A:
Egli si è caricato dei nostri dolori
(Mt 8/17)
1- La guarigione di Frate Boutros
Jawwad Mechmech
"Egli ha compiuto un miracolo con
me. Avevo un dolore nel mio torace e nel mio stomaco, da più di 2 (due)
anni, e nella mia preghiera dell'Ave Maria, dovevo fermarmi per 2 (due)
volte, per mancanza di respiro, una malattia simile all'asma. I medici mi
hanna curato, senza resultato. Ed ero molto malato di notte e di giorno,
fino alla preghiera di Padre Charbel su di me. Subito, il dolore mi ha
lasciato, e non lo ho più sentito in vita mia. Lavoravo lavoro manualo duro,
e continuo a farlo a questa mia età, età di 60 sessant'anni".
2- Salvare una figlia dalla morte!
(Lc 7/11-17)
"Mentre, la mia sorella Maryam,
stava raccogliendo l'erba da sopra una roccia alta, chiamata della chiesa,
cioè la chiesa di Ehmej, il suo piede si è scivolato dalla cima della
roccia, ella è caduta venti metri circa, arrivando giù, ed ha perso i suoi
sensi, il movimento e la parola. Il suo corpo ha subitò un grande choc, il
suo viso si è deformato, diventando freddo e giallo, il suo battito si è
fermato, allora la gente del villaggio lo hanno portato su una pezzo di
tessuto rigido a casa, pensendo che ella sia deceduta. A sapere l'incidente,
mi sono messo a correre all'eremo di San Maroun di Annaya, ed ero molto
agitato, fino a perdere quasi il mio raggionamento. Ho raccontato l'accaduto
a Padre Charbel l'eremita, chiedando a lui di implorare Dio per lei, e
chiedandolo di pregare sull'acqua per portarla alla mia sorella. A vedermi
così agitato, egli mi ha detto: La tua sorella è viva, ella guarirà.
Prende quest'acqua benedetta per benedirla. Al mio ritorno a casa, lo ho
trovata come lo ho lasciata, attorno a lei la gente faceva tanto rumore e
piangeva, pensando che ella fu morta. Lo ho aspersa con l'acqua benedetta da
Padre Charbel, allora il calore ha riempito il suo corpo, ella ha aperto i
suoi occhi e ha parlato. E dopo due giorni, ella si è alzata dal letto in
piena salute e fu completamente guarita".
3- La guarigione di un muto (Mc
7/32-37)
"Ho un fratello che si
chiama Assaad Hanna Salem, egli si è ammalato in seguito a un incidente di
salute inaspettato, cosa che lo ha provacato la perdita della parola per due
mesi circa. I miei genitori mi hanno scritto al convento di Annaya, allora
il Padre superiore mi ha ordinato di andare visitarlo. La gente a Qartaba
hanno pensato che la malattia del mio fratello fu la follia, perciò mi hanno
detto di portarlo al convento di Kozhaya, dove si faceva la preghiera di
esorcismo su i posseduti. Mentre io, sono venuto all'eremo. Lì, ho
supplicato Padre Charbel di pregare sulla sua testa, a condizione di dirmi
se egli si guariva o no. Egli mi ha detto: Portalo cui in chiesa. E
lo ho fatto entrare dentro. Lo ho fatto inginocchiare sul gradino del chorus,
allora Padre Charbel è venuto con Il Santo Vangelo, con il Batrashil-la
stola (vedi, una parte del vestito sacro che il Sacerdote mette attorno il
collo verso il petto, come simbolo, sacro, della sua Autorità Sacerdotale, e
quando egli confessa, o benedice persone o cose, vedi, Riti Sacramentali).
Egli ha appogiato Il Santo Vangelo sulla testa del mio fratello, leggendoci
passi di Esso, per circa tre minuti circa. Poi, egli ha preso dell'acqua
benedetta da dentro un secchio di metallo, che conteneva ancora delle Osse
dei Martiri, mettendogli nelle sue mani e dandolo a bere. Egli mi ha detto:
Non abbì paura, egli guarirà. Poi, siamo usciti dall'eremo, io e Saba
Tannous Moussa ed il mio fratello muto. Dopo un cammino di 10 minuti, il mio
fratello ha gridato ad alta voce, dicendomi: Fratello mio. Poi, egli ha
cominciato a chiamare monaci lontani che venivano, con voce alta: O Frate
Boutros Mayfouq. O tale. Poi, egli ha cominciato a cantare con tanta
allegria, per tutto quel giorno, fino al suo arrivo alla sua casa in Qartaba".
4- Ed un'altro muto
"Ho un figlio monaco a Mayfouq, che
si chiama Frate Boutros, il quale si chiamava Tannous, prima di entrare
nella vita religiosa. Egli è nato ed è rimasto fino all'età di 8 (otto) anni
senza mai parlare, nonostante che egli sentiva. Eravamo molto preoccupati
per il fatto che egli era muto, allora sono venuto all'eremo di San Pietro,
e lì ho chiesto a Padre Charbel di pregare sopra la sua testa [70], ed egli
ha pregato su di lui. Da quel momento, il mio figlio ha iniziato a parlare,
piano piano, ed ora egli parla come tutta la gente".
5- Il matto di Ehmej (Mc
5/1-20)
"Abitavo con uno che si chiama
Gebrael Youssef Saba di Ehmej, il quale, quando egli si è sposato, lo ha
preso la follia" – "questa follia lo ha successo dopo il suo matrimonio con
una ragazza di Ehmej, malgrado il volere dei genitori di ella – ",
"egli strappava i suoi vestiti, e diceva delle parolace, uscendo nudo nei
campi. Un giorno, lo ho visto da lontano, con una pistola dritta verso il
suo petto, ed egli ha tirato verso se stesso. Ma, la palla si è scivolato e
non lo ha fatto dal male. Allora, mi sono messo a correre a casa sua, lì, lo
ho visto distruggere i grani del Santo Rosario insultando alla sua moglie la
Religione del Santo Rosario. Essendomi il suo testimone del Sacramento del
Matrimonio, ho consigliato ai suoi genitori di portarlo a Padre Charbel.
Essi volevano portarlo alla grotta di Sant'Antonio di Kozhaya, dove si
portavano i matti, per abitudine, affinché ottengono la guarigione. E
seguando il mio consiglio, questo Gebrael fu portato davanti a me, ed i suoi
mi hanno aiutato fino all'eremo del convento di San Maroun. Al nostro arrivo
davanti alla chiesa dell'eremo, egli ha rifiutato di entrare, ed invano
abbiamo cercato di farlo entrare dentro. Allora, Padre Libbaos, uno degli
eremiti, lo ha dato ordine ad entrare, ma egli non ha obbedito. Di persona,
sono entrato ed ho raccontato il fatto a Padre Charbel, ed egli è uscito
verso di lui, gridandolo dicendo: Entra in chiesa. Egli è entrato
senza nessuna resistenza, ma si è seduto senza decenza. Il Padre eremita lo
ha detto: Metteti dritto in ginocchio. Egli si è inginocchiato come
l'angelo. Il Padre eremita ha recitato Il Santo Vangelo sopra la sua testa,
pregando su di lui, ed egli fu subito guarito. Al momento della preghiera,
sono scese giù le lacrime di Gebrael, poì egli ha guardato i suoi genitori
qui presenti, dicendoli: Dattemi i miei vestiti. Poì, egli è uscito dalla
chiesa risanato e corretto. Ed, oggi, egli è in America".
6- Salvare bambini dalla morte
"La mia madre mi ha
raccontato che il mio padre Noé è andato una volta per visitare il suo
fratello Padre Charbel nell'eremo di Annaya, e lui mi ha dato un libro da
Sant'Antonio per metterlo nel mio collo. Questo fu saputo da Ibrahim Hanna
Ibrahim dal villaggio di Bekaakafra, un cugino al mio padre, il quale lo ha
chiesto da lui per metterlo al collo del suo figlio NeemetAllah. E la storia
di quest'uomo fu la seguente: ogni volta che gli nasceva un bambino, egli
morriva dopo un anno, e tre figli suoi sono morti. Egli ha avuto paura per
il suo figlio NeemetAllah da morire all'età di un anno, per prevenzione egli
ha preso questo libro dal mio padre sapendo che esso era da Padre Charbel, e
lo ha messo nel collo del suo figlio NeemetAllah, ed egli ha vissuto e si è
salvato dalla morte, ed egli è oggi in America. Ed, Ibrahim lo ha conservato
mettandolo nei colli dei suoi figli affinchè siano salvati dalla morte, ed
essi si sono salvati da essa".
7. Il tuo figlio è vivo! (Gv
4/50)
"Gerges Boutros mi ha raccontato
che faceva le commissione del convento sull'asino, ed è deceduto, che
Youssef Antoun Gebrael, da Kfarbaal, era malato con un febbra alta da vinti
giorni, incosciente. Allora questo Gerges Boutros si è messo in fretta,
essendo il cugino dell'ammalato, per l'eremo a chiedere la preghiera di
Padre Charbel, e l'acqua benedetta da lui, e prima di arrivare, egli ha
trovato Padre Charbel alla porta, che lo ha detto, in prima: Piano,
quando tu ritornerai a casa, tu troverai il tuo familiare in buona salute e
sano, seduto nel suo letto. E così era. Allora, Gerges Boutros fu preso
della meraviglia come Padre Charbel ha saputo il suo desiderio prima di
chiederlo niente, e come egli abbia saputo che l'ammalato si era già
ammeliorato tantissimo".
8- Il suo figlio stà bene!
"Mi ricordo un accaduto che io ho
visto con i miei propri occhi. Una volta, Maroun Abi Ramia da Tourzaya è
venuto da Padre Charbel all'eremo, afficnfé egli pregasse per il suo figlio
ammalato, e per prendere da lui l'acqua benedetta per aspergerlo con essa.
Il suo figlio era molto malato ed incosciente della sua malattia così forte.
Dopo che Maroun soprannominato abbia incontrato Padre Charbel l'eremita,
chiedendolo la preghiera per il suo figlio e ricevendo da lui l'acqua
benedetta, egli è ritornato in fretta a casa, ed a vederlo così Padre
Charbel ha chiamato uno
dicendolo: Chiamalo e dite a lui di ritornare a casa con calma, perchè il
suo figlio stà bene. E quando l'uomo fu arrivato a casa, ha trovato il
suo figlio cosciente ed in buon stato di salute, dopo che il medico Wakim
Bek da Jbeil abbia detto che non c'era più nessuna speranza per la sua
guarigione".
9- Una sterile ha avuto figli
"Ho visitato l'eremo dove viveva
Padre Charbel da Bekaakafra, conosciuto per l'Eremita di Annaya, e ciò tre
mesi circa prima del suo decesso. Il scopo della mia visita fu a proposito
della mia moglie Zarifa che non poteva avere figli. E della mia visita
desideravo da Dio figli per la preghiera di Padre Charbel l'Eremita. E in
quella visita, Padre Macarios, il compagno di Padre Charbel Eremita, mi ha
dato una benedizione da quest'ultimo. E quattro mesi dopo il mio rientro a
casa mia a Beskinta, la mia moglie ha concepito e ha partorito una figlia,
poi tre figlie ed un figlio".
10- La guarigione della figlia di
AlOuainy
(Mc 7/24-30)
"Dopo che ho lasciato il servizio
di Padre Elias, sono entrato nel mondo, e Dio mi ha donato un figlia che
Egli ha visitato con la malattia detta "la gioia", ed ella non poteva più
prendere il late dal seno materno. Padre Charbel ha pregato su di ella, ed
ella ha ripreso il suo allatamento dal seno della sua madre".
11- Chi mi ha toccato?
"Mi ricordo che, la defunta Maryam
la vedova di Mikhael Neemet da Ehmej, toccata di una emorragia di sangue da
più di tre mesi, per laquale le cure furono invanne, dai defunti medici
Najib Bek ElKhoury da Ehmej,Youakim Nakhlé da Jbeil e Gergy Baz/Jbeil, ella
mi chiesto di prendere un rial majidi (moneta) per il Padre Charbel affinché
egli mandasse a lei una cintura benedetta. Egli mi ha dato un fazzioletto
che egli abbia preso da sopra l'immagine di Nostra Signora del Santo Rosario
che stava nella chiesa dell'eremo, dicendomi che ella deve metterlo attorno
il suo corpo, ed ella guarirà. Mentre, il rial (vedi, la moneta), egli non
lo ha preso dalle miei mani, ma egli mi ha deto: Mettelo sull'Altare,
fino l'arrivo di Padre Macarios, ed egli lo prendera. Mi sono rimasto
all'eremo fino all'arrivo di Padre Macarios che lo ha preso. Mentre, la
donna, quando ella ha messo il su-indicato fazzioletto attorno al suo corpo,
l'emorragia del suo sangue fu cessata ed ella fu subito guarita".
12- Il suo fratello primogenito
"Io, di persona, non ho
conosciuto Padre Charbel il zio paterno della mia madre, essendo lui non è
più ritornato al villaggio da quando egli è partito per farsi monaco e la
sua permanenza all'eremo. Come io non sono mai andato a visitarlo da quando
egli è entrato all'Ordine Religioso. Ma, il mio nonno Hanna Zaarour, il suo
fratello, essendomi orfana e mi sono cresciuta da lui, egli raccontava di
lui. A titolo d'esempio, nei giorni del mangiare la carne (prima della
Quaresima), egli lo ricordava piengendo e dicendo: Noi mangiamo la carne, ed
il povero mio fratello non mangia mai carne. E nella stagione dell'uva, egli
ripeteva, con emozione: Noi, qui, mangiamo l'uva, ed il mio fratello che ha
una vigna, dove egli lavora, uva che riempe sacchi e sacchi, egli non la
tocca mai per gustarla. Ed il mio nonno diceva anche a noi: "La sua vita nel
convento fu troppo umile (vita misera), egli mangiava i resti dei monaci ed
i pezzettini del pane. E certe volte, il mio nonno andava a visitarlo,
portandolo Elemosine per Le Sante Messe di suffraggio dei suoi genitori, e
Padre Charbel lo rispondeva, datele, fratello mio, al Superiore. Ed
egli non le toccava mai con le sue mani".
"Ed Eid ha anche detto: Il
mio nonno Hanna pensava sempre al suo fratello Padre Charbel. Un giorno, ci
siamo seduti a mangiare. Era stato messo davanti a noi Kebbe cruda (vedi,
carne cruda macinata e muscolta con il grano duro tagliato e bagnato
nell'acqua). E quando il mio nonno Hanna lo ha vista, le lacrime lo sono
venute ai suoi occhi, dicendo: Come posso mangiare carne, ed il Sacerdote
(vedi, il suo fratello Padre Charbel O.L.M.) non la mangia mai? Pronunciando
questa frase, egli ha rifiutato di mangiare neppure un solo bucchone di
Kebbe",
"e quando il mio nonno fu invecchiato ed è rimasto fermo della vecchiaia,
sono diventato molto vecchio ed incapace di visitare il mio fratello Bouna=Padre
Charbel!".
"Ed Eid, quando il suo
nonno Hanna si è avvicinato dalla morte, i suoi familiari si sono radunati
attorno a lui, ed io ero con loro, egli si è girato verso di noi e ci ha
detto: Mi sono ammalato e morirò, vi ho visto attorno a me e mi sono
consolato, e quel Sacerdote
quando morirà, chi sarà colui che si metterà vicino a lui? Allora, noi lo
abbiamo risposto: Colui Che egli adora, cioè Dio, Egli non lo lascierà",
"ed egli si è deceduto il giorno della Fede di San Paolo (vedi, La
Conversione di San Paolo), 11 undici mesi del decesso di Padre Charbel"
"e fu seploto accanto alla chiesa di San Saba a Bekaakafra".
B: La sua ultima Santa Messa
1- È accaduto a lui un incidente di
salute
"Da domenica, sono andata
con altra gente ad assistere alla Santa Messa nell'eremo di San Maroun di
Annaya, e Padre Charbel ha cominciata a dirla, ed appena egli abbia finito
Le Parole della Consacrazione, lo ha accaduto un incidente di salute...
allora, Padre Macarios ha fatto alzare il suo compagno, togliendogli gli
Abiti Sacri della Santa Messa, e Padre Charbel fu inginocchiato sul suo
inginocchiatoio in chiesa"
e si è riposato. Dopo di che, egli si è rialzato "e quando fu arrivato all'
"Elevazione" a prendere Il Santissimo Sacramento nelle sue mani, il suo
corpo si è fermato. Ed a notare che egli abbia tenuto Il Santissimo
Sacramento più delle altre volte, il suo compagno all'eremo si è avvicinato
da lui, notando e assicurandosi che era completamento fermo. Allora, egli ha
preso, con tanta dolcezza, Il Santissimo dalle sue mani, mettandoLo sul
Piato, e lo ha fatto sedere, aiutato dal Frate Boutros il servo dell'eremo,
su una sedia accanto Il Santo Altare. E dopo una mezz'ora, Padre Charbel è
ritornato al suo primo stato, egli è ritornato all'Altare, ed ha continuato
La Celebrazione del Sacrificio Divino"
"nonostante la sua malattia".
2- Non partite
"E sono venuta nella domenica
successiva, con alcune donne per ascoltare La Santa Messa nella chiesa
dell'eremo. E, quando siamo entrate dentro, abbiamo trovato lì Padre Charbel
inginocchiato pregando. Un uomo ci si informato dell'ora della Celebrazione
del Sacrificio Divino, perchè faceva molto freddo, e non era possibile per
noi aspettare. Egli ci ha risposto: Non partite senza ascoltare La Santa
Messa, Padre Charbel in questo giorno celebrera La Santa Messa fra poco,
aspettatelo un pò. E dopo la nostra breve attesa, Padre Charbel si è
indossato dei Santi Vestiti della Santa Messa, ed ha cominciato La
Celebrazione del Sacrificio Divino. E prima di pronunciare Le Preghiere
dell'Istituzione della Santissima Eucaristia, lo ha ripreso quel malore che
lo è accaduto prima. Allora, gli si è tolto il Santo Vestito della Santa
Messa, ed egli è rimasto in chiesa. Alla nostra decisione di ritornare nelle
nostre case, Padre Macarios ci ha detto: Non partite! Un malore al cuore è
successo a Padre Charbel, quando egli sarà riposato, ritornera a finire La
Santa Messa. Dopo di riprendere di ciò, egli ha ricominciato a finire La
Celebrazione del Sacrificio (Divino)".
3- È bello questo Bambino
"E dopo la sua Recita delle Parole
della Consacrazione"
"Rachele,
figlia di Youssef Saba, una giovane ragazze, ha visto un Bel Bimbino al
posto della Santissima Eucaristia quando Essa fu eleveta dall'eremita,
allora ella ha gridato verso la sua zia materna: Guarda, zia mia, quanto è
bello questo Bambino, e la sua zia lo ha fatta tacere, mettandola la mano
sulla sua bocca – cioè la bocca di Rachele – affinché non si facia un rumore
in chiesa, evitando di disturbare gli eremiti".
4- Dolore al cuore
"Appena egli abbia finito la Recita
delle Parole della Consacrazione, aggiunge Rachele, egli ha sentito un
tremore e dolore al cuore, allora egli ha chiamato il suo compagno, Frate
Boutros Jawwad Mechmech, Padre Macarios AlMechmchany l'eremita che si è
avvicinato a lui, togliandolo Il Vestito Sacro della Santa Messa e
faciendolo sedersi sul suo inginocchiatoio in chiesa. Dopo di riposarci un
pò, egli ha continuato La Celebrazione del (Divin) Sacrificio.
5- L'eremita spezza il Bambino
E "mentre egli spezzava Il Pane
(Eucaristico) prima della Santissima Comunione, ha gridato (ha pianto ad
alta voce) Rachele. Allora, la sua zia materna – Kafa, la moglie di ElOuainy
– lo ha chiesto perché ella abbia fatto così!? Ella lo ha risposto: Non vede
che l'eremita spezza il Bambino con le sue mani"!?
"e di nuovo lo ha fatta tacere, e Padre Charbel ha continuato la sua Santa
Messa, come d'abitudine".
6- O Padre della Verità
"Appena egli è arrivato
all'Elevazione del Calice e del Santissimo Corpo Eucaristico, dove il
Sacerdote pronuncia la preghiera che inizia con O Padre della Verità (Abo
Dkoushto, vedi in siriaco), allora, lo ha ripreso, forte di nuovo,
l'incidente di saluto che egli ha avuto prima. Egli è rimasto senza muoversi
per qualchi minuti, con Il Calice e La Santissima Eucaristia alzati verso
l'alto",
"allora, in un lampo, Padre Macarios ha notato che il colore del suo viso ha
cambiato colore, diventando giallo con i piedi inchiodati fermi al loro
posto, significando che l'incidente di saluto lo ha ripreso. E mettando la
Stola nel suo collo, si è avvicinato verso di lui, tremando, dicendolo:
Lascia Il Calice ed Il Santissimo Corpo dalla tua mano. E Padre Charbel Gli
teneva forte, fermo come la pietra e senza muoversi. Padre Macarios, lo ha
ripetuto di nuovo, una volta e due volte: Lascia Il Calice dalla tua mano, o
Padre nostro Charbel. Dammi Il Santissimo Corpo. Lascia, non abbia paura. E
con tanti sforzi, egli ha aperto i suoi diti, prendando da lui Il Calice ed
Il Santissimo Corpo, mettandoGli sull'Altare, togliandolo Il Sacro Vestito
della Santa Messa, faciendolo sedere sul suo inginocchiatoio in chiesa.
Guardando Padre Macarios dopo ciò, abbiamo visto il suo viso rosso come il
sangue, e tremeva della paura",
"e la moglie del mio fratello
ha chiesto a Padre Macarios, dopo che ha visto che Padre Charbel si è seduto
a lungo: Egli potrà ritornare a finire La Celebrazione della Santa Messa? E,
Padre Macarios lo ha risposto: Non credo. Ella è partita",
e Padre Charbel ha ripreso la sua Santa Messa, dopo che egli si è riposato
per la terza volta.
7- Egli ha bevuto Il
Preziosissimo Sangue
"E la malattia lo ha surpreso al
momento della Bevanda del Preziosissimo Sangue, e lo ha impedito di berLo.
Lì, egli ha strinto forte Il Calice, stringendoLo alle sue labbra ed ai suoi
denti. Egli è rimasto in tale stato fino l'arrivo di Padre Macarios il suo
compagno, il quale ha cominiciato a tirare forte per prendere Il Calice da
lui. Si è riuscito con difficoltà, e Padre Charbel aveva già bevuto Il
Preziosissimo Sangue".
8- Voglio celebrare La Santa
Messa
"Lo furono tolti i Vestiti Sacri
della Santa Messa, lo hanno portato alla sua celletta, ed egli era fuori dei
sensi, e nonostante ciò non smetteva di ripetere Le Parole della Santa
Messa. O Padre della Verità. Poi: O Gesù, Maria e San Joseph"
ed "il suo compagno lo ha sdraiato su un pezzo fabbricato a base di pelle di
capre, in cucina, per riscaldarlo, essendo freddo moltissimo, e la neve era
alta di più di un metro. Egli è rimasto in cucina",
"ed a coprirlo con una coperta pesante, egli la metteva lontano"
"e quando egli si risvegliava, ogni tanto, dalla sua assenza dei sensi,
diceva: Voglio celebrare La Santa Messa, preparatemi ciò. Ed egli
diceva in siriaco: Lodate Il Signore dal Cielo, lodateLo in Alto"
"E, O Dio abbi misericordia di me"
"ed egli ha continuato queste parole per il periodo dei sei ultimi giorni
terreni".
C: I suoi ultimi giorni
1- Un pezzetino di pane bagnato
d'acqua
"Ero stato nominato al suo
servizio, nella sua ultima malattia, fino al suo decesso. Tutto quello che
egli mangiava, dopo tant'insistenza, un pezzetino di pane bagnato d'acqua, o
un po' di minestra vegeteriana all'olio. Egli ha rifiutato totalmente il
latte, il yogourt e la carne. E lungo la sua malattia, egli è rimasto sempre
con il cappucio ed il vestito religioso, il cilicio e la cintura. E per
tutto il periodo della sua malattia, egli era sempre sdraiato su un pezzo di
pelle di capra, senza lamentarsi o gridare. Non se è mai sentito pronunciare
che una parola sola: O... O... O... Dio. E le sue labbra si muovavano
ripettando delle parole
che non capivo. E quando si capiva che egli aveva bisogno di fare i suoi
bisogni naturali, presentavo a lui il recipiente necessario, e quando tiravo
su il suo vestito religioso, egli si agitava alzando la sua voce e la sua
mano sana, mostrando il suo rifiuto ciò, dicendo: No... No... No...
Allora, dicevo a lui: sono il tuo fratello, non temere. Ed egli acetteva. In
quel momento, facevo quello che dovevo per i suoi bisogni naturali".
O Charbel, La Santissima Eucaristia
ti ha fatto ardere il cuore
R.mo Padre
Hanna Iskandar
Ritornello:
Tu vivi da solo: No! Accanto a te c'è Un Amico:
Tu solo Lo vede e tu vivi con Lui!
Tu sei abituato ad alzarti a mezza notte
E per tutto il giorno, tu facevi il
Suo compagno lungo la via
O Charbel, La Santissima
Eucaristia ti ha fatto ardere il cuore!
1. La metà della tua vita è
preparazione
e la seconda metà è ringraziamento
e le tue Sante Messe sono sempre nuove
ed ogni giorno è festa del
Santissimo Sacramento!
E la gente correva a te inchinandosi le sue teste
prendendo la tua mano per baciarla
E tu mostravi loro Il Santissimo Sacramento, dicendoli: venite
prendete Gesù e dalla Sua Carità
voi sarete sazi!
Ed, O Charbel, La Santissima
Eucaristia ti ha fatto ardere il cuore!
2. O Charbel, che sensazione hai
avuto
nei fredi di dicembre e di gennaio!
Non hai potuto finire La Santa
Messa
dall'ictus: O Signore , aiuto!
Tu hai lottato affinché tu possa prendere Gesù
Ed i tuoi denti si sono fermati sul
Calice, senza lasciarlo!
E la tua voce sul materasso dell'agonia la fatta sentire:
Preparate con me La Santa Messa:
desidero ripeterla!!
Ed, O Charbel, La Santissima
Eucaristia ti ha fatto ardere il cuore!
Con il mio rispetto, il mio volere
bene, chiedando le preghiere
Padre Youhanna
ElKhawand
Eremo Sant'Antonio-Convento Nostra
Signore di Tamish
Il 12-13/01/2007.
2- La sua mano benediceva
"E la sua mano benediceva
tutti coloro che entravano"
"e colui che lo chiedeva la sua supplica, ed egli era silenzioso, calmo,
senza mai sentire da lui gemiti o lamenti, ma aveva accetato la sua malattia
con pazienza incredibile".
3- Dolori fortissimi
"Ed il nostro eremita ha supportato
da questa malattia dolori fortissimi... con tanta pazienza e volontà,
mettandosi alla Volontà Divina e chiedendo sempre l'aiuto dei Santi Pietri e
Paolo"
"ai nomi dei quali è costrutta la chiesa dell'eremo, fino all'estrema
fortissima malattia, laquale lo ha fatto perdere i suoi sensi".
4- Simone Il Cireneo (Lc
23/26)
"Quando mi hanno chiamato a
visitarlo ed a curarlo, due giorni prima del suo decesso, egli non era
cosciente ma fuori dai sensi. Notavo da lui, ogni tanto, alcune parole
contenente i Nomi di Gesù e di Maria, ed il Nome di San
Joseph. E con, le sue ultime ore, stava il R.mo Curato Mikhael Abi Ramya,
il quale fu chiamato da me per assisterlo spiritualmente"
"e per prendere la sua Benedizione... e, da lui siamo rimasti per la maggior
parte della notte del 24 dicembre 1898. E dopo il mio rientro a casa di
mattina sono ritornato, io e Saba".
5- La sua Carità ardente
"E per la sua Carità ardente,
egli ripeteva durante la mia permanenza da lui: O Dio di Verità. Ed i
Nomi di Gesù e Maria e San Pietro. Egli non si fermava alla prima parole
della supplica di San Giacobbe (ved: Supplica che si canta), ma
ripeteva la supplica per più volte, una dopo l'altra. Di persona,
leggevo per lui la preghiera degli agonisanti, dandolo l'ultima Assoluzione,
tutte le volte che lo vedevo avvicinarsi alla Partenza".
6- Vino mescolato con mirra (Mc
15/23)
"E se la malattia dell'eremita sarà
lunga, bisogna farlo rientrare al Convento, o non mangiare la carne,
accettando la morte come un vero eremita"
"e la malattia ha cominciato a prenderlo forte, allora lo fu chiamato
dottore Najib Beik ElKhoury, il quale ha ordinato di darlo la minestra fatta
con il succo della carne, per rinforzarlo, essendo diventato molto debole. E
lui, a sentire il profumo della minestra (con succo di carne), ha
manifestato il suo non volere assoluto, e non ha voluto prenderla. Ma,
quando lo hanno informato l'ordine del Superiore ad accetarla, ed il
Superiore allora fu Padre Antonios AlMechmchany, subito egli ha accettato
ciò, predendo un pò".
7- Tutti i due legevano per lui i
libri spirituali
"Poi egli ha chiesto, con
fretta, Padre Macarios il suo compagno all'eremo, e lo ha chiesto di
darlo l'Ultima Assoluzione"
"allora, egli ha ricevuto I Divini Sacramenti, con tanta e grande
devozione, dalle mani del suo compagno Padre Macarios, ed il Prete Mikhael
Abi Ramya AlEhmejy, che si alternavano nel servirlo, legendo per lui i libri
spirituali",
"e si l'eremita stà male, allora il suo confratello deve indirizzarlo parole
di consolozione per allontanare da lui la noia. E le sue parole devono
essere interessante per la guarigione dai dolori dell'anima e per l'aumento
della Carità Divina".
8- L'ultima benedizione
"E quando egli è entrato in agonia,
sono andato dal convento all'eremo, e lì lo ho trovato sdraiato su un
materasso fuori della sua cella, ed attorno a lui furono tanti monaci e
laici. Lo sentivamo sempre dire: O Gesù, O Maria, e quando la sua
lingua non l'aiutava a pronunciare al completo I Loro Nomi, allora egli
pronunciava Uno alla volta, mi sono avvicinato da lui, e lì mi sono
seduto",
"e Fra Boutros Jawwad AlMechmchany ha chiesto la sua benedizione, allora
egli ha alzato la sua mano per benedirlo, guardandolo, con la mano in alto,
fermandosi a fare Il Segno della Croce. Il Frate ha ripetuto la sua domanda,
e non ha ottenuto quello che ha chiesto da circa tre minuti",
"allora, egli ha cominciato a guardarmi mettando la sua mano sulla sua
testa, ed ognuno di noi è rimasto meravigliato di ciò senza capire il suo
significato",
"in quel momento, mi ha sembrato che il cappucio di Fra Boutros era un pò
alto dalla sua testa, in modo che qualcosa dei suoi cappelli biondi era
visibile. Mi sono avvicinato dal Frate chiedandolo di nascondere bene con il
cappucio la sua testa",
"dopo di che, mi sono abassato il cappucio sul mio viso, fino a nascondere i
miei occhi, essando un pò alto, e lui mi ha sorriso dolcemente e mi ha
benedetto. E tutti noi siamo rimasti meravigliati dell'accaduto, essando lui
molto preciso a non volere vedere un monaco con il cappucio pochetino alzato
dal suo viso",
"e quando egli era in agonia, stavo vicino a lui, e sopra di me ha appogiato
la sua mano, ed era fuori dai suoi sensi. E quando egli è ritornato ai suoi
sensi, ha ritirato con tremi la sua mano da sopra di me, come se fosse morso
da un serpente".
9- Piangendo amaramente, lo è
venuto a mancare il respiro (Mt 26, 75)
"Quando il suo spirito stava per
lasciare il suo corpo, ho gridato forte chiedendo a Padre Macarios: Alzi la
tua mano ed offrirlo L'Assoluzione. Padre Macarios non ha potuto alzarla per
motivo dei suoi forti pianti d'aver perso Padre Charbel, ed egli uscendo
fuori, ha sploso di pianto",
"ha rifiutato di avvicinarsi da lui, restando lontano in piedi e, piangendo
amaramente, lo è venuto a mancare il respiro",
"senza potere più esercitare il suo Ministero Sacerdotale. Perciò, al posto
suo, ho preso a carico mio il dovere della Carità verso l'agonisante (Padre
Charbel), ed ero molte felice, avendo questa grazia, laquale fu essere al
servizio di questo santo agonisante",
"perciò, l'Ultima Assoluzione fu datta da me che sono indegno".
10- «Nelle Tue Mani consegno il mio
spirito» (Lc 23/46)
"Nell'ora della sua agonia, furono
presenti il Curato Mihkael Abi Ramya, ed il vicario del convento Padre
Maroun
Mechmchany, e Saba Tannous Moussa. Il Padre vicario lo ha detto: Vuole che
ti chiamiamo il medico da Jbeil? Egli ha fatto un segno con la sua testa che
significava: Non. Poi, egli ha aperto la sua bocca e lo ha chiusa,
inchinandosi la sua testa, ha consegnato il suo spirito puro con calma e
pace",
"dicendo: O Signore, nelle Tue Mani, consegno il mio spirito",
"ed il suo decesso fu molto devoto, frutto di una buona vita",
dopo "di rimanere tra vita e morte per sei giorni".
11- Una morte cervicale
"Il suo decesso, secondo il mio
parere, fu causato da una morte cerebrale, nello stesso tempo fu anche il
decesso del Patriarca Youhanna ElHage",
"il 24 decembre
dell'anno 1898, la Vigilia Santo Natale. Egli aveva 65 (66) anni",
"e dopo il suo decesso, ho recitato con il Curato Mikhael, Le Litanie della
Santissima Vergine, aiutati da Padre Macarios e da Fra Boutros il suo
compagno nell'eremo. Poi, sono rotornato a casa mia, accompagnato dal Curato
Mikhael, dopo aver mandato qualcuno al convento, per racontarli l'accaduto".
12- Il parere del dottore (vedi,
medico) Antoine Issa
"- San Charbel soffriva d'un dolore
fortissimo nella pancia, causato da crisi renale? Cosa che lo spingeva al
vomito.
"- Il Santo lavorava molto
nel campo, senza bere l'acqua per tutto il giorno, e questo lo ha causato
del calcio nei veni renali, seguito da crisi nei reni. E la mancanza di
cura, provoca, certe volte, l'aumento della pressione, e dolore in testa, la
maggior parte dei casi sono finiti causando una emorragia cervicale... Il
30/10/2004".
D: Verso la tomba
"Si son divise tra loro le mie vesti" (Gv 19/24b)
Ed "abbiamo
voluto toglierlo i suoi vestiti, per rimeterlo altri. Allora, Padre Mikhael
Mechmech
che stava con noi, ha detto: Lascia, o fratello mio, non fattelo, bisogna
aspettare l'arrivo del Superiore, cosi non diranno: Coloro che lo hanno
tolto i suoi vestiti, hanno preso quello che egli abbia lasciato. Lo ho
risposto: Non è il caso!! Egli è un eremita, cosa possiede! E lo abbiamo
tolto la sua tunica, allora è apparso sotto di esso il suo cilicio: un pezzo
fatto a base di pelle dei mammiferi, che copriva con tanta devozione le sue
mani ed il suo petto, fino alle sue gambe, ed egli ha aggiunto ad esso un
pezzo di tunica vecchia fino giù, per non lasciarlo notare da nessuno",
"ed abbiamo trovato il cilicio attaccato alla sua pelle. Togliandolo, questo
cilicio si distruggeva e si strappava dal forte sudore, e dal lungo tempo",
"e mi pareva che, egli non lo abbia mai tolto in vita sua",
"e lo ha ereditato da lui Padre Macarios il suo campagno, e quest'ultimo lo
ha datto a Fra Boutros Jawwad AlMechmchany",
"ed abbiamo visto il suo cappuccio che non lo ha mai alzato durante la sua
malattia, attaccato al suo collo con un filo di pelo di mammiferi. Ed il
pezzo bianco, la parte inferiore, del cappucio, che stà sotto la tunica,
lungo la schena dorsale, per tenere il cappucio religioso, non l'abbiamo
trovata sopra di lui, essendo stata consumata dal tanto sudore e del periodo
lungo per il quale egli lo teneva sopra di sè. Ed al posto di questo pezzo
bianco, egli ha messo un pezzo di tunica vecchia, arrotelata e dentro fu
qualcosa di pesante, ed a vedere ciò, abbiamo detto: Questi sono i soldi
dell'eremita!! E l'abbiamo aperto per vedere cosa stava dentro, trovandosi
che stavano delle pietre fine che l'eremita abbia messo dentro per fissare
il cappucio sulla sua testa con il loro peso, e per mortificarsi, picchiato
da quelle pietre, quando egli si alzava e dormiva. Allora, ci siamo rimasti
molto commossi. Ed abbiamo visto il suo corpo molto magro",
"e sul suo corpo stavano i segni della cintura metallica che egli si
indossava per tutta la sua vita",
"e la largezza dei segni fu tre dita",
"e Fra Boutros Jawwad Mechmech ha tolto una catena che Padre Charbel portava
al collo, catena con laquale egli portava la sua croce e la sua medaglia".
2-
L'ultima notte
"Allora, hanno chiuso gli occhi dell'eremita, anche la bocca,
mettandolo le sue mani sul suo petto e dentro La Santa Croce Il Compagno
della sua vita e delle sue lotte. Ripetevano: "È morto il Santo. Beato lui.
Preghiamo Dio affinché ci dià una morte come la sua. Dio abbia misericordia
di noi per la sua intercessione",
"ed hanno portato il corpo dell'eremita in chiesa dell'eremo, lo hanno
deposto per terra, davanti L'Altare sopra un pezzo fabbricato da pelle di
capre. E la sua faccia lo hanno orientata verso ovest, verso la gente".
"E Padre Charbel è rimasto per tutta la notte della Festa di Natale
dell'anno 1898 in chiesa come egli faceva per devozione (sempre, tutte le
notte della sua vita)... e così senza mai mancare, ma quella ultima notte,
egli riposava il riposo della morte, e la sua anima era già sveglia
nell'Eternità... Vicino il suo corpo, stavano lì, per la notte, il suo
compagno all'eremo Padre Macarios, Fra Boutros Jawwad Mechmech, Fra Francis
Qartaba e monaci del convento di San Marone, che appena hanno saputo il
decesso di Padre Charbel, sono venuti subito all'eremo baciendolo le mani,
passando una parte della notte, inginocchiati pregando vicino a lui",
"e sono venuto, subito, dopo il suo decesso, con altri monaci dal convento".
E coloro che facevano la veglia da lui, si dicevano l'uno l'altro:
"Se non l'abbiamo fatto a resistere qui, in questa notte freddissimo
d'inverno durissimo, una notte sola, come l'abbia potuto soportarlo lui in
quest'eremo per 23 (ventitre anni)?! Beato lui! Ora, egli trova davanti Dio
la ricompensa del suo martirio grandioso e continuo".
3-
Natale dell'anno 1898
"La forte
nevigata ha chiuso le strade, fino a due metri e due metri e mezzo in certi
luoghi, ed i monaci perplessi dicevano: "Sarà possibile per noi domani
portare la salma di Padre Charbel al cimitero del convento, in questo clima
freddissimo e la forte nevigata? E come potremo dirlo alla gente della zona
vicina in questo clima?
"Come se fossero gli Angeli di Dio, coloro chi, in quella notte,
hanno annunciato ai pastori la nascita del Salvatore del mondo, essi stessi
hanno annunciato nei villaggi vicini ad Annaya che Padre Charbel è nato in
cielo"
"e presto la mattina, i monaci del convento di San Maroun di Annaya con i
soci, e gli abitanti dei villaggi vicini, sono venuti trovandosi la navigata
davanti a loro. Hanno pensato che non era possibile arrivare all'eremo e
partecipare a portare il corpo di Padre Charbel al convento di San Maroun.
Ed hanno pensato anche che, coloro che stavano nell'eremo saranno costretti
a fare la sepoltura di Padre Charbel sotto il pavimento della chiesa
dell'eremo stesso. E sono arrivati alcuni soci del convento vestiti abiti
invernali, con le teste completamente coperte, e non si vedeva che i loro
occhi soltanto. Si sono indossati delle lunghe scarpe invernali fino ai
ginocchi. Ciascuno di loro aveva con se il necessario per aprire la strada,
con un coraggio raro, per arrivare al loro Santo e portarlo al convento. E
verso le ore 08, si sono radunati giovani all'eremo... Alle 09, fu presa una
barra da tre pezzi di legno, coperti di un pezzo di juta, con delle maniche
laterali ben visti"
"ed il suo corpo fu portato dall'eremo al convento su un pezzo di juta"
"Padre Macarios eremita ed i monaci hanno portato il suo corpo sulla barra.
Padre Macarios lo ha portato con le lacrime che scendevano dagli i suoi
occhi, assistito dagli monaci ed i giovani sulle loro spalle",
"ed ho portato il suo corpo con altri. Di coloro che lo hanno portato,
ricordo il mio zio materno Chehadé"
"ed ero di quelli che hanno portato il suo corpo dall'eremo fino al
convento"
"hanno preso la strada di discesa dall'eremo verso il convento di San
Maroun, su una strada difficile aperta dai giovani, laquale rischiava di
essere richiuso per motivo della forte navigata. La paura di fare cadere il
corpo di Padre Charbel per strada ha preso tutti, cioè per la difficoltà che
essi trovavano nel camminare sotto la neve. Allora, Padre Macarios gli
disse: Contate su Dio! Non abbiate paura, Padre Charbel ci facilita la
strada".
4-
Portarlo al convento
"Quando
l'abbiamo portato e siamo usciti fuori dell'eremo, verso il convento, il
cielo si è schiarito davanti a noi, ed il sole si è apparso. Mentre, dietro
a noi pioveva",
"e coloro che portavano la barra, camminavano senza sentire fatiga ni pena,
come se il loro cammino fosse coperto di piume e la gente diceva: questo è
un miracolo dei miracoli di Padre Charbel"
e "lo stato del suo corpo, dopo il suo decesso, fu naturale, e l'avevamo
portato al convento, e lì l'abbiamo messo in chiesa"
"su una cassa da morte"
"come lo era l'usanza dei monaci. Ed il Padre Superiore era assente".
5-
La preghiera dei funerali
"E all'ora
terza"
"i funerali si sono svolti nel convento"
"e non c'erano che i monaci ed i soci, a causa della neve molto alta"
"e chiiti da Hjoula e sua vicinanza, su volti dei quali si vedeva la
tristezza per il decesso di Padre Charbel. Sono venuti per prendere la sua
benedizione e per rispetto alla sua persona"
"ed essi si inginochiavano davanti a lui, baciendogli le mani, prendendo dai
suoi vestiti, dalla sua barba pezzettini, portandoli a casa loro come
benedizione. La ceremonia fu simplice, ma molto commovente. Ed i presenti
ripetevano: “Ed una cosa buona per Il Signore la morte dei suoi devoti”"
"e durante la ceremonia non fu parlato di lui, come se fosse Padre Charbel
ha voluto morire "in silenzio" come compimente della sua vita piena di
umiltà".
6-La tomba
"La
tomba è situata a est della chiesa. La sua lunghezza è di 6 (sei) metri e la
sua larghezza è di 3 (tre). La sua lunghezza va da nord a sud, mentre in
larghezza va da ovest ad est. Il suo muro occidentale è posto sul muro est
della chiesa. La sua altezza dal lato sud è di 130 (cento trenta) cm vicino
al muro della chiesa. Il muro orientale è alto di circa 70 (settanta) cm,
diventendo meno di più in più verso nord. Il suolo, lato est, è sopra la
tomba fino sù, il muo nord è alto di circa 60 (sessanta) cm, e sul tetto c'è
la terra. Essa è divisa in due tombe, separate con un muro di pietre da est
ad ovest, il suo tetto è di terra. Ogni tomba ha una porta nel muro est,
coperto di terra. Nella tomba sud, Padre Charbel fu sepolto".
7-
Il funerale
"Una
parte dei monaci hanno voluto che Padre Charbel sia sepolto solo in un luogo
privato, essendo la tomba comune piena di acqua, ed non era possibile
sepolirlo dentro perché lui è un santo"
"ed hanno insistito di metterlo in una barra per conservare le sue reliquie"
"e l'altra parte (dei monaci), incluso l'economo del convento, hanno
rifiutato ed hanno voluto che la sua sepoltura sia nella tomba comune"
"essendo diversamente è una cosa contraria allo Statuto"
"e disse (vedi: l'economo): Se egli è santo, egli conservera se stesso".
"E
siamo scesi verso la tomba circa due gradini dall'esterno. Allora, abbiamo
scavato davanti la sua porta, ed il pezzo di pietra sottile che la faceva da
chiusura non era ben chiuso ai suoi angoli, e dalla porta si scendeva dentro
con un solo gradino"
"e di persona, ho dato una mano ad aprirla, e dentro mi sono entrato, e lì
mi sono caduto nel fango e nell'acqua, e l'acqua che cascava dal suo tetto"
"e l'acqua entrava dentro da ogni parte"
"il suo livello è molto più basso dal livello del suolo al di fuori attorno,
ed era ancora sommerso dal fango e dell'acqua per moltissimi mese all'anno"
"e ognuno entrava dopo l'uscita dell'altro"
"ed il livello"
"interno (all'interno della tomba) era cira 1/4 di zraa (vedi: circa 17
diecisette cm?) dal livello del suolo"
"ed era vuoto da osse e crani, e tutti questi resti mortali"
"tante osse, erano marciti"
"raccolte in un angolo della tomba"
"abbiamo messo due pezzi di legno sopra le pietre"
"ed un pezzo delle pelle di capre"
– "è stato fatto ciò a Padre Charbel, per l'alta considerazione spirituale,
che egli ha nei cuori di tutti. E per paura di essere immerso dell'acqua e
del fango visto l'altezza della terra atorno la tomba"
– "ed abbiamo deposto la salma di Padre Charbel avvolto dal suo abito
religioso"
"come era l'usenza dei monaci"
"e non abbiamo pensato ch'egli rimarrà intatto. E la parte inferiore della
sua bocca era legato alla sua testa con un fazzoletto, afinche restasse
chiusa. Uno dei fedeli laici ha tolto il fazzoletto e, la sua bocca è
rimasta aperta. E noi abbiamo detto, la polvere è per la polvere"
"e tutti coloro che hanno participato al suo funerale, hanno detto: Beato
lui è Santo, egli è partito al Cielo con i suoi vestiti".
8-
Abbiamo dimenticato il paletto
"Quando sono usciti dalla tomba, essi hanno posto il pezzo piatto di pietra
sulla porta e lo hanno coperto di terra e di neve, ed i Padri del convento
hanno pregato la preghiera ultima... Ed uno di loro disse: Ah! Abbiamo
dimenticato il paletto dentro la tomba. Allora, uno dei Fedeli laici lo ha
risposto: Va bene, i compagni di Padre Charbel, nei campi, ci sono
abituati... a lasciarlo alla fine della giornata i paletti, le falsce,
l'aratro e acessore, affinché egli li portasse al convento".
9-
I funerali e Le Sante Messe ed i Santi Rosari dovuti
"Se
uno monaco muore nel convento, il suo superiore deve scrivere al suo
superiore generale ed a tutti i superiori dei conventi informandogli, senza
mai ritaradre, affinché si celebrassero per lui le Sante Messe e le
preghiere come lo è d'abitudine, ed esse sono: nel convento del monaco
defunto, i funerali hanno luogo come d'abitudine, e viene celebrata una
grande Santa Messa, ed ogni Sacerdote celebra per lui tre Messe, e gli
altri, che non sono Sacerdoti, ognuno pregherà per lui tre Santi Rosari.
Poi, dopo quaranta giorni, una altra Santa Messa grande sarà celebrata per
lui, ed un'altra dopo un anno dal suo decesso. Mentre, negli altri conventi,
ogni sacerdote celebrera per lui una sola Santa Messa, e gli altri che non
sono sacerdoti pregheranno per lui un solo Santo Rosario".
"Il
superiore del convento di Houb mi ha ordinato di celebrare per lui una Santa
Messa"
"ed il superiore del convento di Aljdeidet, secondo il Statuto dei monaci"
"ed anche: 10 dieci Sante Messe per l'anima di Padre Charbel Bekaakafra".
10- Lacrime amare
"Padre Macarios lo ha pianto con lacrime calorose, perché egli ha perso un
padre misericordioso, un fratello compassionevole, ed uno che lo serviva,
obbediente, vicino al quale egli si gioiva nel vivere e lontano da lui si
attrista moltissimo, e l'assenza di quel angelo celeste da davanti i suoi
occhi fu per lui doloroso, ricordandoli egli trovava nostalgia di lui, e dal
forte lutto per lui, egli lui è apparso nel songno, in stato gioioso in
Cielo"
"e questo Padre devoto diceva: Non sono degno di vivere in questo eremo dove
ha vissuto Padre Charbel il santo"
ed Eid racconta: "Ho visto la mia madre Morra piangere amaramente. Lo ho
chiesto il perché, essa mi ha risposto: Il mio zio Padre Charbel è morto,
nel periodo preparativo al Santo Natale, periodo nel quale non si mangia la
carne, nei giorni freddi e delle nevigate"
"e quanto mi sono commosso nel sapere il suo funerale... ed ho pianto
tantissimo lunguamente".
11- Beato sei o Padre Charbel
"E mi
ricordo un episodio visto dalla parte mia, quando è arrivato l'invito al
funerale di Padre Charbel, a Padre NeemetAllah ElKaddoum Alkafry, vicario
generale dell'Ordine, famoso per la sua scienza e le sue virtù, residente
allora nel convento di Kfifane, egli ha detto al suo superiore ed al
direttore della sua scuola, davanti a me: Beato sei o Padre Charbel, tu hai
saputo come avere il Cielo".
V.
La luce della Resurrezione
VI. Il suo corpo intatto
VII- Fuori della Tomba
VIII. In alto del muro della chiesa del convento
IX. Negli mani di Padre Youssef El-Khoury
X.
L'accoglienza
XI. Nella Cappella
XII. Ha guarito tutti gli ammalati
XIII. L'estrema povertà di Charbel: egli non aveva niente
XIV. Dottor Georges Choukrallah
XV. Altri esami medicali
XVI. Fino all'anno 1950
XVII. La foto miracolosa di Charbel
XVIII. "Io effonderò Il Mio Spirito" (At 2, 17)
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