intorno; sulle tavole si mettevano le carni delle offerte.
[44]Fuori del portico interno, nell'atrio interno, vi erano due
stanze: quella accanto al portico settentrionale guardava a mezzogiorno, l'altra
accanto al portico meridionale guardava a settentrione. [45]Egli mi
disse: «La stanza che guarda a mezzogiorno è per i sacerdoti che hanno cura del
tempio, [46]mentre la stanza che guarda a settentrione è per i sacerdoti
che hanno cura dell'altare: sono essi i figli di Zadòk che, tra i figli di Levi,
si avvicinano al Signore per il suo servizio».
L'atrio interno
[47]Misurò quindi l'atrio: era un quadrato di
cento cubiti di larghezza per cento di lunghezza. L'altare era di fronte al
tempio.
Il tempio: l'ulam o atrio
[48]Mi condusse poi nell'atrio del
tempio e ne misurò i pilastri: erano ognuno cinque cubiti da una parte e cinque
cubiti dall'altra; la larghezza del portico: tre cubiti da una parte e tre
cubiti dall'altra. [49]La lunghezza del vestibolo era di venti cubiti e
la larghezza di dodici cubiti. Vi si accedeva per mezzo di dieci gradini;
accanto ai pilastri c'erano due colonne, una da una parte e una dall'altra.
Ezechiele - Capitolo 41
L'ekal o il "santo" (santuario)
[1]M'introdusse poi nel santuario
e misurò i pilastri: erano larghi sei cubiti da una parte e sei cubiti
dall'altra. [2]La porta era larga dieci cubiti e i lati della porta
cinque cubiti da una parte e cinque cubiti dall'altra. Misurò quindi il
santuario: era lungo quaranta cubiti e largo venti.
Il debir o il "santo dei santi"
[3]Andò poi nell'interno e misurò
i pilastri della porta, due cubiti, e la porta, sei cubiti; la larghezza della
porta, sette cubiti. [4]Ne misurò ancora la lunghezza, venti cubiti e la
larghezza, davanti al santuario, venti cubiti, poi mi disse: «Questo è il Santo
dei santi».
Le celle laterali
[5]Misurò poi il muro del tempio, sei cubiti;
poi la larghezza dell'edificio laterale, quattro cubiti, intorno al tempio.
[6]Le celle laterali erano una sull'altra, trenta per tre piani. Per le
celle all'intorno, c'erano, nel muro del tempio, rientranze in modo che fossero
collegate fra di loro, ma non collegate al muro del tempio. [7]Salendo da
un piano all'altro l'ampiezza delle celle aumentava, perciò la costruzione era
più larga verso l'alto. Dal piano inferiore si poteva salire al piano di mezzo e
da questo a quello più alto. [8]Io vidi intorno al tempio una elevazione.
I fondamenti dell'edificio laterale erano di una canna intera di sei cubiti.
[9]La larghezza del muro esterno dell'edificio laterale era di cinque
cubiti, come quella dello spazio rimanente. Fra l'edificio laterale del tempio
[10]e le stanze c'era una larghezza di venti cubiti intorno al tempio.
[11]Le porte dell'edificio laterale rimanevano sullo spazio libero; una
porta dava a settentrione e una a mezzogiorno. Lo spazio libero era cinque
cubiti tutt'intorno.
L'"edificio" occidentale
[12]La costruzione che era di fronte
allo spazio libero sul lato d'occidente, aveva settanta cubiti di larghezza; il
muro della costruzione era tutt'intorno dello spessore di cinque cubiti; la sua
lunghezza di novanta cubiti.
[13]Poi misurò il tempio: lunghezza cento cubiti; lo spazio libero,
edificio e sue mura, anch'essi cento cubiti. [14]La larghezza della
facciata del tempio con lo spazio libero, cento cubiti. [15]Misurò ancora
la larghezza dell'edificio di fronte allo spazio libero nella parte retrostante,
con le gallerie di qua e di là: era cento cubiti.
Ornamentazione interna
L'interno del santuario, il suo vestibolo,
[16]gli stipiti, le finestre a grate e le gallerie attorno a tutti e tre,
a cominciare dalla soglia, erano rivestiti di tavole di legno, tutt'intorno, dal
pavimento fino alle finestre, che erano velate. [17]Dalla porta, dentro e
fuori del tempio e su tutte le pareti interne ed esterne erano dipinti
[18]cherubini e palme. Fra cherubino e cherubino c'era una palma; ogni
cherubino aveva due aspetti: [19]aspetto d'uomo verso una palma e aspetto
di leone verso l'altra palma, effigiati intorno a tutto il tempio. [20]Da
terra fino sopra la porta erano disposti cherubini e palme sulle pareti del
santuario.
[21]Gli stipiti del santuario erano quadrangolari.
L'altare di legno
Davanti al Santo dei santi c'era come [22]un
altare di legno, alto tre cubiti, due cubiti di lunghezza e due di larghezza.
Gli angoli, la base e i lati erano di legno. Mi disse: «Questa è la tavola che
sta davanti al Signore».
[23]Il santuario e il Santo dei santi avevano due porte ciascuno.
[24]Ogni porta aveva due battenti e ogni battente si ripiegava in due
pezzi: due per un battente e due per l'altro. [25]Sulle porte erano
dipinti cherubini e palme come sulle pareti: un portale di legno era sulla
facciata dell'atrio all'esterno. [26]Finestre e grate e palme erano da
tutt'e due le parti, ai lati del vestibolo, alle celle annesse al tempio e agli
architravi.
Ezechiele - Capitolo 42
Adiacenze del tempio
[1]Allora mi fece uscire nell'atrio esterno
dal lato settentrionale e mi condusse all'appartamento che sta di fronte allo
spazio libero prospicente l'edificio verso settentrione. [2]Nella
facciata aveva una lunghezza di cento cubiti, verso settentrione, e cinquanta
cubiti di larghezza. [3]Di fronte ai venti cubiti dell'atrio interno e di
fronte al lastricato esterno, vi era un porticato davanti a un altro porticato a
tre piani; [4]davanti alle stanze c'era un corridoio di dieci cubiti di
larghezza per cento di lunghezza: le porte delle stanze guardavano a
settentrione. [5]Le stanze superiori erano più strette delle inferiori e
intermedie, perché i porticati occupavano parte dello spazio. [6]Erano a
tre piani, ma non avevano colonne come quelle degli altri, e perciò le stanze
superiori erano più strette rispetto a quelle intermedie e a quelle inferiori.
[7]Il muro esterno parallelo alle stanze, dal lato del corridoio esterno,
aveva, davanti alle stanze, una lunghezza di cinquanta cubiti. [8]Infatti
la lunghezza delle stanze dell'atrio esterno era di cinquanta cubiti, mentre dal
lato del tempio era di cento cubiti. [9]In basso le stanze avevano
l'ingresso rivolto verso oriente, entrando dall'atrio esterno, sulla larghezza
del muro dell'atrio.
[10]A mezzogiorno, di fronte allo spazio libero e alla muraglia di
cinta, c'erano stanze [11]e, davanti ad esse, un passaggio simile a
quello delle stanze poste a settentrione: la lunghezza e la larghezza erano
uguali a quelle, come anche le varie uscite e le loro disposizioni; come le
porte di quelle, [12]così erano le porte delle stanze che davano a
mezzogiorno; una porta era al principio dell'ambulacro, lungo il muro
corrispondente, a oriente di chi entra. [13]Egli mi disse: «Le stanze a
settentrione e quelle a mezzogiorno, di fronte allo spazio libero, sono le
stanze sacre, dove i sacerdoti che si accostano al Signore mangeranno le cose
santissime: ivi riporranno le cose santissime, le oblazioni e le vittime di
espiazione e di riparazione, perché santo è questo luogo. [14]Quando i
sacerdoti vi saranno entrati, non usciranno dal luogo santo verso l'atrio
esterno, ma deporranno là le loro vesti con le quali hanno prestato servizio,
perché esse sono sante: indosseranno altre vesti e così si avvicineranno al
luogo destinato al popolo».
Dimensioni dell'atrio
[15]Terminato ch'egli ebbe di misurare
l'interno del tempio mi condusse fuori per la porta che guarda a oriente, e
misurò la cinta intorno. [16]Misurò il lato orientale con la canna per
misurare: era cinquecento canne, in canne da misura, all'intorno.
[17]Misurò il lato settentrionale: era cinquecento canne, in canne da
misura, all'intorno. [18]Misurò il lato meridionale: era cinquecento
canne, con la canna da misura. [19]Si volse al lato occidentale: misurò
cinquecento canne con la canna da misura. [20]Da quattro lati egli misurò
il tempio; aveva intorno un muro lungo cinquecento canne e largo cinquecento,
per separare il luogo sacro da quello profano.
Ezechiele - Capitolo 43
Ritorno del Signore
[1]Mi condusse allora verso la porta che
guarda a oriente [2]ed ecco che la gloria del Dio d'Israele giungeva
dalla via orientale e il suo rumore era come il rumore delle grandi acque e la
terra risplendeva della sua gloria. [3]La visione che io vidi era simile
a quella che avevo vista quando andai per distruggere la città e simile a quella
che avevo vista presso il canale Chebàr. Io caddi con la faccia a terra.
[4]La gloria del Signore entrò nel tempio per la porta che guarda a
oriente.
[5]Lo spirito mi prese e mi condusse nell'atrio interno: ecco, la
gloria del Signore riempiva il tempio. [6]Mentre quell'uomo stava in
piedi accanto a me, sentii che qualcuno entro il tempio mi parlava [7]e
mi diceva: «Figlio dell'uomo, questo è il luogo del mio trono e il luogo dove
posano i miei piedi, dove io abiterò in mezzo agli Israeliti, per sempre. E la
casa d'Israele, il popolo e i suoi re, non profaneranno più il mio santo nome
con le loro prostituzioni e con i cadaveri dei loro re e con le loro stele,
[8]collocando la loro soglia accanto alla mia soglia e i loro stipiti
accanto ai miei stipiti, così che fra me e loro vi era solo il muro, hanno
profanato il mio santo nome con tutti gli abomini che hanno commessi, perciò li
ho distrutti con ira. [9]Ma d'ora in poi essi allontaneranno da me le
loro prostituzioni e i cadaveri dei loro re e io abiterò in mezzo a loro per
sempre.
[10]Tu, figlio dell'uomo, descrivi questo tempio alla casa d'Israele,
perché arrossiscano delle loro iniquità; ne misurino la pianta [11]e, se
si vergogneranno di quanto hanno fatto, manifesta loro la forma di questo
tempio, la sua disposizione, le sue uscite, i suoi ingressi, tutti i suoi
aspetti, tutti i suoi regolamenti, tutte le sue forme e tutte le sue leggi:
mettili per iscritto davanti ai loro occhi, perché osservino tutte queste norme
e tutti questi regolamenti e li mettano in pratica. [12]Questa è la legge
del tempio: alla sommità del monte, tutto il territorio che lo circonda è
santissimo; ecco, questa è la legge del tempio.
L'altare
[13]Queste sono le misure dell'altare in cubiti, di un
cubito e un palmo ciascuno. La base era di un cubito di altezza per un cubito di
larghezza: il suo bordo intorno era un palmo. Tale lo zoccolo dell'altare.
[14]Dalla base che posava a terra fino alla piattaforma inferiore vi
erano due cubiti di altezza e un cubito di larghezza: dalla piattaforma piccola
alla piattaforma più grande vi erano quattro cubiti di altezza e un cubito di
larghezza.
[15]Il focolare era di quattro cubiti e sul focolare vi erano quattro
corni. [16]Il focolare era dodici cubiti di lunghezza per dodici di
larghezza, cioè quadrato. [17]La piattaforma superiore era un quadrato di
quattordici cubiti di lunghezza per quattordici cubiti di larghezza, con un orlo
intorno di mezzo cubito, e la base, intorno, di un cubito: i suoi gradini
guardavano a oriente.
Consacrazione dell'altare
[18]Egli mi parlò: «Figlio dell'uomo,
dice il Signore Dio: Queste sono le leggi dell'altare, quando verrà costruito
per offrirvi sopra il sangue. [19]Ai sacerdoti leviti della stirpe di
Zadòk, che si avvicineranno a me per servirmi, tu darai - parola del Signore Dio
- un giovenco per l'espiazione. [20]Prenderai di quel sangue e lo
spanderai sui quattro corni dell'altare, sui quattro angoli della piattaforma e
intorno all'orlo. Così lo purificherai e ne farai l'espiazione.
[21]Prenderai poi il giovenco del sacrificio espiatorio e lo brucerai in
un luogo appartato del tempio, fuori del santuario. [22]Il secondo giorno
offrirai, per il peccato, un capro senza difetto e farai la purificazione
dell'altare come hai fatto con il giovenco. [23]Terminato il rito della
purificazione, offrirai un giovenco senza difetti e un montone del gregge senza
difetti. [24]Tu li presenterai al Signore e i sacerdoti getteranno il
sale su di loro, poi li offriranno in olocausto al Signore. [25]Per sette
giorni sacrificherai per il peccato un capro al giorno e verrà offerto anche un
giovenco e un montone del gregge senza difetti. [26]Per sette giorni si
farà l'espiazione dell'altare e lo si purificherà e consacrerà.
[27]Finiti questi giorni, dall'ottavo in poi, i sacerdoti immoleranno
sopra l'altare i vostri olocausti, i vostri sacrifici di comunione e io vi sarò
propizio». Oracolo del Signore Dio.
Ezechiele - Capitolo 44
Uso del portico orientale
[1]Mi condusse poi alla porta esterna
del santuario dalla parte di oriente; essa era chiusa. [2]Mi disse:
«Questa porta rimarrà chiusa: non verrà aperta, nessuno vi passerà, perché c'è
passato il Signore, Dio d'Israele. Perciò resterà chiusa. [3]Ma il
principe, il principe siederà in essa per cibarsi davanti al Signore; entrerà
dal vestibolo della porta e di lì uscirà».
Regole di ammissione al tempio
[4]Poi mi condusse per la porta
settentrionale, davanti al tempio. Guardai ed ecco la gloria del Signore
riempiva il tempio. Caddi con la faccia a terra [5]e il Signore mi disse:
«Figlio dell'uomo, stà attento, osserva bene e ascolta quanto io ti dirò sulle
prescrizioni riguardo al tempio e su tutte le sue leggi; stà attento a come si
entra nel tempio da tutti gli accessi del santuario. [6]Riferirai a quei
ribelli, alla gente d'Israele: Così dice il Signore Dio: Troppi sono stati per
voi gli abomini, o Israeliti! [7]Avete introdotto figli stranieri, non
circoncisi di cuore e non circoncisi di carne, perché stessero nel mio santuario
e profanassero il mio tempio, mentre mi offrivate il mio cibo, il grasso e il
sangue, rompendo così la mia alleanza con tutti i vostri abomini. [8]Non
vi siete presi voi la cura delle mie cose sante ma avete affidato loro, al
vostro posto, la custodia del mio santuario. [9]Così dice il Signore Dio:
Nessuno straniero, non circonciso di cuore, non circonciso nella carne, entrerà
nel mio santuario, nessuno di tutti gli stranieri che sono in mezzo agli
Israeliti.
I leviti
[10]Anche i leviti, che si sono allontanati da me nel
traviamento d'Israele e hanno seguito i loro idoli, sconteranno la propria
iniquità; [11]serviranno nel mio santuario come guardie delle porte del
tempio e come servi del tempio; sgozzeranno gli olocausti e le vittime del
popolo e staranno davanti ad esso pronti al suo servizio. [12]Poiché
l'hanno servito davanti ai suoi idoli e sono stati per la gente d'Israele
occasione di peccato, perciò io ho alzato la mano su di loro - parola del
Signore Dio - ed essi sconteranno la loro iniquità. [13]Non si
avvicineranno più a me per servirmi come sacerdoti e toccare tutte le mie cose
sante e santissime, ma sconteranno la vergogna degli abomini che hanno compiuti.
[14]Affido loro la custodia del tempio e ogni suo servizio e qualunque
cosa da compiere in esso.
I sacerdoti
[15]I sacerdoti leviti figli di Zadòk, che hanno
osservato le prescrizioni del mio santuario quando gli Israeliti si erano
allontanati da me, si avvicineranno a me per servirmi e staranno davanti a me
per offrirmi il grasso e il sangue. Parola del Signore Dio. [16]Essi
entreranno nel mio santuario e si avvicineranno alla mia tavola per servirmi e
custodiranno le mie prescrizioni.
[17]Quando entreranno dalle porte dell'atrio interno, indosseranno
vesti di lino; non porteranno alcun indumento di lana, quando essi eserciteranno
il ministero alle porte dell'atrio interno e nel tempio. [18]Porteranno
in capo turbanti di lino e avranno mutande ai fianchi: non si cingeranno di
quanto provochi il sudore. [19]Quando usciranno nell'atrio esterno verso
il popolo, si toglieranno le vesti con le quali hanno ufficiato e le deporranno
nelle stanze del santuario: indosseranno altre vesti per non comunicare con esse
la consacrazione al popolo. [20]Non si raderanno il capo, né si
lasceranno crescere la chioma, ma avranno i capelli normalmente tagliati.
[21]Nessun sacerdote berrà vino quando dovrà entrare nell'atrio interno.
[22]Non prenderanno in sposa una vedova, né una ripudiata, ma solo una
vergine della stirpe d'Israele: potranno sposare però una vedova, se è la vedova
di un sacerdote. [23]Indicheranno al mio popolo ciò che è santo e ciò che
è profano e gli insegneranno ciò che è mondo e ciò che è immondo.
[24]Nelle liti essi saranno i giudici e decideranno secondo le mie leggi.
In tutte le mie feste osserveranno le mie leggi e i miei statuti e
santificheranno i miei sabati. [25]Nessuno di essi si avvicinerà a un
cadavere per non rendersi immondo, ma potrà rendersi immondo per il padre, la
madre, un figlio, una figlia, un fratello o per una sorella non maritata:
[26]dopo essersi purificato, gli si conteranno sette giorni [27]e
quando egli rientrerà nel luogo santo, nell'atrio interno per servire nel
santuario, offrirà il suo sacrificio espiatorio. Parola del Signore Dio.
[28]Essi non avranno alcuna eredità. Io sarò la loro eredità: non sarà
dato loro alcun possesso in Israele; io sono il loro possesso.
[29]Saranno loro cibo le oblazioni, i sacrifici espiatori, i sacrifici di
riparazione; apparterrà loro quanto è stato votato allo sterminio in Israele.
[30]La parte migliore di tutte le vostre primizie e ogni specie di
offerta apparterranno ai sacerdoti: così darete al sacerdote le primizie dei
vostri macinati, per far posare la benedizione sulla vostra casa. [31]I
sacerdoti non mangeranno la carne di alcun animale morto di morte naturale o
sbranato, di uccelli o di altri animali».
Ezechiele - Capitolo 45
Divisione del paese. Parte del Signore
[1]«Quando voi spartirete
a sorte la regione, in eredità, preleverete dal territorio, in offerta al
Signore, una porzione sacra, lunga venticinquemila cubiti e larga ventimila:
essa sarà santa per tutta la sua estensione. [2]Di essa sarà per il
santuario un quadrato di cinquecento cubiti per cinquecento, con una zona libera
all'intorno di cinquanta cubiti. [3]In quella superficie misurerai un
tratto di venticinquemila cubiti di lunghezza per diecimila di larghezza, dove
sarà il santuario, il Santo dei santi. [4]Esso sarà la parte sacra del
paese, sarà per i sacerdoti ministri del santuario, che si avvicinano per
servire il Signore: questo luogo servirà per le loro case e come luogo sacro per
il santuario. [5]Uno spazio di venticinquemila cubiti di lunghezza per
diecimila di larghezza sarà il possesso dei leviti che servono nel tempio, con
città dove abitare. [6]Come possesso poi delle città assegnerete un
tratto di cinquemila cubiti di larghezza per venticinquemila di lunghezza,
parallelo alla parte assegnata al santuario: apparterrà a tutta la gente
d'Israele.
Parte del principe
[7]Al principe sarà assegnato un possesso di
qua e di là della parte sacra e del territorio dalle città, al fianco della
parte sacra e al fianco del territorio della città, a occidente fino
all'estremità occidentale e a oriente sino al confine orientale, per una
lunghezza uguale a ognuna delle parti, dal confine occidentale sino a quello
orientale. [8]Questa sarà la sua terra, il suo possesso in Israele e così
i miei prìncipi non opprimeranno il mio popolo, ma lasceranno la terra alla
gente d'Israele, alle sue tribù».
[9]Dice il Signore Dio: «Basta, prìncipi d'Israele, basta con le
violenze e le rapine! Agite secondo il diritto e la giustizia; eliminate le
vostre estorsioni dal mio popolo. Parola del Signore Dio. [10]Abbiate
bilance giuste, efa giusta, bat giusto. [11]L'efa e
il bat saranno della medesima misura così che il bat e
l'efa contengano un decimo del comer, la loro misura sarà in
relazione al comer. [12]Il siclo sarà di venti ghere: venti
sicli, venticinque sicli e quindici sicli saranno la vostra mina.
Offerte per il culto
[13]Questa sarà l'offerta che voi
preleverete: un sesto di efa per ogni comer di frumento e un sesto
di efa per ogni comer di orzo. [14]Norma per l'olio - che
si misura con il bat - è un decimo del bat per ogni kor.
Dieci bat corrispondono ad un comer, perché dieci bat
formano un comer. [15]Dal gregge, una pecora ogni duecento, dai
prati fertili d'Israele. Questa sarà data per le oblazioni, per gli olocausti,
per i sacrifici di comunione, in espiazione per loro. Parola del Signore Dio.
[16]Tutta la popolazione del paese sarà tenuta a questa offerta verso il
principe d'Israele. [17]A carico del principe saranno gli olocausti, le
oblazioni e le libazioni nelle solennità, nei noviluni e nei sabati, in tutte le
feste della gente d'Israele. Egli provvederà per il sacrificio espiatorio,
l'oblazione, l'olocausto e il sacrificio di comunione per l'espiazione della
gente d'Israele».
Festa della pasqua
[18]Dice il Signore Dio: «Il primo giorno del
primo mese, prenderai un giovenco senza difetti e purificherai il santuario.
[19]Il sacerdote prenderà il sangue della vittima per il peccato e lo
metterà sugli stipiti del tempio e sui quattro angoli dello zoccolo dell'altare
e sugli stipiti delle porte dell'atrio interno. [20]Lo stesso farà il
sette del mese per chi abbia peccato per errore o per ignoranza: così
purificherete il tempio. [21]Il quattordici del primo mese sarà per voi
la pasqua, festa d'una settimana di giorni: mangeranno pane azzimo.
[22]In quel giorno il principe offrirà, per sé e per tutto il popolo del
paese, un giovenco per il peccato; [23]nei sette giorni della festa
offrirà in olocausto al Signore sette giovenchi e sette montoni, senza difetti,
in ognuno dei sette giorni, e un capro in sacrificio per il peccato, ogni
giorno. [24]In oblazione offrirà un'efa per giovenco e
un'efa per montone, con un hin di olio per ogni efa.
Festa delle capanne
[25]Il quindici del settimo mese farà per la
festa come in quei sette giorni, per i sacrifici espiatori, per gli olocausti,
le oblazioni e l'olio».
Ezechiele - Capitolo 46
Regolamenti diversi
[1]Dice il Signore Dio: «Il portico
dell'atrio interno che guarda a oriente rimarrà chiuso nei sei giorni di lavoro;
sarà aperto il sabato e nei giorni del novilunio. [2]Il principe entrerà
dal di fuori passando dal vestibolo del portico esterno e si fermerà presso lo
stipite del portico, mentre i sacerdoti offriranno il suo olocausto e il suo
sacrificio di comunione. Egli si prostrerà sulla soglia del portico, poi uscirà
e il portico non sarà chiuso fino al tramonto. [3]Il popolo del paese si
prostrerà nei sabati e nei giorni del novilunio all'ingresso del portico,
davanti al Signore.
[4]L'olocausto che il principe offrirà al Signore nel giorno di sabato
sarà di sei agnelli e un montone senza difetti; [5]come oblazione offrirà
un'efa per il montone, per gli agnelli quell'offerta che potrà dare; di
olio un hin per ogni efa. [6]Nel giorno del novilunio
offrirà in olocausto un giovenco senza difetti, sei agnelli e un montone senza
difetti; [7]in oblazione, un'efa per il giovenco e un'efa
per il montone e per gli agnelli quanto potrà dare; d'olio, un hin per
ogni efa. [8]Quando il principe entrerà, dovrà entrare passando
per l'atrio del portico e da esso uscirà. [9]Quando verrà il popolo del
paese davanti al Signore nelle solennità, coloro che saranno entrati dalla porta
di settentrione per adorare, usciranno dal portico di mezzogiorno; quelli che
saranno entrati dal portico di mezzogiorno usciranno dal portico di
settentrione. Nessuno uscirà dal portico da cui è entrato ma uscirà da quello
opposto. [10]Il principe sarà in mezzo a loro; entrerà come entrano loro
e uscirà come escono loro. [11]Nelle feste e nelle solennità l'oblazione
sarà di un'efa per il giovenco e di un'efa per il montone; per gli
agnelli quello che potrà dare; l'olio sarà di un hin per ogni efa.
[12]Quando il principe vorrà offrire volontariamente al Signore un
olocausto o sacrifici di comunione, gli sarà aperto il portico che guarda ad
oriente e offrirà l'olocausto e il sacrificio di comunione come li offre nei
giorni di sabato; poi uscirà e il portico verrà chiuso appena sarà uscito.
[13]Ogni giorno tu offrirai in olocausto al Signore un agnello di un
anno, senza difetti; l'offrirai ogni mattina. [14]Su di esso farai ogni
mattina un'oblazione di un sesto di efa; di olio offrirai un terzo di
hin per intridere il fior di farina: è un'oblazione al Signore, la legge
dell'olocausto quotidiano. [15]Si offrirà dunque l'agnello, l'oblazione e
l'olio, ogni mattina: è l'olocausto quotidiano».
[16]Dice il Signore Dio: «Se il principe darà in dono ad uno dei suoi
figli qualcosa della sua eredità, il dono rimarrà ai suoi figli come eredità.
[17]Se invece egli farà sulla sua eredità un dono a uno dei suoi servi,
il dono apparterrà al servo fino all'anno dell'affrancamento, poi ritornerà al
principe: ma la sua eredità resterà ai suoi figli. [18]Il principe non
prenderà niente dell'eredità del popolo, privandolo, con esazioni, del suo
possesso; egli lascerà in eredità ai suoi figli parte di quanto possiede, perché
nessuno del mio popolo sia scacciato dal suo possesso».
[19]Poi egli mi condusse, per il corridoio che sta sul fianco del
portico, alle stanze del santuario destinate ai sacerdoti, dalla parte di
settentrione: ed ecco alla estremità di occidente un posto riservato.
[20]Mi disse: «Questo è il luogo dove i sacerdoti cuoceranno le carni dei
sacrifici di riparazione e di espiazione e dove cuoceranno le oblazioni, senza
portarle fuori nell'atrio esterno e correre il rischio di comunicare la
consacrazione al popolo». [21]Mi condusse nell'atrio esterno e mi fece
passare presso i quattro angoli dell'atrio e a ciascun angolo dell'atrio vi era
un cortile; [22]quindi ai quattro angoli dell'atrio vi erano quattro
piccoli cortili lunghi quaranta cubiti e larghi trenta, tutti d'una stessa
misura. [23]Un muro girava intorno a tutt'e quattro e dei fornelli erano
costruiti in basso intorno al muro. [24]Egli mi disse: «Queste sono le
cucine dove i servi del tempio cuoceranno i sacrifici del popolo».
Ezechiele - Capitolo 47
La sorgente del tempio
[1]Mi condusse poi all'ingresso del tempio
e vidi che sotto la soglia del tempio usciva acqua verso oriente, poiché la
facciata del tempio era verso oriente. Quell'acqua scendeva sotto il lato destro
del tempio, dalla parte meridionale dell'altare. [2]Mi condusse fuori
dalla porta settentrionale e mi fece girare all'esterno fino alla porta esterna
che guarda a oriente, e vidi che l'acqua scaturiva dal lato destro.
[3]Quell'uomo avanzò verso oriente e con una cordicella in mano misurò
mille cubiti, poi mi fece attraversare quell'acqua: mi giungeva alla caviglia.
[4]Misurò altri mille cubiti, poi mi fece attraversare quell'acqua: mi
giungeva al ginocchio. Misurò altri mille cubiti, poi mi fece attraversare
l'acqua: mi giungeva ai fianchi. [5]Ne misurò altri mille: era un fiume
che non potevo attraversare, perché le acque erano cresciute, erano acque
navigabili, un fiume da non potersi passare a guado. [6]Allora egli mi
disse: «Hai visto, figlio dell'uomo?».
Poi mi fece ritornare sulla sponda del fiume; [7]voltandomi, vidi che
sulla sponda del fiume vi era un grandissima quantità di alberi da una parte e
dall'altra. [8]Mi disse: «Queste acque escono di nuovo nella regione
orientale, scendono nell'Araba ed entrano nel mare: sboccate in mare, ne
risanano le acque. [9]Ogni essere vivente che si muove dovunque arriva il
fiume, vivrà: il pesce vi sarà abbondantissimo, perché quelle acque dove
giungono, risanano e là dove giungerà il torrente tutto rivivrà.
[10]Sulle sue rive vi saranno pescatori: da Engàddi a En-Eglàim vi sarà
una distesa di reti. I pesci, secondo le loro specie, saranno abbondanti come i
pesci del Mar Mediterraneo. [11]Però le sue paludi e le sue lagune non
saranno risanate: saranno abbandonate al sale. [12]Lungo il fiume, su una
riva e sull'altra, crescerà ogni sorta di alberi da frutto, le cui fronde non
appassiranno: i loro frutti non cesseranno e ogni mese matureranno, perché le
loro acque sgorgano dal santuario. I loro frutti serviranno come cibo e le
foglie come medicina».
I confini del paese
[13]Dice il Signore Dio: «Questi saranno i
confini della terra che spartirete fra le dodici tribù d'Israele, dando a
Giuseppe due parti. [14]Ognuno di voi possederà come l'altro la parte di
territorio che io alzando la mano ho giurato di dare ai vostri padri: questa
terra sarà in vostra eredità.
[15]Ecco dunque quali saranno i confini del paese. A settentrione, dal
Mar Mediterraneo lungo la via di Chetlòn fino a Zedàd; [16]il territorio
di Amat, Berotà, Sibràim, che è fra il territorio di Damasco e quello di Amat,
Cazer-Ticòn, che è sulla frontiera di Hauràn. [17]Quindi la frontiera si
estenderà dal mare fino a Cazer-Enòn, con il territorio di Damasco e quello di
Amat a settentrione. Questo il lato settentrionale. [18]A oriente, fra
l'Hauràn, Damasco e Gàlaad e il paese d'Israele, sarà di confine il Giordano,
fino al mare orientale, e verso Tamàr. Questo il lato orientale.
[19]A mezzogiorno, da Tamàr fino alle acque di Meriba-Kadès, fino al
torrente verso il Mar Mediterraneo. Questo il lato meridionale verso il Negheb.
[20]A occidente, il Mar Mediterraneo, dal confine sino davanti
all'ingresso di Amat. Questo il lato occidentale.
[21]Vi spartirete questo territorio secondo le tribù d'Israele.
[22]Lo dividerete in eredità fra voi e i forestieri che abitano con voi,
i quali hanno generato figli in mezzo a voi; questi saranno per voi come
indigeni fra gli Israeliti e tireranno a sorte con voi la loro parte in mezzo
alle tribù d'Israele. [23]Nella tribù in cui lo straniero è stabilito, là
gli darete la sua parte». Parola del Signore Dio.
Ezechiele - Capitolo 48
Divisione del paese
[1]Questi sono i nomi delle tribù: dal
confine settentrionale, lungo la via di Chetlòn che conduce ad Amat, fino a
Cazer-Enòn, con a settentrione la frontiera di Damasco e lungo il confine di
Amat, dal lato d'oriente fino al mare, sarà assegnata a Dan una parte.
[2]Sulla frontiera di Dan, dal limite orientale al limite occidentale:
Aser, una parte.
[3]Sulla frontiera di Aser, dal limite orientale fino al limite
occidentale: Nèftali, una parte.
[4]Sulla frontiera di Nèftali, dal limite orientale fino al limite
occidentale: Manàsse, una parte.
[5]Sulla frontiera di Manàsse, dal limite orientale fino al limite
occidentale: Efraim, una parte.
[6]Sulla frontiera di Efraim, dal limite orientale fino al limite
occidentale: Ruben, una parte.
[7]Sulla frontiera di Ruben, dal limite orientale fino al limite
occidentale: Giuda, una parte.
[8]Sulla frontiera di Giuda, dal limite orientale fino al limite
occidentale, starà la porzione che preleverete, larga venticinquemila cubiti e
lunga come una delle parti dal limite orientale fino al limite occidentale: in
mezzo sorgerà il santuario.
[9]La parte che voi preleverete per il Signore avrà venticinquemila
cubiti di lunghezza per ventimila di larghezza. [10]Ai sacerdoti
apparterrà la parte sacra del territorio, venticinquemila cubiti a settentrione
e diecimila di larghezza a ponente, diecimila cubiti di larghezza a oriente e
venticinquemila cubiti di lunghezza a mezzogiorno. In mezzo sorgerà il santuario
del Signore. [11]Essa apparterrà ai sacerdoti consacrati, ai figli di
Zadòk, che furono fedeli alla mia osservanza e non si traviarono nel traviamento
degli Israeliti come traviarono i leviti. [12]Sarà per loro come una
parte sacra prelevata sulla parte consacrata del paese, cosa santissima, a
fianco del territorio assegnato ai leviti.
[13]I leviti, lungo il territorio dei sacerdoti, avranno
venticinquemila cubiti di lunghezza per diecimila di larghezza: tutta la
lunghezza sarà di venticinquemila cubiti e tutta la larghezza di diecimila.
[14]Essi non ne potranno vendere né permutare, né potrà essere
alienata questa parte migliore del paese, perché è sacra al Signore.
[15]I cinquemila cubiti di lunghezza che restano sui venticinquemila,
saranno terreno profano per la città, per abitazioni e dintorni; in mezzo
sorgerà la città. [16]Le sue misure saranno le seguenti: il lato
settentrionale avrà quattromilacinquecento cubiti; il lato meridionale,
quattromilacinquecento cubiti; il lato orientale quattromilacinquecento cubiti e
il lato occidentale quattromilacinquecento cubiti. [17]I dintorni della
città saranno duecentocinquanta cubiti a settentrione, duecentocinquanta a
mezzogiorno, duecentocinquanta a oriente e duecentocinquanta a ponente.
[18]Rimarrà accanto alla parte sacra un terreno lungo diecimila cubiti a
oriente e diecimila a occidente, i cui prodotti saranno il cibo per coloro che
prestan servizio nella città, [19]i quali saranno presi da tutte le tribù
d'Israele. [20]Tutta la zona sarà di venticinquemila cubiti per
venticinquemila. Preleverete, come possesso della città, un quarto della zona
sacra.
[21]Il resto, da una parte e dall'altra della zona sacra e del
possesso della città, su un fronte di venticinquemila cubiti della zona sacra a
oriente, verso il confine orientale, e a ponente, su un fronte di
venticinquemila cubiti verso il confine occidentale, parallelamente alle parti,
sarà per il principe. La zona sacra e il santuario del tempio rimarranno in
mezzo, [22]fra il possesso dei leviti e il possesso della città, e fra
ciò che spetta al principe; quel che si trova tra la frontiera di Giuda e quella
di Beniamino sarà del principe.
[23]Per le altre tribù, dalla frontiera orientale a quella
occidentale: Beniamino, una parte.
[24]Al lato del territorio di Beniamino, dalla frontiera orientale a
quella occidentale: Simeone, una parte.
[25]Al lato del territorio di Simeone, dalla frontiera orientale a
quella occidentale: Issacar, una parte.
[26]Al lato del territorio di Issacar, dalla frontiera orientale a
quella occidentale: Zàbulon, una parte.
[27]Al lato del territorio di Zàbulon, dalla frontiera orientale a
quella occidentale: Gad, una parte.
[28]Al lato del territorio di Gad, dalla frontiera meridionale verso
mezzogiorno, la frontiera andrà da Tamàr alle acque di Meriba-Kadès e al
torrente che va al Mar Mediterraneo. [29]Questo è il territorio che voi
dividerete a sorte in eredità alle tribù d'Israele e queste le loro parti, dice
il Signore Dio.
Le porte di Gerusalemme
[30]Queste saranno le uscite della città:
sul lato settentrionale: quattromilacinquecento cubiti. [31]Le porte
della città porteranno i nomi delle tribù d'Israele. Tre porte a settentrione:
la porta di Ruben, una; la porta di Giuda, una; la porta di Levi, una.
[32]Sul lato orientale: quattromilacinquecento cubiti e tre porte: la
porta di Giuseppe, una; la porta di Beniamino, una; la porta di Dan, una.
[33]Sul lato meridionale: quattromilacinquecento cubiti e tre porte: la
porta di Simeone, una; la porta di Issacar, una; la porta di Zàbulon, una.
[34]Sul lato occidentale: quattromilacinquecento cubiti e tre porte:
la porta di Gad, una; la porta di Aser, una; la porta di Nèftali, una.
[35]Perimetro totale: diciottomila cubiti. La città si chiamerà da
quel giorno in poi: Là è il Signore.
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